FRAGOROSO SILENZIO

sabato 23 maggio 2009

La Scuola "obbligata" a chiedere l'elemosina!!!!!!!!



Della situazione economica delle scuole avevo già parlato,ma a molti ,forse,è sembrata una esagerazione o un allarmismo,ma ora i conti si cominciano a fare realmente ed ecco che il fondo d’Istituto risulta ….in rosso!!!
L’articolo è tratto da Repubblica ….si parla di Roma, ma la situazione è la stessa in tutto il paese!
Il governo continua a dire che tutto va bene, che la crisi è un problema psicologico,ma quando andiamo a verificare, nelle Istituzioni pubbliche, come si continua a lavorare…le cose appaiono in tutta la loro drammaticità!
Così la scuola è costretta a chiedere l’elemosina!!!!!!!

Lettere dei dirigenti per chiedere soldi. Manca tutto: dagli insegnanti alla carta
"Gli istituti vantano un credito di un miliardo dallo Stato e i fondi residui sono finiti"
Scuole, una colletta tra le famiglie
"Troppi tagli, dovete aiutarci voi"
di SALVO INTRAVAIA


ROMA - Per salvare la scuola pubblica dalla bancarotta i genitori devono mettere mano al portafogli. Più di 250 dirigenti scolastici dell'Asal (l'Associazione scuole autonome del Lazio) hanno consegnato ai genitori una lettera sulla "grave situazione finanziaria". Faremo "di tutto per garantire il diritto allo studio e, nello stesso tempo, il contenimento della spesa - scrivono - Ma nelle attuali condizioni le due cose non sono più conciliabili e diventa indispensabile il versamento del contributo deliberato dal Consiglio d'istituto per contribuire alla sopravvivenza". Insomma: senza l'intervento dei genitori la scuola pubblica si ferma. "Non è una situazione nuova - spiega Paolo Mazzoli, presidente dell'Asal - ma ora è diventata grave e, per il prossimo anno, è giusto che l'opinione pubblica conosca la realtà".

La situazione è critica ovunque. Le scuole italiane, in questi cinque mesi del 2009, non hanno ricevuto neppure un centesimo per le cosiddette spese di Funzionamento didattico-amministrativo (toner, fotocopie, cancelleria, detersivi), i fondi per le supplenze sono stati ridotti del 40 per cento e per le visite fiscali, obbligatorie col decreto Brunetta anche per un giorno d'assenza, non ci sono fondi. Mancano, inoltre, i soldi per i corsi di recupero estivi nella scuola superiore che coinvolgeranno mezzo milione di studenti. Finora, gli istituti hanno tamponato con i cosiddetti residui di bilancio che sono presto svaniti. "Le scuole - segnala Francesco Scrima, leader della Cisl scuola - vantano un credito nei confronti dello Stato per un miliardo di euro". Dal 2007 il budget per le supplenze è stato ridotto di 250 milioni. E da ottobre le scuole sono costrette ad richiedere, e pagare, alle Asl le visite fiscali anche per un solo giorno di malattia.


"Abbiamo calcolato - spiega Mazzoli - che la spesa complessiva nazionale per pagare i medici di controllo si aggira attorno ai 100 milioni". Ma non è dato sapere se il calo delle assenze di questi mesi compensa questa spesa aggiuntiva. Così le scuole sono costrette a richiedere "contributi volontari" alle famiglie che oscillano tra i 20 ai 120 euro l'anno. Il ministero sa perfettamente che la scuola sta per crollare sotto il peso dei debiti. Basta vedere le tante interpellanze presentate in aula e in commissione. Le ultime sono del 21 e del 12 maggio, dell'8 aprile e del 5 marzo. Il grido d'allarme arriva dalle scuole di Parma, Piacenza, Settimo milanese, Crema, Bologna, Firenze, Palermo. E qualche settimana prima da Lecco, Ancona, Bergamo e dalla Sardegna. "Istituti costretti ad elemosinare la carta igienica, alunni che restano senza docente per molte ore, forte riduzione del recupero scolastico, annullamento dell'ora alternativa alla Religione, aule chiuse perché inagibili e aumento del rischio". "Le misure di contenimento della spesa - ha risposto due giorni fa il sottosegretario all'Istruzione, Giuseppe Pizza - hanno comportato, come in altri settori pubblici, una riduzione delle risorse finanziarie determinando le note difficoltà".
(23 maggio 2009)
Cosa aggiungere?

martedì 19 maggio 2009

..Il governo e i suoi cecchini!!!!!!!!



RICORDATE IL POST:MA CI SIETE O CI FATE?
Ecco la risposta alle mie perplessità sui Presidi Spia.......
Molti dei vostri commenti al mio post erano fiduciosi...molti speravano che non succedesse nulla...
che i Presidi si comportassero come alcuni medici "responsabili"....e invece...
Vi riporto l'articolo...
a voi i commenti..
Io sono sfiduciata,arrabbiata,delusa,e ora mi sento anche impotente...di fronte alla caparbietà di alcuni esseri che di umano hanno solo l'aspetto!!!!!!

Repubblica.it-Genova


martedì 19.05.2009 ore 09.45

Studenti "clandestini": i nomi sulla lavagna
Casaregis, Einaudi e Galilei: iniziativa choc della dirigente scolastica. Il fatto ha suscitato la protesta di molti insegnanti che hanno scritto al Provveditore
di Massimo Calandri

UN GIORNO è entrata in aula la preside, ha preso un gessetto e si è messa a scrivere sulla lavagna un elenco di alunni. Ha fatto lo stesso in tutte le classi e nelle tre scuole del plesso, e quando non tracciava la sua lista era perché pronunciava ad alta voce i nomi degli studenti. Nomi di origine straniera. Nomi di presunti, futuri clandestini. Di prossimi fuorilegge. Nomi di ragazzi che nel corso dell´anno scolastico avrebbero compiuto il diciottesimo anno di età, e che non avevano chiarito la loro posizione ai sensi del futuro permesso di soggiorno.

Perché in Italia si può diventare degli irregolari per quello che si è, non per quello che si fa: basta raggiungere la maggiore età e avere dei genitori privi di permesso, o peggio ancora residenti in una casa troppo piccola, o titolari di un reddito considerato insufficiente. Prudente e precisa, la preside ? Rosanna Cipollina - ha redatto una sconcertante lista degli studenti «a rischio». E in qualche modo l´ha resa pubblica. Si è giustificata sostenendo di aver scritto quei nomi sulla lavagna perché temeva altrimenti di sbagliarne la pronuncia, e che quello era semplicemente un invito a presentare al più presto i relativi documenti in segreteria. Cosa che gli studenti hanno fatto puntualmente nei giorni successivi, ribadendo la loro «regolare» presenza sul territorio italiano.

E´ successo nell´istituto professionale per il commercio Casaregis, a Sampierdarena, nelle altre due strutture scolastiche accorpate, l´istituto tecnico industriale Galilei e l´Einaudi. Diversi insegnanti hanno sottoscritto indignati una lettera, trasmessa al provveditore agli studi e alla stessa preside. Abbiamo provato a contattarla, ma non c´è stato nulla da fare.

Ci sono purtroppo buone ragioni per credere che questa storia non finisca qui. L´inedito episodio, accaduto nei mesi scorsi, è tornato sulla bocca di molti in questi giorni in cui il Parlamento legifera sul reato di clandestinità. Lo ha ricordato anche Paolo Quatrida, segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza: sono decine gli studenti di origine straniera che frequentano le superiori genovesi e compiono i diciott´anni nel corso di questo anno scolastico. Rischiano di finire tutti in una ignobile lista di proscrizione? «Un problema grave, una storia orribile», dice Quatrida. I minori extracomunitari non hanno bisogno di un permesso di soggiorno. «In genere gli istituti, quando raggiungono la maggiore età, fanno finta di niente: non vanno a verificare se gli studenti diventeranno automaticamente ?regolari´. La questione diventa però inevitabile quando i ragazzi sostengono l´esame di maturità. In passato si è aggirato il problema grazie a visti temporanei. Di questi tempi, però, può accadere qualsiasi cosa. Anche che si scrivano dei nomi su di una lavagna».
(19 maggio 2009)
.........Ma ci vogliamo vergognare o no?