FRAGOROSO SILENZIO

sabato 3 settembre 2011

Che aria tira?





Puzza, puzza,puzza...
L’afa d’Agosto ha scombinato le menti, offuscato i pensieri ed esaurito quel poco di cervello in possesso dei nostri politicanti che razzolano nel deserto delle idee...
E così, in attesa che ci sia una vera e definitiva manovra per risanare la nostra situazione,io non commenterò più le pagliacciate che questo governo partorisce nelle stanze dei festini, stanze intrise di coca e di porcate nascoste e non...
In attesa,quindi, di un provvedimento che riguardi tutti e non solo i soliti fessi che pagano da una vita le tasse fino all’ultimo centesimo e che invece tagli definitivamente i privilegi,i lussi, le agevolazioni,i vitalizi,gli stipendi megagalattici...a questi politicanti incapaci e inetti... lavoro, ascolto musica, leggo,...ma non abbandono il mio stato di “indignata”!
Sempre vigili

martedì 30 agosto 2011

Violazione di diritti...




Il piatto piange...e tutto fa brodo!


Oggi un collega mi ha detto:Ieri sono andato a dormire con 40 anni di servizio, questa mattina mi sono svegliato e ne avevo 36...! Come è possibile?
Rispondo:Semplice, li hanno cancellati! Ti hanno cancellato 4 anni,ma ti è andata bene...ai medici ne sono dieci e più...
Lui: Ma io ho pagato un sacco di soldi per riscattarmi la laurea!
Io: Lo so, io non l’ho fatto perché non avevo soldi, dovevo far studiare le figlie, pagare il mutuo,mandare avanti la baracca...benedetta la mia baracca...non ho regalato a questi furfanti altri soldi...
Lui: Mi stanno togliendo diritti,soldi e speranze...
Io: Anche il servizio militare non è più “conteggiato”...
Lui: Allora in totale ne sono cinque di anni cancellati!!!!!!!!!!!!!!!! Ladri...questo è un golpe! Io ho riscattato gli anni dell’università...e il servizio militare era “obbligatorio”...
Io ho pagato gli studi, non ho mai percepito soldi dall’Università perché i miei genitori, dipendenti, risultavano “ricchi” rispetto a professionisti che dichiaravano il falso...ho studiato, fatto concorsi, aspettato... e poi ho pagato per il riscatto !!!!!!!!!
Io: Questo accade quando si “affida” il paese a cialtroni che hanno un solo obiettivo,rubare,rubare e rubare...
Loro vanno in pensione dopo due, tre anni di legislatura...tu, come me, a lavorare fino a quando abbiamo respiro e per pochi soldi!
Visto? Alla fine, i grandi legislatori, le hanno toccate le pensioni, eccome!!!!!!!!!!!! Un bel trucco,il loro!
Incapaci e mediocri, orfani di idee e progetti,atti solo a punire i cittadini!
Un abuso...
Riporto un articolo di Bechis che fa un po’ il punto, e anche se non lo amo, fa capire dove siamo e con chi abbiamo a che fare!!!!!!!!!!
Sempre vigili

Franco Bechis
UMBERTO BOSSI GIULIO TREMONTI
Alla fine le pensioni di anzianità saranno effettivamente toccate facendo formalmente finta di non farlo grazie alla revisione delle norme sui riscatti del servizio militare e degli anni di laurea. Perché fosse tabù percorrere quella via più che in recondite ragioni geopolitiche
(in pensione presto vanno soprattutto i padani) o di equità sociali, è chiaro seguendo i percorsi previdenziali personali di gran parte di maggioranza e opposizione. Metà Italia vip di oggi - e i particolare la casta politico-sindacale - è in pensione anticipata da anni. E non pochi hanno sfruttato le numerose leggi di favore che l'Italia varò nella previdenza negli anni Ottanta.

A sollevare il velo sulle baby pensioni nel 1997 fu il settimanale Il Mondo, che riuscì a consultare fra mille polemiche la banca dati dell'Inps. Basta tornare a quelle tabelle per comprendere bene la resistenza attuale a fermare lo scandalo delle pensioni di anzianità.

Chi avrebbe dovuto varare quella norma - il ministro dell'Economia Giulio Tremonti - si sarebbe trovato addirittura in doppio conflitto di interesse personale. Sono baby pensionate da anni infatti sia Fausta Beltrametti, consorte del ministro, che la sorella Angiola Tremonti.
Entrambe hanno sfruttato una normativa di cui solo l'Italia si era dotata, che consentiva ai dipendenti pubblici di andare in pensione di anzianità avendo versato 14 anni, sei mesi e un giorno di contributi. Molti insegnanti ad esempio sono andati in pensione grazie a quella legge.

La signora Beltrametti in Tremonti - nata il 18 giugno 1947, cioè due mesi esatti prima del futuro marito - andò in pensione nel settembre del 1986, a 39 anni compiuti dapoco.
All'epoca dell'inchiesta del Mondo, 14 anni fa, percepiva circa mille euro al mese di pensione. Poi l'importo sarà stato rivalutato negli anni. La cosa sicura è che la consorte del ministro dell'Economia ha versato contributi per 181 mesi e al momento ha già riscosso 300 ratei di pensione, 119 mesi più di quanto versato.

La sorella del ministro, Angiola Tremonti, è andata in pensione un pizzico più tardi: nel 1989 con 1.100 euro al mese a 40 anni da poco compiuti. Ha versato contributi per 181 mesi, sta riscuotendo la pensione da 264 mesi, 83 in più di quanto versato.
Come in casa Tremonti anche in casa Bossi sarebbe stato difficile fare una battaglia contro le pensioni di anzianità. La consorte del leader della Lega Nord, Manuela Marrone, è baby pensionata dal 1996, quando aveva appena 42 anni. Ad oggi ha già riscosso 5 mensilità più dei contributi versati. Ma è ancora giovane, e le auguriamo di avere questa fortuna ancora per decenni.

Anche nelle fila dell'opposizione ci sono sfilze di baby pensionati. Il più giovane è Antonio Di Pietro, che in pensione è andato nel 1995 a 45 anni di età (2 mila euro circa di importo all'epoca). Ha versato 264 mensilità di contributi, e finora ha riscosso 192 ratei pensionistici. Anche lui è giovane: supererà il giro di boa fra 7 anni esatti, quando la vita da pensionato (solo sulla carta) avrà superato quella ufficiale lavorativa.

Meno giovane, ma certamente più ricco, il manager squalo per eccellenza degli anni Settanta e Ottanta: Cesare Romiti. Ha lavorato una vita, ma in pensione è andato nel 1977 quando aveva solo 54 anni. E al momento ha già ricevuto indietro 4 anni più di quelli versati.

Anche il suo avversario dell'epoca, Carlo De Benedetti, non ha resistito al fascino della pensione anticipata a carico dell'Inpdap. Per quanto straricco e ancora in servizio, ha appeso al chiodo la sua vita lavorativa ufficiale nel 1993 quando aveva ancora 58 anni, facendosi erogare da quel momento 4 mila euro al mese di pensione.

Non è un manager, ma sicuramente fa parte dei super-ricchi di Italia. Eppure anche Adriano Celentano ha sentito bisogno della pensione ancora in tenera età. Pensioncina da mille euro al mese conquistata nel lontano 1988 appena compiuti i 50 anni di età. Avendo versato 300 mensilità di contributi e nel frattempo riscosso 276 ratei di pensioni, arriverà al giro di boa fra due anni esatti, quando potrà fregiarsi anche lui del titolo di "supermantenuto di Italia".