FRAGOROSO SILENZIO

lunedì 28 marzo 2011

I care




Di scuola si parla molto e male. Meglio dirselo. Meglio non negarlo. Meglio cercare di capire.

Tanti sono i problemi che vive oggi la scuola e stare zitti, indugiare,nascondersi dietro false giustificazioni non aiuta a comprenderli e a superarli. Quali sono questi problemi? Problema alunni, genitori, formazione degli insegnanti, incompetenza dei Dirigenti,niente finanziamenti. Diciamo subito che la scuola riguarda tutti, che la scuola è la base della democrazia, è il luogo dove nasce e cresce la cultura, dove si concretizza la conoscenza e si condivide passato,presente e futuro. E’ il luogo di nascita delle idee e del rispetto di quelle degli altri perché si è certi che insieme si può dare vita a un’idea migliore…è il luogo che insegna a non accontentarsi di ciò che siamo, ma a porsi domande, a indagare sul mondo e su noi stessi,a cercare di capire la strada da seguire,a scegliere il futuro…Non voglio ri-proporre il solito discorso sull’educazione,sulle finalità della scuola, sulle sue progettualità che si dilatano sempre di più…Vorrei solo ragionare con voi,riflettere con voi…

Cominciamo…

Cominciamo da quelli che gli esperti chiamano gli “utenti” …cioè i bambini, i ragazzi,gli adolescenti…una generazione che dice esplicitamente con parole,comportamenti e atteggiamenti che la scuola non le piace…e perché dovrebbe piacerle? Cosa ha di attraente oggi la scuola???Non è accattivante, non attraente, non interessante…è solo fatica, impegno,a volte solitudine…perché?????????

La risposta è molto semplice,perché gli “utenti” non sono i giovani ma i loro genitori.

Così molti si adeguano per non scontentare…

Sono i genitori infatti che scelgono,che stabiliscono quale scuola è migliore e perché…e molte volte hanno anche ragione. Perché io genitore dovrei scegliere una scuola dove molti insegnanti sono spesso in permesso,dove il sabato sembra il deserto e le ore di supplenza si susseguono? Lo so non è la norma,ma c’è questo problema, come c’è il problema a costruire relazioni improntate e basate su un forte spirito di collaborazione,relazioni capaci di superare le tensioni e alimentare lo scambio delle esperienze tra gli alunni in modo da favorire un ambiente impegnato,accogliente e culturalmente stimolante. Ma cosa chiedono i genitori? I genitori chiedono quanto sport si fa, quali attività extrascolastiche seguiranno i figli, se il teatro è previsto, se nel POF sono indicate le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione,non chiedono come crescono i loro figli, se studiano, come ragionano e se ragionano, se rispettano le regole e se si avviano ad essere dei capaci cittadini…Perché? Perché oggi la scuola deve essere questo,“deve” farsi vedere per avere credibilità…ed ecco l’open day, per “accaparrare” le iscrizioni, ecco le manifestazioni plateali dove ragazze pon-pon hanno l’occasione di mettersi in mostra, ecco le rappresentazioni teatrali che commuovono i cari “genitori” che però vogliono ignorare che i docenti per quelle ore non percepiscono che pochi spiccioli e che una volta la settimana non tornano a casa e rimangono a mangiare il panino con gli alunni e poi vai a provare e riprovare una scena …Non importa…Come non importa ciò che dicono quando ritirano la pagella…”Come??? Che pagella è? Mio figlio deve andare al classico!!!!”Grande problema…Ancora una volta il genitore sceglie…e molto probabilmente pensa che gli insegnanti non hanno capito il figlio. Può essere…

Sono problemi? Si.

E perché questi problemi? Perché gli insegnanti sono soli,soli in classe, soli nelle riunioni dove la collegialità è una chimera, soli di fronte ai genitori incalzanti , sembrano soldati male equipaggiati per una guerra di trincea…

Se non ci rispettano i genitori, come lo possono fare i figli?

E quei genitori che scelgono si sentono in diritto di suggerire, proporre,ricordare,spiegare agli insegnanti che il mondo è cambiato e che i ragazzi sono cambiati ..e che occorre andare in contro alle loro esigenze…Lo so. Non ho bisogno di lezioni,non ho bisogno di suggerimenti,ho bisogno di essere ascoltata, di capire con te , genitore, perché tuo figlio non tiene il passo, perché fa fatica, perché non studia.

Sei tu che ci vivi insieme, o sbaglio? Io mi pongo tante domande e tu devi rispondere sinceramente …Quando,malata, vado dal medico e mi dà la cura, non lo offendo dicendogli che non mi ha capita o che le medicine che mi ha prescritto non sono giuste. Dopo averlo ascoltato, esco, vado in farmacia e ,scrupolosamente, prendo ciò che mi ha prescritto. Questo si fa…

E’ una questione di rispetto dunque…

Ma chi deve rispettarci? E perché non lo siamo?

Prima di tutto dobbiamo rispettarci noi con una corretta declinazione della nostra professionalità; il ministro che dovrebbe restituirci la dignità che ci ha tolto, i genitori perché “forse” conosciamo dei figli un aspetto che loro stentano a vedere, i Dirigenti e la società tutta perché, piaccia o no prepariamo chi avrà in mano il futuro del paese…

Non siamo rispettati perché il governo nella persona del ministro ci ha tolto il rispetto,non ci considera, non riconosce ciò che siamo…

Ma nonostante tutto…i tagli,le accuse, le false credenze…

sono gli insegnanti che mandano avanti la scuola …non i Dirigenti scolastici…sono gli insegnanti in prima fila…non i ministri, non i direttori generali…

Perché? Perché questi signori “usano” la scuola come vetrina per il loro narcisismo, per l’immagine,per il loro ego…

Tutti dimentichi dell’importanza dell’istituzione,tutti intenti a che le cose vadano solo bene perché di fronte ai problemi, di qualsiasi genere, adottano soluzioni sibilline e inopportune…dimentichi che la scuola non è un’azienda né una squadra di calcio o un cast per veline…

Intanto il ministro è stato condannato a risarcire alcuni precari e per i tagli ai disabili…

Nonostante tante vergognose scelte fatte dal governo gli insegnanti non mollano, continuano a far vivere Don Milani ogni giorno, e non solo alle celebrazioni, perché con lui hanno sognato,sofferto,gioito…e capito cosa significa” I care”. Così quando aprono la porta della classe e sentono il profumo della vivacità, del rispetto per quello che si fa,della condivisione di sentimenti, emozioni e passioni…bè allora non si sentono soli…sentono la vita che si rinnova ogni attimo…il problema si ripresenta quando escono dalla classe e si chiudono la porta alle spalle…è allora che la solitudine si fa sentire…

Sempre vigili