FRAGOROSO SILENZIO

giovedì 28 maggio 2009

Tra sdegno e passione.....



“Nella vita normale decenza significa mantenere la parola data, non ingannare, non barare, non nascondere secondi fini. Priva di una simile decenza una società rovinerebbe. Alla decenza è connessa la rettitudine”.
Nell'antica Grecia: "La decenza è il principio fondamentale della democrazia”. Va da sé che i rappresentanti della democrazia debbano quindi tener conto della ”decenza”.Ora…mi domando: nel nostro paese quanti rappresentanti del governo riescono in ciò?Ed in particolare, Il Ministro Gelmini “osserva” questo principio ?
Di certo il suo comportamento e le sue dichiarazioni non indirizzano in questa direzione anzi sconfessano tale principio! Il suo comportamento susciterebbe ilarità se non fosse espressione di incapacità,irresponsabilità e incompetenza.
Ecco ciò che pensa il Ministro……….
Repubblica (28 maggio 2009)
Polemica dopo la lettera dei dirigenti scolastici alle famiglie
"Scuole senza soldi? Basta far politica, se non siete capaci cambiate lavoro".
"Chi non sa dirigere cambi mestiere". Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha commentato così la vicenda dei presidi del Lazio che hanno denunciato, in una lettera inviata alle famiglie, la carenza di fondi degli istituti scolastici. Sono state oltre 41.739 le lettere spedite da circa 300 presidi del Lazio aderenti all'Asal (Associazione scuole autonome del Lazio) per dare le cifre della scuola al collasso a causa dei tagli inferti dal governo: non ci sono i soldi per i supplenti (fondi ridotti del 40 %) né per le visite fiscali obbligatorie; da settembre non saranno più garantiti i servizi previsti per legge, come la copertura dell'ora alternativa alla religione”.

E Ancora..
"A un dirigente scolastico è richiesto di dirigere una scuola e io credo che debba assumersi oneri e onori. Deve finire l'abitudine a fare politica, a fare comunicazione, a scaricare sul ministero le responsabilità. Chi non sa dirigere, cambi mestiere. Chi lo sa fare vada avanti e risolva i problemi. Molte volte apprendiamo dai giornali i problemi che non ci vengono neppure segnalati. Io sono per la collaborazione ma anche per la corresponsabilità".
Però…..

Cominciamo dall’inizio….
Le lettere inviate alle famiglie sono numerose… i numeri riportati nell’articolo lo dimostrano….
Al ministro questi numeri non sono piaciuti…..
Come non le è piaciuto l’”ardire” dei Presidi nel dichiarare e rendere pubblica la situazione delle scuole….
Allora attacca… e come? Accusando i Presidi di fare politica,come se lei facesse altro,e di non saper fare il loro lavoro! ( Lei invece…lo fa bene)Non nego l’esistenza di Presidi che rispondono a queste caratteristiche,ma generalizzare è sempre un errore!
Ancora….
E’ l’ora di finirla di scaricare le responsabilità al Ministero…dice...
Ma scusi, Ministro, mi ricorda qual è il compito del suo Ministero? E lei per quale motivo è così “lautamente” retribuita?Solo per “bacchettare” tutti;Presidi,docenti,alunni…?E’ per questo che spendiamo così tanto?
E…cosa ci fa lei lì? E’ o non è il Ministro dell’Istruzione… vuole che i Presidi scarichino le responsabilità sul Ministero dell’Agricoltura?
E poi….chiede…la collaborazione…
La collaborazione…parola “magica” che dovrebbe risanare tutto! "Collaborazione" significa partecipazione allo svolgimento di qualcosa, di un’attività…di un avvenimento…
Ora, questi Presidi a cosa dovrebbero collaborare…a farsi togliere altri soldi,a contribuire allo sfacelo della scuola pubblica?
Attenzione...nelle dichiarazioni del Ministro, una grande verità c’è…chi non sa dirigere vada a casa!!!!!!!!!!!!
E’ vero Ministro…Lei quando va a casa?
Ministro la decenza!!!!!!!!!!!!
Chi ha nominato i Presidi?Chi ha provocato tale sfacelo?Chi sta uccidendo la scuola pubblica?Chi non riesce a capire che l’istruzione è il futuro del paese?
Chi conosce solo le parole: tagli, bocciatura, non ammissione,condotta,sanzioni,disciplina…
e non conosce parole come: accoglienza, accettazione,integrazione, disponibilità, facilitatore,condivisione,decondizionamento,recupero…..
Ecco l’indecenza.