FRAGOROSO SILENZIO

mercoledì 2 febbraio 2011

Caro maschio italiano...dove sei?

Caro Antonio, Giulio, Francesco,Giovanni o comunque ti chiami…caro maschio italiano, non ti sembra opportuno “incazzarti”? Non ti sembra che sia finito il tempo del silenzio? Se non ora, quando? Non riesci a vedere ciò che stanno facendo a tua madre,tua sorella, tua figlia,tua moglie o compagna? Non importa che tu sia giovane o meno… E’ ora di far sentire la tua voce…Dove sei?

Io lo so che quel “signore” ti sta facendo “sognare”con il suo harem...lui popola i tuoi pensieri,stimola i tuoi desideri,ti mostra una realtà tanto lontana …inimmaginabile per te che lavori per quasi mille euro e che ogni giorno sei costretto a fare i conti con tante,troppe situazioni che spesso ti sembrano irrisolvibili, ma la realtà è che tu non devi riempire d’oro il grembo della tua donna per una carezza,non devi colmarla di denaro per cenare con lei, per un sorriso… Tu non hai bisogno di circondarti di giovani ragazze da pagare per gioire della vita…tu sei diverso…

Io lo so che il tuo cervello è diverso da quelle delle donne,lo dicono gli studi,” la neuroscienza ha scoperto che gli uomini,per esempio, usano circuiti cerebrali alternativi rispetto alle donne per elaborare informazioni connesse a difficoltà emotive”( da: Il cervello dei maschi,L. Brizendine)…lo so che il tuo testosterone attiva i circuiti del sesso ed è risoluto nella ricerca della compagna desiderata…ma hai in te anche la vasopressina che è l’ormone della galanteria e della monogamia…è a questo ormone che faccio appello e un po’ anche alla tua intelligenza.

Devi “incazzarti”per come stanno dipingendo le tue donne, devi “incazzarti”e fare in modo che la tua donna,o tua figlia non incontri mai un vecchio facoltoso che le faccia intravedere un guadagno facile, un conto in banca, che le faccia intendere che vendersi non è poi così disastroso se ti porta soldi…

Devi “incazzarti” a sapere che tua figlia possa essere oggetto di attenzione di alcuni vecchi bavosi…

Io lo so che tu, quando incontri una bella ragazza, non ci sbavi dietro perché in lei vedi tua figlia e nei suoi occhi ritrovi quelli di lei,io lo so che quando rientri a casa stanco e non ritrovi negli occhi della tua compagna quella scintilla dei primi anni,quel signore si insinua e pensi…ma ricordi come la tua donna ti è stata vicina quella volta che…oppure quando…anche tu non sei più come allora, anche nei tuoi occhi non c’è più quella scintilla di anni fa,ma un mare di tenerezza dove è dolce naufragare…

Io lo so che non vuoi che le tue donne siano umiliate,offese,usate,private della loro dignità perché è per questo che lavori,che fai sacrifici,che ti privi di tante cose…e allora è arrivato il momento di far sentire la tua voce…urla anche tu basta…restituisci alle tue donne ciò che questo potere assurdo le ha tolto,la dignità…Quella dignità che nel corso del tempo tante donne hanno lottato per avere…ti ricordo qualche episodio…

Nel lontano 1792 Olympe de Douges presentò al governo rivoluzionario una "Declaration des Droits des Femmes" nella quale venivano richiesti per le donne tutti i diritti civili e politici. Al di là della Manica, circa una anno dopo, venne pubblicato un libro intitolato "Vindication of the Rights ofWoman" di Mary Wollstonecraft che segnò l'inizio del movimento femminista in Inghilterra. In seguito, grazie al testo dell'inglese Jhon Stuart Mill, "The Subjection of Woman" del 1869, le donne inglesi ottennero il diritto di voto nei consigli municipali e nei consigli di contea (1880). Nel 1903 sorse un movimento politico femminista che lottò, con comizi e manifestazioni pubbliche, per ottenere il diritto di voto, o suffragio, per le donne: le militanti furono chiamate suffragette.

Per tutto l'800, le femministe statunitensi lottarono non con meno entusiasmo di quelle inglesi. Sempre negli Stati Uniti all'inizio del secolo, un terribile episodio che si ricorda ogni anno, l'8 marzo, morirono durante un incendio, in una azienda tessile di New York, 129 operaie riunitesi in sciopero all'interno dell'edificio. I movimenti femministi nel secolo scorso hanno abbattuto molte barriere, trasformando la vita delle donne e contribuendo a cambiamenti sociali e politici più vasti. Pensiamo anche alle lotte fatte negli anni sessanta e settanta per garantire alle donne l’uguaglianza e la dignità..

In quei tempi lontani però le donne erano sole, i “maschi” erano contro ogni forma di emancipazione,oggi non è più così, tu sei al fianco delle tue donne, sei con loro e con loro devi lottare perché questa immagine di donna che vogliono veicolare spazza tutte quelle lotte che ti ho ricordato e non è la vera immagine della donna di oggi. Oggi la tua donna è capace di camminare al tuo fianco guardandoti negli occhi, senza timore di essere al tuo passo, riesce a emozionarsi e ad emozionarti, è impegnata nella società che contribuisce a far crescere, lavora e produce…

Devi “incazzarti” perché tornare a lottare per ri-affermare questa realtà ti fa tornare a secoli fa…ti fa tremare per la loro sorte,per i loro incontri, per il loro futuro…

Caro maschio, non devi permettere che le tue donne debbano vergognarsi di essere donne,debbano aver paura dell’uomo…

Sei responsabile anche tu di questo squallido teatro se non fai sentire la tua voce,sei responsabile della mercificazione delle tue donne se non la combatti…

Fai in modo che mai siano merce di scambio ma siano speranza di un percorso di vera autenticità..Alza la tua voce, non girare la testa dall’altra parte,sii il cavaliere sul cavallo bianco e non lo squallido “seduttore pagante” di donne…

Io ho fiducia in te,so che sarai al fianco delle tue donne…contro ogni tentativo di indulgenza verso chi le offende…tu sei diverso...sei uomo.

“ L’individuo io canto,una semplice singola persona,eppur pronuncio la parola Democrazia,la parola In – massa…

La Femmina e insieme il Maschio io canto”. Da : O capitano! Mio capitano!,19 poesie,Whitman

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domenica 30 gennaio 2011

Le parole non bastano più...




“Non basta dire,per avere la coscienza a posto:noi abbiamo un limite,noi siamo dei politici e la cosa più appropriata e garantita che noi possiamo fare è di lasciare libero corso alla giustizia…”

( Aldo Moro )

La misura è stra-colma!!!!!!!!!!!

Il paese è allo sfascio…

Le istituzioni al ridicolo…

Distrutta la democrazia costituzionale…

Viviamo da anni nella non politica….ma in una palude infetta da caimani…

Corruzione e repressione sono all’ordine del giorno…

Il lavoro considerato,da sempre, strumento di “miglioramento” sociale..oggi è solo un sogno…

In questi anni l’interesse del governo è stato quello di “salvare” la classe dirigente da ogni possibile accusa,incurante dei reali problemi del paese…solo garantismo per i potenti... di contro… uso del manganello facile e delle denunce per sopprimere il dissenso,uno stra-uso del pugno di ferro contro le nuove forme di disagio sociale…

Una incuria enorme nei confronti delle istituzioni, dei cittadini che pure hanno il diritto alla dignità civile…L’incuria di questo governo”in tutt’altre faccende affaccendato”ha permesso che i lavoratori muoiano di lavoro…(e muore chi ce l’ha e chi non ce l’ha)…solo il 28 gennaio ne sono morti 6 sul posto di lavoro… dall’inizio dell’anno ne sono 56!!!!!!!!!

Nelle carceri ormai si fa la triste lista dei casi di autolesionismo e dei suicidi…

Vergogna è la parola che ormai domina il nostro linguaggio…e la usiamo talmente spesso che,da tempo, ha perso il suo valore antico…

Il popolo deve riappropriarsi dell’agire, dell’agire insieme,solo così si riuscirà a far tornare a vivere una società capace di salvaguardare i propri cittadini.

“Nella vita normale decenza significa mantenere la parola data, non ingannare, non barare, non nascondere secondi fini. Priva di una simile decenza una società rovinerebbe. Alla decenza è connessa la rettitudine”.

Nell'antica Grecia: "La decenza è il principio fondamentale della democrazia”.

C’è un modo di dire Basta?

Basta ai video messaggi, basta alle telefonate in trasmissioni tv,basta ai balletti osceni di vergognose teorie difensive di ciò che difendibile non è.

Non chiudiamo gli occhi…guardiamo con attenzione a ciò che accade in altri paesi.

“Non vale che tu,per attirare un cuore,

colmi d’oro il grembo della tua bella;

il piacere ti sia donato,o principe,

se il piacere vuoi provare.

L’oro ti comprerà una platea meschina

e mai le anime nobili;

ma se vuoi comprare virtù

và, e dai in pegno il tuo cuore.

Cos’è la gioia che il piacere procura

tra le braccia di una cortigiana?

Saresti un caso pietoso,un folle,

se non fossi un dissoluto.

Lei ti bacia per impulso venale,

e il suo volto s’accende per brama d’oro.

Infelice! Non provi amore,

e nemmeno il piacere provi.

Della virtù fa senza! Ma non perdere

mai il privilegio d’essere uomo!

Tutte le bestie sentono piacere,

ma solo l’uomo lo sa affinare…” ( da:Il vero piacere, Poesie d’amore, Goethe)

Se non ci fosse da piangere…ci sarebbe da ridere!!!!!!!!!

Sempre vigili