FRAGOROSO SILENZIO
sabato 8 dicembre 2012
Tempori serviendum est...(Bisogna obbedire ai tempi)
Così gli antichi...
Tempori serviendum est...(Bisogna obbedire ai tempi)
Ma è ancora vero?
Non sono un economista né un politico;non sono un
esperto di finanza,ma sono un perfetto conoscitore della mia condizione di
cittadino di un paese allo sbando. E’ un anno o poco più che gran parte degli
italiani parteciparono ai festeggiamenti per l’uscita dalla scena del Cavaliere
oscuro che annaspava tra le tante oscenità compiute; oggi forse gli stessi non
ricordano più. Gli italiani hanno una breve, molto breve memoria,poco
funzionante? Ciò che meraviglia è questo ritorno al passato,questo revival
inutile e dannoso. Nel 2011 tra i fantasmi molto reali di un tracollo generale
avevamo,in sintesi, da una parte Bersani e dall’altra Berlusconi...Cosa
cambierà fra qualche mese? Nulla. Siamo al punto di partenza. Possibile che gli
italiani abbiano dimenticato?
In questo anno abbiamo assistito a goffi tentativi
di cambiamento,di rinnovamento,a giochi di partito che offendevano
l’intelligenza dei tanti italiani attenti...uscite di scena,proclami d’amore
per il paese,allontanamenti momentanei miranti a illudere chi di dovere. E il
segretario fedele di Berlusconi aveva accolto tutto ciò come verità,tanto che
si era prodigato a proclamare regole e principi da seguire nelle improbabili,ma
non per lui,primarie...Grave errore di valutazione...
Ma l’assunto del cavaliere:”Qui comando io e questa
è casa mia”, ha spazzato ogni velleità di Alfano riconducendolo al ruolo di
semplice esecutore degli ordini divini...Il PADRONE è tornato!
Il cavaliere, secondo gli esperti, può risvegliare
l’elettorato silente del centro destra,può ricompattare il suo popolo,può
riconquistare il favore di tanti che,stanchi di Monti,gli riconosceranno lo
stato di salvatore...
Ed è uno scenario vecchio e stantio...
Possibile che quegli elettori non si siano indignati
per le condanne avute da questo signore ,le leggi ad personam,le inchieste che
lo vedono pesantemente coinvolto, le porcate fatte in nome del suo potere,del suo
assenso a tutte le manovre e da lui votate,del governo Monti?
Pare di si...
Bersani, l’usato sicuro... ma perché gli altri vi
sembrano nuovi di zecca? Tutti arzilli vecchietti che,in nome dell’esperienza,non
abbandonano il campo...e la storia si ripete...
Gli italiani si aspettavano dal Parlamento almeno
una nuova legge elettorale per ridare un po’ d’ossigeno a questa democrazia
malata,neanche quella...e perché poi? Non potrebbero candidare chi vogliono...
FORSE rischiano un pauroso flop...?
Gli italiani dimenticano in fretta...anche le
ruberie,gli scandali,gli inganni...sono anni che PDL e PD non mostrano
prospettive nuove, idee funzionali, strategie efficaci...
Faticano a rinnovarsi,di fatto sono tutti
tradizionalisti e conservatori,per non dire anti rinnovamento.
Questo atteggiamento offre cibo e forza a
Grillo,potenziale dissacratore della staticità.
Ma quale campagna elettorale ci aspetta?La solita...
Berlusconi cavalcherà l’onda della disperazione di
chi non ce la fa più,diffonderà la paura del tracollo,prometterà lavoro e meno
tasse,sarà contro l’Europa,contro l’Euro...parlerà di nuovo alla pancia degli
italiani...che orfani di ideologie e principi lo seguiranno.
Bersani lo ostacolerà mettendo in risalto le
difficoltà di un paese fuori dell’Europa, punterà sulle cose dette dopo le
primarie...
«Adesso io credo di
sapere qual è il mio compito. A cominciar da domani devo fare due cose: riuscire a dare un forte profilo di governo e di cambiamento
al centrosinistra. E poi devo predisporre i percorsi e gli spazi per dare occasione alla nuova generazione. Sono le due cose
che devo fare, e le farò. Già da domani mi metterò all'opera: partirò per la
Libia, a incontrare il nuovo governo libico, perché l'Italia si riappropri di
un suo ruolo in termini politici, morali, culturali, economici nell'Area del
Mediterraneo. Quella è casa nostra».
«Ma ne avrò un'altra da
proporvi. Noi dobbiamo vincere (contro il centrodestra, ndr), ma non si può vincere a qualsiasi prezzo; non si può vincere
raccontando favole, perché poi non si governa. E siccome in un Paese come
il nostro la mamma del populismo e della demagogia è sempre incinta, noi
dobbiamo vincere senza raccontare
favole. Non sarà semplice, ma il Paese ha bisogno di questo. Non possiamo
ignorare che siamo di fronte alla più grave crisi dal dopoguerra a oggi.
Abbiamo problemi enormi, a cominciare dal lavoro. Non abbiamo tempo di
riposarci, anche se un paio di giorni ve li do... Poi si comincia con la
battaglia vera. Mettiamoci un po' di convinzione, di serenità, di decisione e
di allegria».
Se ha capito il suo
compito non lo so,so di certo che in questo paese occorre fare un’operazione di
modernizzazione radicale, nelle idee,nella formazione,nella trasparenza delle
azioni,nel far progredire la democrazia,nel far alzare un vento di sinistra...per
me che non voglio morire democristiana...
E quindi gli dico...
... mi raccomando..fai
l’abitudine ad amarla la democrazia e dalle,se puoi, una forma concreta... perché
se si ama la democrazia si devono combattere i suoi nemici che spesso sono
quelli che non l’attaccano apertamente ma che diffondono idee sbagliate.
Sempre vigili
domenica 2 dicembre 2012
Prof,ti posso parlare?
Ogni mattina entro in classe e mi manca l’aria...27
banchi ammassati,uno accanto all’altro,una stanza che impietosamente sembra
urlare il peso che sopporta e mi sembra di sentire quei muri che cercano di
spostarsi per fare posto a ragazzi in crescita,a gambe che devono
innaturalmente contorcersi per stare sotto un banco troppo basso...
Fogli di quaderno incollati ai vetri delle finestre
per ripararsi dal sole che, quando picchia forte,rende la stanza un solarium,
ma che non ti fanno vedere il cielo azzurro o le nuvole che si rincorrono in un
pazzo gioco di prendi e fuggi...è negato anche fantasticare con il cielo.
E allora li guardo quei ragazzi adolescenti persi
nel campo dello smarrimento,penso a cosa potrei inventarmi (senza l’assillo dei
programmi),per rendere meno difficile la permanenza in quell’ambiente foriero
di insofferenza fisica e psicologica.
E’ vero, la mia nota “corrispondenza d’amorosi
sensi”con loro va a scontrarsi con il quasi “nulla eterno” gettato sulla scuola,ma
le loro facce,le loro richieste d’aiuto,le loro,nonostante tutto, risate mi
spingono ad essere un attento “facilitatore” della giornata scolastica e del
loro andare oltre...
Oltre quei muri scarni e opachi,quelle finestre
impecettate,quei banchi inadeguati...
Così eccoci a parlare di “illusioni”, di sentimenti
ed emozioni che raccontano l’iniziazione alla vita; di poesie che narrano un
mondo interiore d’amore e trasformano,a volte, il dolore in un compagno di ore
passate in camera a messaggiare a chi non ti guarda.
E parliamo,quotidiano alla mano,di ciò che accade
fuori quell’aula, di ciò che racconta il mondo che stenta a farsi comprendere
da questi ragazzi che sono lontani da giochi di potere, da ambiguità tutte
adulte,da prevaricazioni e abusi contestabili dalla loro schiacciante logica. Non
so spiegare perché l’uomo sia così violento,così profittatore e ingiusto,così
poco attento all’altro. Basterebbe dire che la “vita”ti cambia negativamente?
No, non ci credo io,come potrei dirlo a loro? Si accorgerebbero della mia
incoerenza,mi conoscono.
Così faccio ricorso a tutta la mia eloquenza,alla
mia esperienza perché voglio che quando suona la campana il loro “grande
sentire” sia appagato e rasserenato e siano forti per affrontare ciò che sta
fuori.
Sempre mi domando: quanti tentennamenti, quante
perplessità albergano nelle loro giovani menti? Quale bagaglio caricano sulle
spalle insieme a quello zaino colorato e abbellito da un’infinità di pupazzi
che fanno loro compagnia? Così penso che il problema di uno spesso è “solo” di
quell’uno ed è difficile ascoltarlo e comprenderlo...
Hanno tutti bisogno di ascolto,di attenzione,di
comprensione...di rispetto per quel mondo che stanno “consumando” e che è
difficile da capire.
Sono convinta che la scuola sia il “luogo” dove si impara ad amare,a vivere...
Sono convinta che la scuola sia il “luogo” dove si impara ad amare,a vivere...
Questa vita però ,per loro, spesso è cattiva,è
ingiusta,è sofferenza.
Così quando vedo nascosta tra i giubbotti una faccia
rigata dalle lacrime, mi si stringe il cuore e vorrei trasformare quelle
lacrime in luminosi brillanti, e risanare, con certezze, quel cuore incerto.
Le lacrime però continuano a scendere e quando,in
punta di piedi, mi avvicino non per sminuire o aggravare il pianto, con voce
rotta mi dice: Prof, ti posso parlare?
Ed eccoci fuori,in corridoio,quel corridoio freddo
più del freddo che mi sento dentro,ma ho altro da fare che “sentire” il mio
freddo. Mi dispiace,vorrei offrirle un angolo confortevole,un angolo accogliente
dove la sua disperazione possa lasciare il posto alla serenità...Quale
serenità?
Così scopro che ci sono problemi di lavoro in
famiglia...
Una storia come tante nel nostro paese...cassa
integrazione,tanti figli,mancanza di denaro,paura per il futuro,incertezza sul
da farsi,paura per il domani che è già oggi...
Allora sento la rabbia crescere come un fiume in
piena verso un paese bugiardo e iniquo che continua a massacrare i lavoratori e
a premiare i fannulloni.
Ma il mio disincanto e la mia rabbia devono
nascondersi di fronte a quei singhiozzi disperati,di fronte agli occhi “indagatori”
di questa ragazza che sembra schiacciata da un peso che non si è procurata,ma
che deve portare per altrui responsabilità,responsabilità di chi ci governa?
A scuola non si fa politica, non ci si schiera da
una parte o dall’altra,ma io mi schiero con chi è disperato e cerco di
sconfiggerla questa disperazione...ma l’impresa si mostra sempre più ardua...
Cosa devo dire a lei che non riesce a capire perché la
sua realtà sia stata così stravolta?
La mia mente ascolta,il mio cuore impreca...
E
ripenso ai nostri vecchi che hanno lottato per avere un lavoro,per
migliorarlo,per l’uguaglianza e la libertà di pensiero e azione...e mi viene in
mente Battiato con la sua
“Povera patria!
Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore... “
Ma le lacrime continuano a scendere e le parole dette sembrano mal ritmate
come un motore rotto...Penso che le sue lacrime e le sue parole sono così
simili a quelle dette dai lavoratori in
mobilitazione che per gridare il loro dissenso sono stati
malmenati,denunciati,arrestati...ma lei è quasi una bambina...e si trova a
soffrire come un adulto per qualcosa che comprende molto bene: povertà.
Tante parole si affollano nella mia mente, come scegliere quelle giuste?
Molte sono parole intrappolate in vecchi schemi, sono ovvie e lei ha bisogno di
parole piene,di parole capaci di alleviare la sofferenza. Io dovrei parlar loro
per stimolarli alla ricerca della felicità, della gioia,del futuro,oggi devo
parlare per allontanare la sofferenza...
E come si fa?
Mi vengono in mente parolacce colorite ed efficaci...tutte rivolte ad una
realtà che annienta,che annichilisce ma queste le devo “ricacciare” in un
piccolo angolo della mia anima già troppo ingombra di dolore...
E mi sento responsabile di fronte a lei,io adulta non ho parole “grandi”
per colmare quel vuoto che si è impossessato del suo cuore,e forse sono
responsabile anch’io di questa società...Siamo tutti responsabili di
tutto,anche se non vogliamo,possiamo girare la testa dall’altra parte e far
finta di non vedere, ma sappiamo bene che stiamo sbagliando...
Ascolto e la mia mente abbandona il cuore che prepotentemente mi trascina
sulla strada della ribellione,devo essere lucida e razionale per portarmi
accanto a questa ragazza che ha bisogno di me e di ciò ho da dire.
Le parole si mescolano, si scontrano,si combattono, si incontrano e mi sembrano
giuste,ma poi si perdono perché tutto sembra inutile, sembra “poco” di fronte a
lei. Allora abbandono la mente e dò spazio al mio cuore...
Non mi vergogno, non c’è distanza,c’è solo amore...
L’abbraccio stretta e sento il suo cuore tumultuoso e forte; colgo la sua inquietudine, le dico solo: sono con te, ci sarò sempre, non avere paura,non ti allontanare,resta aggrappata ai tuoi sogni, alle tue speranze anche se ora ti sembrano inutili e lontane. Non perdere i colori,ti aiuteranno a muoverti nel buio. Tendi la mano a chi ti è vicino con amore, insieme si supera la difficoltà e apri il tuo cuore sempre imparerai a riconoscere la tua grande capacità di farcela. Credici, abbandona l’incertezza e credi in giorni nuovi, in giorni in cui il pensare non ti farà male.
L’abbraccio stretta e sento il suo cuore tumultuoso e forte; colgo la sua inquietudine, le dico solo: sono con te, ci sarò sempre, non avere paura,non ti allontanare,resta aggrappata ai tuoi sogni, alle tue speranze anche se ora ti sembrano inutili e lontane. Non perdere i colori,ti aiuteranno a muoverti nel buio. Tendi la mano a chi ti è vicino con amore, insieme si supera la difficoltà e apri il tuo cuore sempre imparerai a riconoscere la tua grande capacità di farcela. Credici, abbandona l’incertezza e credi in giorni nuovi, in giorni in cui il pensare non ti farà male.
Le faccio una carezza sul viso bagnato, una carezza che sa di complicità,
di condivisione...e dal mio bracciale si
sgancia un piccolo cuore che avevo trovato tempo fa... un messaggio da qualcuno
che non c’è più...così mi era piaciuto interpretarlo...L’ho raccolto e messo
nelle sue mani...lo ha stretto
e : Prof, ti voglio bene!
Il mio cuore fa le capriole...
E’ suonata la campana...cambio insegnante... disciplina...ma per lei è
cambiato qualcosa?
Sono uscita, seduta sulle scale ho acceso una sigaretta e in quelle nuvole
di fumo ho visto la precarietà della vita, una sensazione di vuoto mi ha “avvolto...
Quanto male ci sta facendo questa società?Quanta sofferenza? Siamo
diventati tutti solisti...L’umanità invece dovrebbe essere una grande orchestra
che suona insieme!!!!!!!!!!
Ripenso ai ragazzi che sono lì,in classe, e li vedo ...e poi li immagino
grandi,disillusi,preoccupati a gridare nelle piazze contro un mondo crudele,e
poi vedo quelle teste rotte dai manganelli, a quelle violenze perpetrate
gratuitamente,volute da chi da anni gli sta togliendo tutto,anche la bellezza e
la spensieratezza dell’adolescenza...
Devo cercare di capire, di riflettere,ho tanto da riflettere...
E mi vengono in mente le bellissime riflessioni di Mariapia Veladiano in “Il
tempo è un Dio breve”...
Sempre vigili
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