[Martin Luther King]
Preoccupato? No, Enrico Rossi è addirittura sconvolto dalle cifre che rimbalzano sul suo tavolo: gli istituti penitenziari di questa regione rischiano di esplodere. Hanno una capienza massima di 3.261carcerati ma in realtà, ormai da tempo, registrano 4.168 presenze. Sovraffollamento inumano,oltre che pericoloso. Capace di forti stati di disagio, con forme di violenza incontrollabili. Fino ai suicidi.
«Sì, ma a quanti pestaggi e a quanti suicidi dovremmo ancora assistere prima che si faccia qualcosa di veramente concreto? C’è un’emergenza alla quale bisogna porre rimedio in tempi brevissimi. Anche le Regioni devono avvertire il richiamo di Napolitano: la Toscana è pronta a fare la sua parte e a farsi carico di un esperimento che potrebbe poi essere esportato in tutt’Italia».
Ma a chi spetterebbe, praticamente, la decisione di avviare i detenuti tossicodipendenti alle misure alternative?
«Il progetto dovrà essere costruito insieme al Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza. Ma naturalmente sarà il magistrato, in piena autonomia, valutare le condizioni giuridiche, caso per caso».
Considerata la scarsità di spazi (mancano anche residenze protette per anziani e disabili) dove pensa di ricavare 300 posti per persone che, comunque, dovranno essere sorvegliate?
«Almeno 30-40 posti saranno disponibili, già da novembre, in strutture gestite da organizzazioni aderenti al coordinamento delle comunità di accoglienza. Gli altri saranno progressivamente a disposizione anche fra quelle che abbiamo usato per l’emergenza profughi del Nord Africa. La Regione Toscana è disponibile ad assumersi gran parte delle spese di questo progetto che stimiamo possano raggiungere i 4 milioni l’anno».
Ci sono molte emergenze in questo momento, compresa quella idrogeologica, che vede la Toscana periodicamente devastata da frane e alluvioni: perchè lei mette in cima alla sua agenda il sovraffollamento delle carceri che è competenza dello Stato?
«Per una questione di civiltà, oltre che di ordine pubblico. La Regione non può far finta di non vedere quello che succede a Sollicciano, a Livorno e in altri istituti di pena strapieni. Del resto, l’assistenza sanitaria è nostra. Noi interveniamo nelle carceri per fornire i materassi e il loro periodico rinnovo, oltre a un kit igienico per i detenuti. E a Firenze, alla Madonnina del Grappa fondata da don Facibeni, stiamo realizzando una casa famiglia per le mamme carcerate a Sollicciano, con l’obiettivo di ospitarle insieme ai loro bambini da zero a tre anni. Perchè non è giusto che degli innocenti, così piccini, vivano da reclusi».
Quale segnale aspetta dal ministro Cancellieri?
«Che dia il via libera a un accordo di programma Ministero-Regione Toscana. Entro qualche settimana si potrebbe fare il primo trasferimento di una trentina di detenuti. Penso che, nel giro di 6 mesi, 300 tossicodipendenti possano lasciare il carcere. Anche così si risponde allo spirito del messaggio di Napolitano».