FRAGOROSO SILENZIO

lunedì 11 aprile 2011

Indignarsi...e poi?






Ho apprezzato molto l’intervento del procuratore capo Trifuoggi al convegno di Montesilvano su Giordano Bruno e Carlo Rosselli. Ai ragazzi del Liceo Scientifico presenti Trifuoggi ha lanciato l’appello a rottamare la politica corrotta. Ha invitato i giovani ad aprire gli occhi,a guardarsi intorno e combattere questa politica malata. Come?Occorre una rivoluzione culturale,ha spiegato,perché in politica ci sono personaggi mitologici,metà uomo e metà poltrona,personaggi che rimangono incollati all’incarico e superano tutto,resistono ai cambi di partito,di corrente,cambiano bandiera pur di restare lì… Vecchi che non hanno intenzione di starsene a giocare con i nipotini e di portare in giro il cane…Chiede ai giovani di essere protagonisti,gli attori principali di questo tempo,di entrare in politica…e il procuratore infuoca il convegno dicendo” con la destra o la sinistra,l’importante è che mandiate a casa certi politici”. Un messaggio forte e chiaro che non lascia spazio a interpretazioni ambigue…Così come chiaro e lucido è l’intervento,sul momento politico, di Hessel e Ingrao,due ultra novantenni che hanno contribuito attivamente a costruire la storia. Hessel ha vissuto gli anni della resistenza e partecipato al programma elaborato 66 anni fa dal Consiglio Nazionale della Resistenza; Ingrao un vero leader che ha dato al nostro paese un grande contributo di idee e di iniziative democratiche.

Hessel nel suo libro “Indignatevi” sostiene che i giovani devono mantenere in vita gli ideali della resistenza che questo è il loro tempo e che devono indignarsi perché solo quando qualcosa ci indigna diventiamo attivi e forti…quindi più è forte la capacità di indignarsi più è grande l’impegno che ne deriva. L’autore condanna l’indifferenza che è il peggior atteggiamento perché la politica è cosa di tutti,ci appartiene. E allora tutti, di fronte al mondo in guerra,al mondo devastato dalle violenze e ingiustizie ,devono indignarsi. A ciò risponde Ingrao con il suo libro “Indignarsi non basta”. Nel libro,alla riflessione di Alberto Olivetti “ Per te dunque l’indignazione è un sentimento di reazione necessaria,ma non sufficiente”, Ingrao risponde” Assolutamente si. Indignarsi non basta. Bisogna costruire una relazione condivisa,attiva. Poi la puoi chiamare movimento o partito o in altro modo”. Così per Hessel indignazione e militanza politica si fondono,sono una cosa sola,per Ingrao serve costruire un soggetto politico e capire bene come deve essere perché si realizzi. Questo perché oggi il rapporto tra la gente e la politica è nullo e gli elettori non sono più protagonisti. Ingrao guarda ai giovani, alle lotte studentesche , dei ricercatori che portano alla luce questioni importanti,problemi reali che coinvolgono tutti e che chiedono una politica diversa. Un passo decisivo di Hessel è “ Non dobbiamo lasciare che si accumuli troppo odio” perché ciò porterebbe all’esasperazione, a reazioni distruttive, negative. Il nostro Ingrao ribatte che l’indignazione, come la speranza,possono rimanere sentimenti inefficaci senza un’attenta lettura del mondo e una buona pratica politica. Allora indignarsi non basta,occorre agire…Hessel sostiene che in questo mondo sono tantissime le cose che non vanno, che giudichiamo inaccettabili,basta “affinare lo sguardo” per vederle e ai giovani dice “ cercate e troverete” le motivazioni per indignarvi…

Tutti si rivolgono ai giovani,è giusto...sono loro il futuro, sono loro che devono costruire un mondo a loro misura,ma...

Io però dico…è importante che queste persone parlino, raccontino come sono arrivati alla democrazia,alla libertà, ai diritti universali e mi chiedo: è bene parlare, dettare comportamenti da assumere, lotte da intraprendere…e poi? Chi spalleggia questi ragazzi? Chi li difende da un potere invasivo e prepotente? Chi li protegge dalle innumerevoli denunce? So bene che se ognuno dicesse” cosa posso fare io?” non si andrebbe lontano, ma la verità è anche questa…i giovani sono soli, soli ad intraprendere una strada difficile e irta di ostacoli…

Io so che i giovani non devono cercare per trovare i motivi per indignarsi…lo sono già. Basta guardarsi intorno…sono circondati da inadeguate politiche e disastrose decisioni che li riguardano. I giovani si organizzano,creano movimenti,negli ultimi due anni si sono battuti per una scuola di qualità, per i diritti,per un nuovo welfare,hanno manifestato per un futuro diverso,immaginando un’altra società. Il loro è un linguaggio nuovo che mostra non una carenza di pensiero ma una molteplicità di idee e progetti che la società deve accogliere. Non dobbiamo permettere che le nuove idee o questi movimenti si esauriscano nella protesta ,devono continuare a crescere perché quella “rivoluzione culturale” possa autodeterminarsi. Noi adulti dobbiamo dare concretezza e condivisione alle lotte dei giovani, difenderli ,perché la loro indignazione sia attiva e propositiva,capace di costruire alternative.

E di alternative ne abbiamo bisogno…

Sempre vigili

18 commenti:

  1. Sono del tutto d'accordo con le conclusioni cui tu pervieni, anche se mi rendo perfettamente conto che la strada sarà dura, molto dura.

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  2. Tutti insieme senza mollare di un millimetro. Appena si aprirà una crepa bisognerà picconare forte. E poi tirarsi su le maniche tutti insieme e con tanta pazienza perchè il RITORNO sarà lungo e difficile.

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  3. Caro Adriano...è inutile incentivare i giovani per poi lasciar cadere quando vengono ingiustamente attaccati.

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  4. Cara Sandra...insieme con i fatti!!!!!!!!!!!!!!

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  5. Mi sa che ormai c'è poco da vigilare, ed a ogni elezione è peggio

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  6. Ciao Upupa e buona serata a te. Dopo aver raccontato del Convegno di Montesilvano e degli interessanti interventi di Trifuggi, di Hessel e di Ingrao, rivolti ai giovani, ti sei posto una domanda che, per un attimo, mi ha gelato il sangue. E' stato solamente un attimo perché, poi, la risposta ovvia e che condivido, l'hai data tu stesso, ricordando a noi "adulti" che "...dobbiamo dare concretezza e condivisione alle lotte dei giovani..." Credo sia un'affermazione non solo sacrosanta ma anche di vitale importanza e non perché l'alternativa sarebbe quella di consentire che fosse dato spazio a tensioni, esasperazioni e reazioni distruttive come si accenna negli interventi del convegno ma perché, noi "adulti", abbiamo un obbligo morale nei loro confronti: far si che il loro futuro sia migliore del nostro. Oggi, sono molti quei "genitori" che dovrebbero farsi un profondo esame di coscienza e valutare bene cosa stanno preparando, in termini di qualità del futuro, per i loro figli. Francamente, immaginare un "genitore" che non fa nulla per il destino del proprio figlio... mi sembra un'aberrazione. Peraltro quella "...molteplicità di idee e progetti..." che tu riconosci nei giovani, renderebbe migliore anche il nostro futuro di "anziani" e "pensionati" che, ad oggi, in termini di qualità, ce lo siamo fottuto completamente.

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  7. Caro Enrico...troveremo il coraggio di mandare tutti a casa?

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  8. Caro Carlo...io penso che dobbiamo agire, andare nelle piazze insieme a loro,urlare tutto il nostro disprezzo...ma quale storia stiamo scrivendo?

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  9. ... Upupa, non so quale storia stiano scrivendo gli altri! Quella dei "genitori" te l'ho descritta! Spero sia una mia impressione e, soprattutto, sbagliata!

    Io che non sono un "genitore", invece, sabato ero a via Cavour che sostenevo i giovani di "orgoglio precario" che manifestavano! Anche lì... non mi pare di averne visti tanti di "genitori"!

    Di nuovo, buona serata a te!

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  10. Cara Upupa .
    Io ho 2 figli e 7 nipoti , che futuro avranno non lo sò ! Quello che so che rischierei tutto per loro.
    Non si ama nessuno più dei propri figli o nipoti , puoi amare il marito i fratelli, sorelle, genitri, amici, parenti ma non amerai mai nessuno quanto si amano i figli .Premesso questo per loro si dovrebbe non solo rischiare ma proprio combattere per un mondo migliore, io non vorrei mai che loro vivano in mondo che io disgusto denuncio in cui un giorno devono solo sopravvivere . Non n voglio né posso permettere che loro sopravvivano in un mondo che fa troppo schifo troppo occupato a pensare ai soldi e al potere , loro dovrebbero vivere nel mondo che ho sempre sognato, non pretendo che il "male" chiamiamolo così sparica ma che almeno si limiti...
    Ormai se ci fai caso la gente si adatta non combatte più, si accontenta di quello che ricve quand omeriterebbe molto di più e non si ribella per paura codardia comodità indifferenza disinteresse per l'accontentarsi, la gente smette di lottare anche quando smette di sperare, la rassegnazione dà potere ai potenti, non si combatte prché ci si accontenta, riesco a vivere così per cui anche se merito di meglio mi accontento, ma vorremmo davvero che i nostri figli e nipoti si accontentassero? Ci accontentiamo di non poter dare loro il meglio? Manca l'interesse nel cambiare le cose perché non si ha fiducia nel possibile cambiamento, ma quello che mi domando è
    come facciamo noi ad accettare ciò e a non fare niente ma vivere come uno spettatori invece che come protagonisti e soprattutto 2 come facciamo ad accettare di dare questa vita e questo esempio ai nostri figli...
    Ovviamente è un nostro ipotetico , credo sia meglio combatere e perdere che non combattere proprio, ed è anche una questione di rispetto e di esempio per i lori figli, se noi genitori dobbiamo lottiamo per loro ,loro faranno lo stesso e lo apprezzeranno e ci stimeranno, se noi genitore non facciamo niente per loro anche loro non faranno niente e si accontenteranno e non so quanto ci rispetteranno... O almeno io la vedo così, i figli dovrebbero essere orgogliosi dei genitori come i genitori dei figli.
    COMPLIMENTI PER IL POSTO
    CIAO LINA

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  11. Caro Carlo...io sono diventata un pendolare...per andare alle manifestazioni...mia figlia dietro i book block...e io ai margini senza darle fastidio o prevaricarla...non elenco le manifestazioni a cui ho partecipato...ci sono sempre!!!!!!!!!!!

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  12. Cara Lina sono con te!!!!!!!!!!!!

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  13. CARISSIMI DOMANI PARTO CON I MIEI ALUNNI...ANDIAMO IN SICILIA...SONO BELLISSIMI E "BUONISSIMI" ALMENO SPERO!!!!!!!!!!!!!! NOTTI INSONNI....

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  14. Upupa

    io spero si sia capito, se vogliamo rottamare....RIMANE IL VUOTO DA UNA PARTE E DALL'ALTRA...DAL BASSO ALL'ALTO....
    TUTTO QUELLO CHE C'è IN ITALIA ....E' IL RISULTATO SPECULARE DELLA MASSA!!
    Un bacio
    Ornella

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  15. Ohhh giustissimo!!!
    Finalmente trovo pensieri sui giovani ma che mettono noi adulti nella stessa loro condizione.
    Ho scritto spesso sui nostri ragazzi, ma mi sono sempre messo in una condizione di condivisione, difesa, ascolto e lotta insieme a loro.
    Siamo tutti cittadini di questa malata Italia e tutti dobbiamo fare il loro dovere.
    Sono certissimo che le parole del procuratore e degli altri interlocutori cui fai cenno siano in buonissima fede, ma è l'approccio culturale che non funziona. E' come se esortassimo i nostri ragazzi ad intrapredere la strada giusta per poi abbandonarli al loro destino.
    Un cambio di mentalità è necessario, radicale, di 180 gradi, perchè le esigenze sono comuni.
    bel post e bellissima riflessione la tua.
    Ciao e a presto
    Lorenzo

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  16. per TMO...il vuoto lo abbiamo creato noi cercando di non vedere chi mandavamo al governo...dobbiamo rivedere tutto!!!!!!!

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  17. Caro Lorenzo...ecco ciò che è stato fatto in questo ultimo tempo...abbandonare i giovani al loro destino...dove erano e sono gli italiani quando arrivano le denunce per i ragazzi? Dove sono gli italiani quando i giovani sono picchiati? Sempre dietro il PC a dire di no o a deprecare i comportamenti giudicati scorretti dei giovani e delle forze dell'ordine...tutto però si esaurisce lì...non si cambia nulla solo dietro il PC...AGIRE è LA PAROLA D'ORDINE!!!!!!!

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  18. Bisogna scendere in piazza con presidio permanente.Forse molti non si rendono conto;ma è giunta l'ora che ognuno faccia la sua parte e finisce questa indifferenza da parte di molti.Saluti a presto

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