FRAGOROSO SILENZIO

sabato 30 giugno 2012

Prigioni vergogna...dov’è la costituzione?







E noi??????????? Noi dove siamo??????????

In questi ultimi tempi ascoltiamo solo numeri,numeri che raccontano la crisi che ci attanaglia, che ci toglie la speranza di un futuro migliore, numeri che ci portano a riflettere su quanto hanno rubato i nostri cari politici, numeri che si affollano nelle menti di chi non ce la fa a sbarcare il lunario...
E sono numeri anche questi...quelli dei suicidi in carcere...
Riflettiamo molto su questi numeri,perché ne siamo responsabili civilmente...
Non siamo responsabili per le bugie dette dai governanti,delle azioni truffaldine dei politicanti, di chi tenta di nascondere ciò che ci aspetta...ma di questi suicidi dobbiamo caricarcene il peso!
Spesso pensiamo ai tanti detenuti come numeri,ma sono uomini e donne che hanno una storia e spesso difficile, una famiglia che soffre e lotta per loro, ma che si scontra con una giustizia malata e ingiusta e che ingessata in se stessa non offre possibilità alcuna...
Non mi piace ascoltare le solite frasi di convenienza o di giudizio scontato,mi piace invece pensare che “noi ascoltiamo” chi spesso non può avere voce,chi ha giocato male il primo tempo della vita,chi ha sbagliato, chi non riesce a venirne fuori...
Pensare a una lunga catena di giorni tutti uguali,chiusi in una cella sovraffollata, senza fare nulla,senza speranza,senza...
La mente può perdere la razionalità e tutto può sembrare migliore...anche la morte!
Notizie di oggi...
TERAMO. Nuovo suicidio in carcere a Teramo, a distanza di 24 ore dal precedente analogo drammatico evento.
Come racconta Donato Capece, segretario del sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe questa mattina verso le 11.30 circa una detenuta si è suicidata impiccandosi con un lenzuolo alla finestra della sua cella nel penitenziario abruzzese, a sole 24 ore dal suicidio di un altro ristretto sempre a Teramo. La donna, T.L., etiope di 55 anni, era stata condannata a 18 anni per omicidio ed il suo fine pena era nel 2030.

Ieri...
TERAMO. Nelle prime ore di questa mattina, erano circa le 7.20, un detenuto 44enne, di origini italiane, si è suicidato impiccandosi nella cella del carcere di Teramo.
L'uomo, detenuto per reati vari, ha utilizzato le lenzuola in dotazione ai carcerati. M.P., avrebbe finito di scontare le pena nell’agosto del 2017. A nulla sono serviti i pur tempestivi soccorsi da parte dei poliziotti penitenziari in servizio, così come si è rilevato vano l’intervento del medico di turno nel carcere e il successivo intervento del 118 che hanno solo potuto constatare il decesso.
Solo ieri a Pescara si è riusciti a sventare il suicidio di un altro detenuto che ha tentato di impiccarsi.

 E ora...
Lettera dei detenuti della casa circondariale di Fuorni (Salerno) da: http://www.detenutoignoto.com/
 I detenuti della casa circondariale di Fuorni (Salerno) comunicano che in data 02.07.2012 inizieranno una protesta non violenta, con una durata di giorni tre, per chiedere l’attenzione del Tribunale di Sorveglianza di Salerno.
Tale protesta si svolgerà secondo la seguente forma:
-         Vi sarà una totale astensione dal ritirare il vitto, che quotidianamente consegna questa amministrazione, il cosiddetto sciopero del carrello;
-         Si effettueranno tre serie di battiture delle inferriate con cadenza di trenta minuti ciascuna a partire dalle ore 7 e secondo la seguente modalità: 7.00 - 7.30, 15.00- 15.30 ,  22.30 -23.00
Questa decisione è stata presa col fine di ottenere l’attenzione del Tribunale di Sorveglianza di Salerno, affinchè sia ripristinato l’uso delle misure alternative, applicando e rispettando i contenuti della “famosa” legge Gozzini che è puntualmente disattesa dal nostro Tribunale.
Inoltre chiediamo l’applicazione della Legge 26 Novembre 2010  (C.D. Legge Salva-carceri). Tale norma in questo istituto non è assolutamente considerata nonostante sia stata appositamente concepita per far fronte al sovraffollamento, piaga che affligge l’intero “pianeta carcerario” ma che potrebbe in particolar modo risollevare l’istituto in cui ci troviamo ammassati in oltre 500, nonostante questa struttura sia in grado di ospitare meno della metà dei detenuti che effettivamente vi sono. Tutto ciò aggiunge alla pena che stiamo scontando un’ulteriore condanna che è quella di sopravvivere stipati in celle roventi , vedendo calpestati  ogni giorno non solo i nostri diritti ma anche quello che è il Principio basilare della nostra Costituzione  secondo cui : “La pena deve tendere alla rieducazione del condannato e non può consistere in trattamenti contrari al senso di umanità” (articolo 27).
Infine chiediamo al Magistrato di Sorveglianza  un dibattito aperto con questa amministrazione affinchè vi siano delle visite periodiche  per un reale controllo delle condizioni in cui ci troviamo, solo in questo modo il magistrato potrà rendere Giusto e “Umano” (secondo l’articolo sopra citato)  il suo operato, avendo ben presente le stato in cui ci troviamo che ci costringe a vivere in condizioni  disumane e degradanti, in un luogo così saturo in cui non vi è spazio sufficiente per ciascun detenuto.
Fiduciosi che questa direzione comprenda appieno le motivazioni della nostra protesta e certi che appoggerà le nostre richieste
Porgiamo distinti saluti,
I Detenuti della Casa Circondariale di Salerno, Fuorni. 

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