FRAGOROSO SILENZIO

giovedì 21 aprile 2011

La scuola deve morire - Intercettata una lettera riservata del Ministro Tremonti al ministro Gelmini

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Uno scoop di UniCommon.org - Abbiamo intercettato questa missiva riservata inviata dal Ministero dell'Economia al Ministero della (pubblica?) Istruzione. La pubblichiamo oggi su questo sito, pregando tutti di diffonderla con tutti i mezzi possibili (social network, siti, mail, lettere, piccioni viaggiatori e altro). La wikileaks della scuola come al solito non dice nulla di nuovo rispetto a quanto siamo già abituati a sentire e vedere da vent'anni a questa parte, ma la pubblicazione di questa lettera riservata potrà essere sicuramente un passaggio utile per lo smascheramento delle strategie governative sulla scuola.

La redazione di UniCommon.org

MASSIMO RISERVO - Al Ministro dell'Istruzione, dottoressa Mariastella Gelmini

Viale trastevere 76, 00153, Roma, Italy

- breve guida per far morire un'istituzione pubblica -

Lavorare in silenzio per molti anni, trovando larghi accordi da destra a sinistra passando anche per le ali più estreme, TAGLIARE poco a poco tutte le risorse e le possibilità di miglioramento alle scuole. Farlo inizialmente senza clamore, cosìche solo i soliti noti se ne accorgano. Togliere Cent dopo cent come zio paperone nel Klondike. Non lasciare la possibilità di iniziativa alle scuole, mascherando una riverticalizzazione amministrativa con il nome di “autonomia scolastica”. Cambiare il nome alle cose, creando spaesamento tra tutti coloro che da anni lavorano nell'educazione pubblica: così il Preside diventa magicamente il Dirigente scolastico, la programmazione si trasforma in POF e si riorganizza in portfolio, il bidello si ristruttura in collaboratore scolastico, i voti si contano in crediti, e per concludere nel migliore dei modi gli studenti finalmente saranno utenti.

Dopo anni di lavoro sotterraneo, di logoramento di qualsiasi voce fuori dal coro, si parte con l'attacco frontale. TAGLI a gran voce rivendicati come una necessità per il bene comune, distruzione di qualsiasi idea che non sia strettamente la lezione frontale: gite, corsi di lingua, laboratori, attività extrascolastiche, non deve accadere più nulla. La scuola deve essere un luogo noioso da cui scappare il prima possibile, e un luogo di frustrazione per chi ha deciso di lavorarci!

ELIMINAZIONE di qualsiasi partecipazione nella vita della scuola: motivazione? E' un residuo del '68! E' colpa dei professori di sinistra che non permettono una normale collaborazione docente-discente! La scuola il pomeriggio deve restare chiusa, non può mica essere un covo di zecche (che si sa o diventano terroristi o tossici)!

A questo ci si può rivolgere direttamente ai cittadini, alquanto allarmati per il futuro dei loro figli...anzi ancora meglio rivolgersi direttamente alle MAMME! Care mamme – oramai consapevoli che le scuole pubbliche hanno un offerta formativa decente se al centro, tremenda se in periferia – è ora il momento di investire nell'educazione e quindi nelle scuole private, dove potrete decidere direttamente cosa verrà insegnato ai vostri figli, e soprattutto non rischieranno di finire in classi con bambini poco dediti allo studio, come figli di immigrati o magari rom.

Far dipendere direttamente il ministero dell'istruzione (nel frattempo avrete già eliminato pubblica, se non lo avrà già fatto il centro-sinistra) dall'economia, così il caro buon vecchio Giulio potrà finalmente decidere cosa fare con quei quattro spiccioli rimasti nelle casse delle scuole, ma soprattutto avrà in mano un immenso patrimonio immobiliare.

SCREDITARE studenti, professori, precari, personale ata, presidi, ex insegnanti, ricercatori, insegnanti di sostegno: NESSUNO deve poter mettere bocca sulla scuola pubblica, la scuola di tutti che quindi deve rimanere di nessuno.

E dopo gli eclatanti scoppi...continuare a tagliare qui e là come se nulla fosse...e ricominciate dal punto uno senza nessuno problema, per quante volte reputate necessario, finché solo i morti di fame rimarranno nelle scuole pubbliche e ricchi andranno nelle scuole private, i ricchi e belli all'estero, mentre Voi avrete fatto una grande piacere a Voi stessi, ai Vostri amici e al capitale finanziario.

Grazie

Giulio T.


PS: Potreste avere qualche piccolo problema durante il percorso tipo: manifestazioni, tumulti, insorgenze, come si sono viste a Roma, Londra o Atene ma non vi preoccupate Voi andate avanti, qualcuno alla fine avrà la meglio.

Fonte:

http://www.unicommon.org/index.php

Sempre vigili



martedì 19 aprile 2011

Perchè?




“La vita è piena di scelte,ma a te non ne viene data alcuna!”

Charlie Brown da Peanutus di Charles Schulz

Cosa fa notizia nel nostro paese?

Le barzellette sconce ,le farneticazioni di alcuni politici,gli scandali a”corte”, non fa notizia la morte di operai sul posto di lavoro…

Ieri sono morti tre lavoratori ( quel che so) eppure giornali e TV non ne hanno parlato…

(ANSA) - CASTELMOLA (MESSINA), 18 APR - Un operaio Giuseppe Marchese, 45 anni, di Fiumefreddo (Ct), e' morto folgorato mentre lavorava in un cantiere edile privato a Castelmola, nel messinese. L'uomo stava manovrando un braccio meccanico quando ha toccato i fili dell'alta tensione ed e' stato colpito da una scarica elettrica. Marchese e' stato soccorso e trasportato nell'ospedale San Vincenzo di Taormina, ma e' morto prima del suo arrivo. Sull'episodio indagano i carabinieri della compagnia di Taormina.

LANCIANO. Due operai sono morti in un cantiere in frazione Re di Coppe. Le vittime sono un ucraino, deceduto nel cantiere dove stava lavorando, e un albanese, inizialmente gravissimo, poi giunto senza vita all'ospedale della città. I due lavoratori sarebbero stati schiacciati da una parete prefabbricata in legno massiccio lunga circa sei metri, caduta da una gru forse anche a causa del forte vento. L'incidente è avvenuto intorno alle 16. Gli operai stavano costruendo una struttura per un privato. Sul posto sono intervenuti 118, Croce Gialla, carabinieri, polizia e vigili urbani. I soccorritori hanno tentato la rianimazione ma a nulla sono valsi i loro sforzi. (m.d.s.)

Altre morti…

Muore nel cantiere al primo giorno di lavoro

15 marzo sempre a Lanciano

Lanciano, giovane muratore muore in cantiere

14 marzo….

(Il Centro)

Si muore per il lavoro…si muore per dare il pane ai propri figli…in silenzio e in solitudine…

Non importa a nessuno…La società civile assente…

Giornali e TV hanno invece dato spazio alle parole del ministro che ha, con molta disinvoltura, annunciato che la disoccupazione tra immigrati nel nostro paese non esiste,tutti lavorano a differenza dei nostri giovani .La disoccupazione giovanile in questo anno ha toccato percentuali mai raggiunte nel passato .Cosa ha voluto dire il ministro? Che i nostri giovani non intendono sporcarsi le mani, che non vogliono impegnarsi in lavori che invece svolgono gli immigrati…Sono sempre pronti ad offendere…Mai a riflettere o ad essere propositivi… Non è invece che nel momento in cui l’immigrato riesce,con estrema difficoltà,a ottenere un contratto di lavoro diventa “spietatamente” ricattabile ? Non a caso la sua permanenza nel nostro paese è legata a quel contratto che se non rinnovato gli apre le porte della clandestinità o al ritorno alla fame del proprio paese. Tutto ciò non alimenta il lavoro nero,lo sfruttamento ? Quanti di questi morti sul lavoro sono stati “ricattati” perché bisognosi di lavoro dai famelici datori di lavoro ?

LANCIANO. Non era assunto l'operaio edile romeno, morto lunedì scorso nel cantiere in cui lavorava. Da accertamenti eseguiti dal commissariato di Lanciano, è emerso che le pratiche di assunzione di Haralambie Ciubotariu, 44 anni, erano state effettuate nelle ore successive al decesso dal datore di lavoro che pensava di non essere scoperto. Per questo sarà sanzionato. Dai rilievi è inoltre emerso che l'impianto elettrico non rispondeva alla normativa in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. L'autopsia ha accertato che il manovale è deceduto per arresto cardiocircolatorio, ma non ha chiarito le cause. Sono stati disposti ulteriori esami istologici. (s.so.) 18 marzo…(Il Centro)

Non templi innalzati agli Dei
Ma colonne di fumi
Veleni sputati nel cielo
Civiltà sepolte
Splendori perduti
Identità svendute
Per uno sviluppo mancato
Arrivando non senti il profumo del mare
Non ascolti più la sua voce
Il mare muore e tace
Ma quando Taras si riprende il suo cielo rubato
E splende la luna
Il mare piange i suoi figli ammazzati

Non per amore, come in Medea, ma
Per un pezzo di pane sudato di duro lavoro
Morti bianche non fantasmi
Ma figli, mariti padri, fratelli
Mandati all’inferno senza peccato.

Almerina Raimondi

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