FRAGOROSO SILENZIO

giovedì 17 dicembre 2009

Copenaghen…un vertice fallito!!!!!!!!!!!!!

"Se la Danimarca è il regno della ragione, come dice il detto, allora Copenaghen è la metropoli dell'educazione e della civiltà. I suoi abitanti le praticano entrambe, sia tra di loro che con i visitatori stranieri".
Solo Parole?????????



Luca Tornatore resta in carcere….

Da: http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Ripartendo/3278

Freedom for Luca! Freedom for all the activists!
16 / 12 / 2009
In tarda serata si è svolto l'equivalente italiano della conferma dell'arresto di Luca presso la magistratura danese.
Il suo processo è stato fissato per il 12 gennaio 2010!
Luca è perciò ancora detenuto.
L'accusa nei suoi confronti su cui si è basata la convalida dell'arresto è quella di "aver aggredito con lanci e bottiglie" la polizia danese nelle vicinanze di Christiania. Il tutto sulla base del solo verbale redatto dai poliziotti che affermano di essere certi del riconoscimento.
Il giudice ha confermato l'arresto basandosi sui verbali e precisando che c'è il pericolo che Luca possa "partecipare ad altre manifestazioni".
Nell'udienza di convalida in cui si è seguiti da un avvocato d'Ufficio non è possibile avvalersi di nessuno testimonianza.
La decisione di confermare l'arresto di Luca è gravissima e conferma la volontà di accanirsi su di lui per la sua aperta e conosciuta partecipazione alla costruzione della presenza a Copenhagen della delegazione italiana, alla sua partecipazione attiva ai momenti di preparazione delle giornate danesi.
Sarà fatto immediato ricorso contro la conferma della carcerazione preventiva ed è stato immediatamente attivato un lavoro di denuncia a tutti i livelli della gravissima provocazione contro Luca.
Mobilitiamoci tutti per la libertà di Luca!
Freedom for Luca!

Appello per l’immediato rilascio del dottor Luca Tornatore

Luca Tornatore non è solo un amico fraterno di chi scrive questo appello. Luca è un assegnista di ricerca al Dipartimento di fisica dell’Università di Trieste. E’ uno scienziato, uno di quelli che alla passione e alla voglia di cambiare il mondo uniscono, dunque, una riconosciuta competenza. Questi sono gli ingredienti che lo hanno spinto, assieme a centina di attivisti ambientalisti italiani, a recarsi a Copenhagen. Luca è nella capitale danese per pretendere giustizia climatica, per confrontarsi all’interno del Climate Forum, per capire e per intrecciare relazioni con chi (come noi e lui) pensa che l’emergenza ambientale debba essere affrontata a partire da una democratizzazione delle decisioni e non attraverso la delega a chi l’ha provocata o a chi la sta peggiorando (siano essi vecchi o nuovi attori di rilievo del panorama geo-politico).
Luca Tornatore si trova oggi in stato di arresto, fermato assieme ad altre decine persone dopo aver partecipato ad un dibattito!! Luca, come centinaia di altri, non ha commesso alcun reato. Il suo fermo è stato confermato non sulla base di prove, ma proprio per punire il suo impegno, la sua visibilità pubblica e la sua competenza.
Ci sarebbe da ridere, ma quello che sta succedendo a Copenhagen non ha precedenti. Il solo fatto di trovarsi per strada rende passibile di fermo, l’arresto preventivo (già di per sé strumento mostruoso dello stato d’eccezione) è stato abusato senza vergogna. Sono stati calcolati più di millecinquecento fermi di polizia, praticamente tutti ingiustificati. La capitale Danese, ormai un ex simbolo della socialdemocrazia, si è trasformata in una vera e propria “città di polizia”.
Noi pretendiamo il rilascio immediato del Dott. Luca Tornatore, prima di tutto perché totalmente innocente, poi perché la sospensione dello stato di diritto, le provocazioni e le menzogne rendono la mancanza di Luca insopportabile per tutti noi e per tutti quelli che condividono, con serietà, le sue preoccupazioni per il futuro del nostro pianeta.
Trieste - Venezia, 15 dicembre 2009
Seguono centinaia di firme!!!!!!!!!!!!!!!!!!

SCRIVIAMO A LUCA!
Luca Tornatore 211275 ABBM- Vestre Faengsel- Vigerslev allè 1D - 2450 Kbh
Svolta - Copenhagen - Danmarkt


Da:http://www.uniriot.org/uniriotII/index.php?option=com_content&view=article&id=1230:appello-per-limmediato-rilascio-del-dotto



Secondo uno studio pubblicato dall'UNESCO, la Danimarca può fregiarsi del titolo di "paese più felice" della Terra.

Sempre vigili

martedì 15 dicembre 2009

Copenaghen......Libertà di manifestare il dissenso.......


http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Police-Warming/3258

Nella notte tra il 14 e 15 dicembre La polizia a Christiania. 200 fermati, resta arrestato Luca Tornatore

15 / 12 / 2009

A Copenhagen non c'è mai pace ..

Come una serata tranquilla si trasforma in un'ennesima operazione di polizia!

La delegazione italiana SYINC, come altre centinaia di persone danesi e straniere questa sera si è recata a Christiania per partecipare ad un dibattito con Naomi Klein e Michael Hardt organizzato dal CJA in preparazione della giornata "Reclaim Power" del 16 dicembre.

A conclusione del dibattito è iniziata una festa e molta gente si è fermata nei vari locali.

All'improvviso la polizia con un blindato e sparando lacrimogeni è entrata dentro Christiania iniziando a fermare le persone e detenendoli.

L'intervento, con l'uso di un elicottero che sorvolava la zona, è avvenuto dopo la costruzione di barricate sulla strada, da parte di qualcuno che poi all'arrivo delle forze dell'ordine è fuggito dentro il quartiere. A questo punto la polizia ha fatto irruzione.

Dalle telefonate che ci giungono la gente viene "selezionata" e fermata a "discrezione totale" della Politi che ha continuato fino a tarda notte a presidiare la zona.

Sono 200 le persone arrestate, 81 delle quali sono attivisti della rete italiana "See you in Copenhagen".

I fermati sono stati portati a Retortvej.

Nel corso della notte le persone vengono rilasciate. Degli italiani Luca Tornatore viene trattenuto e sarà processato in giornata. Pare che tre poliziotti testimonieranno di riconoscerlo come uno di quelli che ha partecipato a costruire le barricate. Una vera e propria provocazione. Ovviamente qualcuno bisognava tenere per cercare di giustificare un operativo di ingresso e fermi di massa a Cristiania.

Tutto questo succede proprio a meno di 24 ore dalla giornata del 16 dicembre in cui è prevista l'iniziativa Reclaim the power al Bella Center dove si tiene Cop15.

Police Warming

Dopo gli accadimenti di questa notte a Cop.enhagen, è ormai chiaro: dobbiamo affrontare con serietà il problema del “Police Warming” che rischia di peggiorare la vita di tutti, non solo di coloro i quali, in questi giorni danesi, hanno conosciuto gabbie e manette.

di Luca Casarini

15 / 12 / 2009

Il Police Warming infatti, ha come caratteristica peculiare quella di essere confuso per qualcos'altro. Alcuni si concentrano sulla “dinamica” oggettiva dei fatti, chi ha fatto cosa, alcuni altri su ciò che manca, la “risposta”, l'organizzazione. Ma in realtà oggi noi dobbiamo guardare alla sostanza del problema: il Police Warming, che si caratterizza con vergognosi arresti di massa indiscriminati, trasformati poi in provocazioni mirate contro gli attivisti che parlano in pubblico, che tengono i contatti con legali e ambasciate, che partecipano come delegati delle proprie reti alle riunioni internazionali, è una tendenza pericolosissima che dal cuore dell'Europa ex socialdemocratica, rischia di avvelenare l'intero continente. Il police warming si sviluppa intanto come reazione: dove vi sono concentrazioni di dissenso, di disobbedienza, di non passività accondiscendente verso le istituzioni e i loro tribunati ufficialmente accreditati, allora, come retrovirus, il PW attacca. Ieri sera l'assemblea con Naomi Klein e Michael Hardt era stata partecipatissima. Un grande momento di dibattito per preparare la giornata di domani, il “disobedience day”.

La differenza tra il mercoledì 16 dicembre, a ridosso ormai della conclusione dei negoziati all'interno della conferenza onu sul clima, e gli altri giorni di mobilitazione, è palpabile. La differenza la fa il numero di realtà che sono coinvolte, che mano a mano si sono convinte in questi giorni della necessità di dare un segnale appunto di disobbedienza, di forte e attivo dissenso nei confronti dei “manovratori”, siano essi quelli storicamente affermati, le grandi potenze occidentali, o quelli che oggi, anche in questo contesto, si confermano come i candidati in ascesa nel borsino (capitalistico) dei leader del mondo: la Cina, l'India, il Brasile, i petrolieri di stato dell'America Latina, con buona pace dei veri “poveri”, africani o asiatici che siano. Non è quindi né un caso né una fatalità che ieri sera sia scattata l'ennesima operazione di rastrellamento. Mercoledì 16 è la giornata in cui la disobbedienza prende forma: si districa finalmente da tutte le sovrastrutture contenitive che l'hanno imbrigliata fino ad ora, rendendola affare di pochi e per pochi, e assume le caratteristiche che potenzialmente può avere. Quelle del linguaggio e della pratica multiforme della moltitudine, che nell'affermarsi determina anche la propria “indipendenza”.

Dall'Onu, dagli stati, dai governi, dalle diplomazie corrotte, dagli interessi delle multinazionali nere o verdi, dai presidenti bravi a parlare e da quelli arroganti, antipatici ed idioti. La disobbedienza quindi non imbroglia le carte promettendo di farli fuori tutti. Essa si costituisce come esodo, con la stessa forza con la quale ha saputo dieci anni fa, interpretare un mondo diverso da oggi che celebrava i fasti del neoliberismo e del mercato globale. Per questo il PW, che è uno strumento sempre al servizio del potere costituito che non può, materialmente, concedere l'indipendenza a nessuno, pena la dissoluzione del suo ruolo, si scatena a più non posso, cercando di passare da patologia ( l'eccesso di zelo del controllo sociale democratico ) a pandemia ( la democrazia dell'obbedienza ). Il potere in effetti che cosa è se non la trama infinita dei modi violenti o gentili di trattenere il comando sulla nostra vita?

La disobbedienza si esprime anche denunciando e svelando che cosa c'è dietro il Police Warming, quale è la sua causa, e questo diventa già una prima immunizzazione, produce anticorpi in grado di affrontare il venefico retrovirus che si muove con blindati e soldati. Nessuno deve rimanere solo quando è attaccato. Nessuno deve subire processi farsa senza difesa, senza testimoni che lo aiutino, che rivelino la caratteristica menzognera dei verbali di polizia.

L'elemento della gestione pubblica di ciò che accade è un atto di disobbedienza, perché mette in crisi i modelli precostituiti di gestione di stato già incardinati da tempo come preparazione alla negazione del dissenso. E dalla nostra abbiamo un elemento importante, che si aggiunge a quello oggettivo dello stato del pianeta: la disobbedienza ha carattere di efficacia e di diffusione rapida. Agisce come un anticorpo e si propaga. E' per questo che è tanto temuta.

Luca deve tornare libero, come noi tutti. Combattere il Police Warming è possibile e soprattutto, è il modo per rendere più naturale la nostra vita.

Proprio in questo momento la notizia dell'arresto di Tazio Muller, Feltz, Germania, uno dei portavoce dei Climate Justice Now, immediatamente dopo una conferenza stampa promossa all'interno del Bella Center, ovvero la sede ufficiale della Cop 15 mentre 32 attivisti francesi vengono arrestati davanti al Climate Forum, durante un sit-in.

Naomi Klein parla dell'arresto di Tadzio Müller

Cop-landen - Arrestato Tadzio Müller

15 / 12 / 2009

Ore 17.00 - Cop 15.

E' appena giunta la notizia che al termine della conferenza stampa al Bella Center, ovvero la sede ufficiale del Cop 15, è stato arrestato Tadzio Müller, dell'organizzazione Feltz, Germania, uno dei portavoce dei Climate Justice Now, dopo aver presentato la mobilitazione di domani, mercoledì 16 dicembre che si svolgerà nei pressi del Bella Center cui aderiranno alcuni delegati internazionali che partecipano al vertice ufficiale.

Nello stesso momento la polizia danese fa irruzione al Climate Forum: 20 attivisti francesi vengono arrestati e all'interno del Candy Factory, dove centinaia di attivisti internazionali stanno allestendo le biciclette per il bike block di mercoledì 16............

domenica 13 dicembre 2009

Berlusconi colpito....




L’italiano ha un tale culto per la furbizia,che arriva persino all’ammirazione di chi se ne serve a suo danno. Il furbo è in alto in Italia non soltanto per la furbizia,ma per la reverenza che l’italiano in generale ha della furbizia stessa. (G.Prezzolini)

"Io non voglio che ci si mai violenza, ma Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefreghismo istiga alla violenza". Antonio Di Pietro commenta così quanto accaduto a Milano. "Io - aggiunge il leader dell'Idv condivido le rimostranze dei cittadini che ogni giorno vedono un premier che tiene bloccato il Parlamento per fare leggi che servono a lui e soltanto a lui, mentre milioni di cittadini perdono il lavoro e faticano ad arrivare a fine mese……sul piano politico c'è un clima di esasperazione e odio creato da chi ha nelle mani le redini del Pese e ne approfitta soltanto per fare i fatti suoi».

"Quando si fanno le manifestazioni non per un partito ma contro una persona e si incita all'odio questo è il risultato. Questo è il frutto della politica dell'odio". dice il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. "Siamo sull'orlo del baratro - ha aggiunto - quando si consente che si odi e che si criminalizzi una persona, passare dalle parole ai fatti il passo è breve"
Questi i commenti sull’accaduto…ma ….
...l'odio è un legame tra un individuo ed un altro. E’ quindi simile all'amore e, in quanto tale, altrettanto intenso...(Vittorino Andreoli)
Primo Levi diceva: "La ragione deve controllare l'odio". Andreoli sostiene che la razionalità è sicuramente uno strumento di controllo, ma non di eliminazione dell’odio, perché i sentimenti sono spesso diversi dal ragionamento: sono forti ed esclusivi.
Detto questo, forse ,occorre spostare il nostro guardare ad altri sentimenti,anch’essi forti ed esclusivi, che possono aver generato l’aggressione a Mister B…..
Forse è più opportuno parlare di ira e rabbia…
“La rabbia è un’emozione primaria,come la gioia e il dolore. Fa parte delle emozioni fondanti dell’essere umano e ci accompagna,in modo più o meno costante,nell’intero corso della nostra esistenza. Tutti l’abbiamo conosciuta,tutti la incontriamo sulla nostra strada…..”
Così scrive Rosario Sorrentino nel libro “Rabbia”….e ancora “E’ un’emozione che non ha necessariamente una connotazione negativa. La rabbia può essere, infatti, un forte stimolo verso il raggiungimento di un obiettivo,la conquista di un ambito traguardo. Può costituire il giusto carburante, la spinta per agire e reagire nei confronti di circostanze per noi sfavorevoli. Altre volte può essere la sensazione spiacevole di aver subito un’ingiustizia,e in quel caso ci dà la carica per cercare di ottenere il rispetto degli altri e di noi stessi.”
Così descritta la rabbia può essere positiva… “se la usiamo per raggiungere un traguardo,per combattere un’ingiustizia non ci nuocerà…”
Sorrentino parla anche della differenza tra “rabbia” e “ira”….
“La rabbia dovuta ad una frustrazione o a motivazioni personali è un’emozione che a volte rimane prigioniera dentro di noi,e che spesso tendiamo a nascondere,a proteggere,perché è accompagnata da un forte dolore. L’ira,l’indignazione,è invece provocata dalla convinzione di aver subito un torto,un’ingiustizia.”
Quindi entrambe sono emozioni che si tende ad esprimere,a condividere e non a reprimere.
Diciamo che ancora oggi la rabbia viene considerata inopportuna, irragionevole, spesso associata all’aggressività. Noi spesso ci spaventiamo della nostra rabbia: perché temiamo che ci spinga a compiere qualche azione dannosa, così esitiamo anche ad esprimerla.
La rabbia repressa,però, si ritorce contro noi stessi perchè alimenta un sentimento di inferiorità.
E’ fondamentale dunque, per la nostra salute psico-fisica, imparare ad esprimerla in maniera costruttiva ed appropriata.
La rabbia così usata aiuta a sviluppare fiducia in se stessi .
Allora forse l’ira ha armato la mano di….colui che ha aggredito Mister B…………..
Come è l’ira che domina i nostri cuori di fronte ai tanti casi di ingiustizia…di morti in carcere!
Niki Aprile Gatti,Marcello Lonzi,Stefano Cucchi,Aldo Bianzino.. Manuel Eliantonio,e centinaia altri nomi di giovani e non che ormai sono dimenticati…
L’ira ha fatto gridare le folle, ha sdegnato l’animo dei più…
ma l’ira non sopravvive perché si alimenta di se stessa…
E’ la rabbia che ti fa lottare per cambiare le cose , per abbattere le barriere del silenzio,per costruire un mondo migliore dove ciascuno trovi la propria felicità e dove nessuno trovi la mano dell’ingiusto …così come i poeti spostano i fiumi con il pensiero …la rabbia sposta il muro dell’indifferenza…

E' accaduto che le guardie del corpo si sono distratte?
E' accaduto che era così che doveva andare?
E' accaduto che............ma!!!!!!!!!!!!!

Sempre vigili