FRAGOROSO SILENZIO

venerdì 18 giugno 2010

Lettera al Ministro Gelmini...La Prova nazionale e dintorni....



Caro Ministro,

è arrivato proprio il momento di scriverle. Non spero,logicamente,che lei legga quanto ho da dirle,mi auguro però che qualcuno legga e le riferisca.

Ho diversi argomenti da esporle…Non scrivo cavalcando l’onda dell’emotività bensì attenendomi a norme e regolamenti,da lei voluti,approvati e applicati che hanno condannato la Scuola ad una “irreparabile” agonia. Come ha potuto notare ho scritto Scuola con la lettera maiuscola per farle capire la grande “considerazione” che io ho di questa istituzione,cosa che non posso dire di lei in quanto si è abbondantemente adoperata per trasformarla in breve tempo in una scuola inefficace,ancor di più… inutile,di più ..dannosa e irrispettosa sia dell’intelligenza del cuore che di quella della ragione. Posso sinceramente affermare che diverse sono le problematiche che scuotono la scuola, ma fra queste, un posto di primo piano è occupato dall’importanza che dà lei e la sua parte politica a questa Istituzione e quindi il diverso peso assegnato alla formazione rispetto ai Paesi a noi vicini. Viviamo un periodo buio per il destino della scuola pubblica grazie a chi, sistematicamente, mira a destrutturarla,impoverirla,svuotarla di significatività ,presentandola solo come causa di eccessivi costi che obbligatoriamente vanno ridotti. Io che con la scuola pubblica ho una “corrispondenza d’amorosi sensi” rimpiango gli anni passati quando le Riforme erano costruttive e coerenti perché finalizzate al miglioramento. E’ vero che quando si parla di scuola,riesce difficile comprendere l’oggetto di cui si parla…però non voglio perdermi in dettagli,ma richiamare la sua attenzione sulla scuola come”scenario simbolico” dove nasce e cresce la cultura,dove si mettono da parte le ingerenze,si riducono gli ostacoli e si mettono in pratica atteggiamenti collaborativi,dove ci si predispone a dare e ricevere,a condividere pensieri,emozioni,conoscenze ed esperienze. In questi termini la Scuola è il LUOGO della “persona”,ma perché questa persona si sviluppi armoniosamente, si migliori, si completi,occorre tempo,quel tempo che lei ci ha impietosamente tolto.( riduzione dell’orario scolastico)

Vede Ministro, la crescita non è solo un fatto fisiologico,si diventa giovani e adulti se si è in grado di affrontare un complesso di compiti di sviluppo che riguardano ciascuno in quanto singolo e in quanto membro della società…Un giovane ha il compito di migliorare il mondo in cui vivranno i suoi figli e questo dipende anche dal modo in cui questo giovane studierà…

In una società complessa è solo la cultura e l’intelligenza a consentire lo sviluppo,queste permettono di scegliere,di valutare,di comprendere le scelte altrui, di decidere responsabilmente,di acquisire un’idea positiva dei diritti e dei doveri…

Dobbiamo costruire”identità” a partire dalle differenze e abbiamo l’obbligo civile di promuovere una scuola come strumento di decondizionamento e non viceversa come vogliono alcuni partiti,compreso il suo. Oggi nella nostra società,purtroppo, le disuguaglianze sociali ed economiche si acuiscono, prevale la logica del più forte e si è diffusa un’idea selettiva e autoritaria che sminuisce e riduce il ruolo della scuola e dell’educazione. Io sono convinta della centralità del ruolo della scuola e del suo peso determinante per lo sviluppo qualitativo del sistema sociale ed economico e che attraverso l’istruzione si eserciti la piena democrazia. Considero la scuola e l’istruzione un “bene comune” da tutelare e promuovere nell’interesse dell’intera comunità,ben oltre le logiche “modaiole” e temporanee di chi ci governa. Questa mia convinzione giustifica e spiega i nostri diversi punti di vista, Ministro,e le nostre differenti posizioni provenienti da mondi culturali diversi,a volte molto lontani. Vede Ministro, per garantire la “sopravvivenza” di questa MIA Scuola servono idee,passione e coraggio…Per avere questo coraggio, però, la Scuola ha bisogno della “coscienza” di una funzione insostituibile nella società,di ragioni e di strumenti, consapevole, come sono, che lo Stato non si regge sulla non conoscenza e sulla non coscienza morale e civile.

Nietzsche era solito dire che “chi ha trovato un perché per vivere e operare riesce a risolvere quasi ogni come”…

La nostra scuola ha vissuto momenti “gloriosi” di efficacia ed efficienza;molti degli “ammodernamenti” introdotti negli ultimi anni si sono dimostrati deleteri,forse perché sotto la spinta di un pedagogismo disorientato,ma ancor più sotto la spinta del quantitativo di risorse da tagliare a favore di altre “sirene” che ammaliano di più…

Nei suoi anni “ruggenti” la scuola ha sostenuto la crescita del paese, è diventata meno esclusiva, si è aperta alla società,ha ridotto le disuguaglianze così come chiedeva la Costituzione; oggi nessuno dovrebbe aver dubbi sull’urgenza di rimettere in moto la crescita economica e come riuscirci se non con un’efficace politica dell’istruzione? Per troppi anni la scuola è stata amministrata con una visione capovolta rispetto alla logica e al buonsenso. Tale visione ha alimentato,al suo interno, un processo distruttivo che coinvolge tutti,alunni,docenti,collaboratori,mortificando il loro senso di responsabilità.

Di una buona scuola pubblica ha bisogno ogni paese che abbia a cuore il suo futuro,una scuola delle pari opportunità, una scuola capace di rispondere ai bisogni di ciascuno,equa,solidale e democratica.

Vede Ministro, circa quaranta anni fa ho ricevuto una lettera da Don Milani,quel cattocomunista che ha inventato il motto”I care” “M’importa,ho a cuore”, colui che rivendicava il diritto dei poveri a combattere i ricchi, non per “invidia”( non lo pensi!),ma per giustizia sociale, colui che diceva che” i ragazzi nascono eguali e se in seguito non lo sono più,è colpa nostra e dobbiamo rimediare”(Lettera a una professoressa)…

Io ho creduto in quelle parole e nella scuola le ho fatte mie,ma come me, migliaia di insegnanti che lottano perché la scuola sia di tutti, senza Gianni e Pierino…senza disuguaglianze né prevaricazioni,orgogliosi di guardare negli occhi i ragazzi, pronti a raccogliere i “cocci” per le eventuali delusioni e a gioire per i loro successi…

Vorrei dirle che io “ho a cuore…”ogni mio singolo alunno,la sua storia,la sua emozionalità,le sue speranze…i suoi desideri e per questo,non perché lo preveda la legge,ogni anno organizzo piani di studio personalizzati…perché Pierino è molto diverso da Gianni…i due hanno bisogni diversi…Margherita, invece, ha il cuore “sanguinante” e non ha bisogno di sintassi o di matematica…ha bisogno di un supporto all’anima… di una parola che le dia la possibilità di credere ancora…

Ho anche ricevuto,qualche anno fa,la lettera di Vittorino Andreoli,attento osservatore e studioso del comportamento degli adolescenti…Mi dice…” Un sentimento profondo ci accumuna:entrambi amiamo i ragazzi,che devono essere educati a crescere, a maturare, a vivere.”( Lettera a un insegnante,2006) Andreoli sostiene,con me, che la scuola deve essere per i giovani un luogo protetto in cui provare ad allargare le ali,in cui cominciare a vivere…e ancora… P.Crepet,noto studioso, ha detto:” Un educatore è un istruttore di volo”…che ne pensa Ministro?

Per questo mi chiedo e le chiedo:Che significato ha una prova nazionale sterile,inadatta e,a mio giudizio, inutile? Dove sono quelle “ali” in questa prova? Alunni “costretti” a sottoporsi ad una prova che non ha nè buonsenso nè logica, una prova che,come quella di questo anno scolastico,va dall’autostoppista al giro d’Italia,dalla foresta tropicale ad esercizi di matematica poco comprensibili…Tale prova, non si illuda, non contribuisce a modernizzare il sistema e a garantire agli studenti una preparazione più seria e rigorosa…

La mia classe è stata “classe- campione” e per questo è stata “isolata” dalle altre,non ha potuto affrontare la prova nella propria classe,è stata dislocata all’ultimo piano,in un angusto corridoio anche senza finestre,alla presenza del Presidente d’esame,persona sconosciuta…

In questa situazione sono stati violati i principi “base” della pedagogia,della psicologia, della didattica…

La mia classe è stata”violentata” psicologicamente e le sono stati negati principi legalmente riconosciuti: pari opportunità,uguaglianza…Inoltre nella prova c’è stata una pericolosa “infrazione” delle regole riferibili a questo test es. la presenza di domande che non si riferivano al brano da commentare e altre ancora.

Grande confusione…Disagio dei ragazzi,difficoltà a comprendere,per questi, come si possano mettere in atto intenzionalmente comportamenti atti a distruggere il clima sereno e facilitante sempre esistente a scuola. Non si preoccupi Ministro,non sono tanto incauta né sprovveduta da prendermela con il Presidente…perché ha solo applicato il regolamento e le sue disposizioni…

Io chiedo a lei,che non è “estranea”a creare confusione ..lo abbiamo visto con le sue “esternazioni” sugli esami di maturità…inizialmente ha detto che per essere ammessi all’esame erano necessari tutti sei…poi ha “disdetto”…anche con un cinque …va bene…gli insegnanti usino il “buonsenso”…

Vede Ministro, gli insegnanti il buonsenso lo usano ogni giorno,ogni ora di lezione,ogni attimo …Noi le “trovate” le lasciamo ad altri…

L’obbedienza non è più una virtù…e non pensiamo che…”Solo i figlioli degli altri qualche volta paiono cretini…”Don Milani

Mi vuole chiamare”cattocomunista”? Sarebbe un onore!!!!!!!!!!!!!

Sempre vigili