FRAGOROSO SILENZIO

sabato 29 maggio 2010

Niki Aprile Gatti ...e l'incontro alla Sapienza


Martedì 25 maggio 2010,ho partecipato al convegno “SICURI DA MORIRE” promosso dal collettivo degli studenti di Scienze Politiche "La Sapienza".In questa occasione è stato ufficialmente presentato il libro: "Impìccati. Storie di morte nelle prigioni italiane" (DeriveApprodi, 2010),

libro che raccoglie le storie di otto persone, entrate vive in carcere ed uscite senza vita: Aldo Bianzino, Diana Blefari, Luigi Acquaviva, Sami Mbarka Ben Gargi, Stefano Frapporti, Camillo Valentini, Niki Aprile Gatti, Stefano Cucchi.

Erano presenti Luca Cardinalini (autore del libro)
Valentina Calderone (A buon diritto)
Mauro Palma (Antigone, Commissione europea contro la tortura)

All’incontro sono state invitate le famiglie di:
Stefano Cucchi
Niki Gatti Aprile

Il convegno,esempio di notevole sensibilizzazione ad un tema difficile e complesso per il nostro paese,è stato abilmente introdotto da una giovane studentessa del collettivo che ha mostrato un’ampia conoscenza del problema riportando dati e situazioni che sono un’onta per un paese civile. Dati e situazioni che sono state suffragate dalle dichiarazioni degli esperti presenti.

Il convegno si è aperto con una significativa frase di Neruda riportata sulla locandina: “Potranno recidere tutti i fiori, ma non potranno fermare la primavera”…

I partecipanti erano tutti studenti della Sapienza e questo mi ha confermato quanto siano nocive e qualunquiste le generalizzazioni sui giovani che molti fanno parlando di “bamboccioni” e quanto altro…denigrando o sminuendo l’impegno di tanti di loro nel sociale e nell’affrontare tematiche scomode per i più.

Di “diversamente giovani” come me, ve ne erano pochi,forse l’orario non è stato dei più consoni ad un pubblico adulto per motivi di lavoro.(15,30)

Non è intervenuta la famiglia Cucchi,era presente,invece la famiglia di Niki Aprile Gatti.

Il giornalista Luca Cardinalini,nel presentare il libro, ha citato alcuni casi riportati, casi che ci dimostrano come in carcere si muore.

E’ questo il vero argomento da affrontare…

Perché di carcere si parla, ma spesso sono i numeri a essere al centro dell'attenzione, più che le storie dei singoli individui.

Quando qualcuno muore è quasi sempre grazie alla forza e al coraggio dei familiari che la sua storia riesce a uscire dal silenzio e così la cronaca ne parla…ma a tempo, perché le notizie hanno vita breve…e vita breve hanno avuto tutti i protagonisti del libro che presi in custodia dallo Stato non hanno avuto l’attenzione,il rispetto,il diritto di essere prima di tutto “persone”.

Riporto alcuni concetti espressi da Cardinalini:

“In carcere si muore: suicidio, omicidio, overdose, malattia. Quello che non dovrebbe mai succedere è morire di carcere, per mano di chi ti ha in custodia o per negligenza di chi ti ha in cura. Le cifre non aiutano. Sapere che ogni anno circa 100 persone muoiono nelle carceri italiane, non rende l’idea. Intanto perché il numero è per difetto, molti vengono trasportati moribondi al pronto soccorso di un ospedale, lì muoiono e il numero resta in carico alla sanità pubblica e non all’istituzione penitenziaria.”

E ancora….

"La violenza non è l’unico linguaggio del carcere, ma è un linguaggio presente, direi quasi universale e comprensibile da tutti, stranieri compresi visto che sono ormai una percentuale significativa della popolazione carceraria. Oltre a quella fisica fatta di botte, che ci sono, ne esistono altre fatte di prevaricazione, soggezione, umiliazione che restano completamente nell’ombra. Restiamo alla violenza fisica: perfino al peggior criminale di guerra è garantito un processo e l’incolumità fisica, mi chiedo come sia possibile che in Italia, nel 2010, ci siano persone che vengano picchiati in una caserma o muoiano in carcere senza che parenti e avvocati sappiano nulla, senza che un direttore o un ministro si dimetta un minuto dopo".

Molto più “tecnico” l’intervento di Palma che ha riportato la sua esperienza all’interno di Antigone e che ha offerto spunti molto significativi per il successivo dibattito. Un passaggio decisamente importante del suo articolato discorso è stato il parere espresso sullo strumento della “custodia cautelare”,strumento di per sé illegale… (in un sistema che di legale non ha più nulla. nota personale della sottoscritta).

Interessante anche l’intervento di Valentina Calderone di “A buon diritto” che ha puntato il dito sul problema “sicurezza” nelle carceri.

Molto “forte” e incisivo l’intervento del portavoce della famiglia di Niki che,invitato a prendere la parola, ha ribadito con assoluta decisione di non credere a quanto affermato dal carcere e dalla magistratura sulla morte del loro caro e posto l’attenzione sulle tante incongruenze costituzionali e amministrative del caso e in più ha sottolineato come,di fatto,per esempio, non sia stata applicata la circolare dello Stato”sui nuovi giunti” che regola e facilita l’entrata in carcere dei singoli soggetti e ha citato alcune motivazioni addotte dal magistrato nell’archiviare il caso, motivazioni “offensive” nei confronti non solo di Niki,ma anche della dignità della famiglia

che non condivide tale soluzione e pertanto continuerà a ricercare la verità…

Tale intervento ha voluto anche evidenziare il filo conduttore del libro…che è,di fatto, un messaggio di impunità chiaro e deciso dello stato ai singoli cittadini…

Le storie,e il portavoce ne ha elencate altre che non sono inserite nel libro,sono storie che dovrebbero allarmare e indignare chiunque, storie di assenza di diritti umani e di “ordinaria” violenza perpetrata dallo stato ai danni dei più deboli…

In questo intervento sono stati anche citati video che dimostrano l’eccessivo potere dato alle forze dell’ordine nelle singole situazioni da Genova, a Vicenza,al salone del libro a Torino ed altri che ben fanno intendere quel messaggio di impunità che regola e gestisce i comportamenti dello stato.

Il pubblico ha seguito attentamente e ha condiviso pienamente quanto detto dalla famiglia di Niki…

Molti gli interventi degli studenti che hanno posto l’accento anche sulla gestione dei CIE e degli abusi che in questi luoghi vengono perpetrati.

In questo convegno non c’erano né televisioni né giornalisti delle varie testate…

Forse ciò di cui dobbiamo preoccuparci seriamente è l’indifferenza della società civile a temi e problematiche che ci riguardano direttamente in quanto”uomini”…

Non possiamo girare la testa dall’altra parte quando vediamo cose che non ci illuminano il percorso ma ce lo rendono impervio e accidentato,l’impegno è e deve essere di tutti perché solo insieme riusciamo a far capire che le carceri non sono un mondo al di fuori del nostro mondo,ma sono un “pezzo” di questo che urla all’inciviltà…Non possiamo non pensare alle persone che sono “costretti” a vivere come topi in gabbia, dimenticati e oltraggiati da una realtà che offende e umilia la dignità di ciascuno di noi…

La Sapienza era l'Università frequentata da Niki....

Le parole di questa poesia dicono di più di quanto vogliano….



La verità è sempre quella,

la cattiveria degli uomini

che ti abbassa

e ti costruisce un santuario di odio

dietro la porta socchiusa.

Ma l'amore della povera gente

brilla più di una qualsiasi filosofia.

Un povero ti dà tutto

e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.

La verità è sempre quella,
la cattiveria degli uomini
che ti abbassa
e ti costruisce un santuario di odio
dietro la porta socchiusa.
Ma l'amore della povera gente
brilla più di una qualsiasi filosofia.
Un povero ti dà tutto
e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.


Carta | Le carceri sono fuorilegge. Appello e adesioni

www.carta.org

Sempre vigili



12 commenti:

  1. grande!!
    questi sono i segnali che le speranze di un riscatto sociale non sono morte. I media, ormai lo sappiamo,sono nel libro paga dei banditi se vogliamo informazione pulita dobbiamo farcela.

    resistere sempre!

    ciao

    giordan

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  2. "Forse ciò di cui dobbiamo preoccuparci seriamente è l’indifferenza della società civile". Una verità che ho anch'io nella mente da anni, contro cui vado a sbattere ogni giorno. Ti viene il dubbio di essere l' unico ad avere certi pensieri, di essere diverso e sbagliato. Poi incontri Upupa, Inka, Ornella e tutte le altre fantastiche persone che, dai loro blog, parlano la tua stessa lingua e ti fanno compagnia con il loro coraggio. Meno male. Grazie.

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  3. Peccato che non ho potuto partecipare. Complimenti a Sara,cugina di Niki, la quale ha organizzato tutto lei!

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  4. Caro Giordan...speriamo che qualcosa cambi....

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  5. Caro Aries 51..grazie per la tua presenza...anche tu mi fai una gran compagnia!!!!!!!!!!

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  6. Grazie Incarcerato...speriamo che l'impegno di tanti porti alla verità per Niki...

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  7. Incontro molto interessante, peccato che mancassero giornalisti..
    L'indifferenza è una brutta bestia, arriva ad uccidere.
    Upupa vi seguo dall'inizio e lo sai,pertanto mi auguro che venga fatta luce al più presto sulla morte di Niki, senza dover aspettare anni.

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  8. Cara Upupa
    mancavano i giornalisti perchè tutto il sistema vuole che si creda che lì dentro ci sono rinchiusi feroci assassini....invece c'era anche il mio Niki ...ed attualmente chi sa quanti Niki ci sono ...e quanti ragazzi magari colpevoli solo di non avere il permesso di soggiorno.....
    Le mie copiose lacrime e la mia disperazione non è dissimile da chi perde un figlio in maniera diversa ....
    Solo che lì dentro ne muore uno ogni 2 giorni nel silenzio e nell'indifferenza della società "civile"????????????????
    Upupa non dimenticherò mai che nella trasmissione di Galullo "un abuso al giorno"
    il "Dr" Franco Corleone non mi dette neanche le condoglianze, come se la mia perdita fosse di secondo ordine .... una cosa sola ti posso assicurare, non so se lui ha figli, ma Niki per intelligenza ed educazione se ne sarebbe messi in tasca 100 dei suoi!!!!

    Come può una simile persona tutelare i diritti di chi è lì dentro?????

    E' IL SISTEMA ITALIA CHE NON FUNZIONA
    V E R G O G N A

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  9. UPUPA
    Sono passata da te per darti la buona notte e augurarti una
    FELICE DOMENICA
    LINA

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  10. Cara Stella ....grazie...speriamo che l'indifferenza sia abbattuta

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  11. Per TMO...i giornalisti non c'erano ...e forse questo spiega anche l'assenza di qualcun altro!!!!!!!!!!!!!!

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  12. Grazie Lina...anche a te!!!!!!!!!

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