E sono 18…
18 suicidi in meno di quattro mesi…
Vogliamo porci delle domande o no?
Il carcere è come qualcosa che fa parte della nostra realtà ma che la comunità conosce molto poco, forse per indifferenza, timore o diffidenza…
Ma è necessario parlarne e senza falsi pudori!!!!!!!!!
Renato Zero tratta spesso il tema del disagio. Nella sua canzone “Guarisci”, dice: SE SALVO TE… SALVO ANCHE ME.
Si riferisce ad un interlocutore preciso, ma l’affermazione è adattabile ad infiniti contesti.
Sarebbe bello e carico di speranza poterla adattare ai temi del carcere,
come se a pronunciarla fosse la società nei confronti dell’individuo, che si trova in una situazione di sofferenza e di difficoltà.
Secondo me la pena non può essere contraria al senso umano,al rispetto della persona…
E quindi mi chiedo… qual è il senso di una pena dove oltre al carcere si aggiunge un’altra punizione, come l’allontanamento dalla famiglia, o l’interruzione di un percorso
positivo di integrazione nel lavoro e nella società?
Questa la cronaca di qualche giorno fa e di oggi…
CRONACA - L'Aquila-3 Aprile 2010
Nuovo suicidio nel carcere di Sulmona, detenuto si impicca con lenzuolo
SULMONA. Era appena rientrato da un permesso premio Romano Iaria, l'uomo di 50 anni che venerdì scorso si è impiccato nel carcere di Sulmona.
L’uomo era appena rientrato da un permesso premio e, approfittando del fatto che nella sua cella non ci fossero altri detenuti, ha preso il lenzuolo e si è impiccato alla grata della cella. Vedovo, senza figli, era uscito in permesso alle 14 del venerdì santo per poi rientrare dopo un’ora.
A fare la scoperta gli agenti di polizia penitenziaria che hanno cercato di soccorrere il detenuto, ma l’uomo era ormai deceduto. Si tratta del sedicesimo suicidio nei sovraffollati penitenziari italiani (circa 67.500 detenuti contro 43mila posti regolamentari) e si è registrato in quello che è ormai tristemente noto come il 'carcere dei suicidi', dove in dieci anni hanno deciso di farla finita in undici, compresa la direttrice Armida Miserere che nel 2003 si sparò un colpo di pistola alla testa.
Se all'emergenza suicidi il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha tentato di dare una prima risposta con una circolare per l'istituzione di un "servizio di ascolto" composto da poliziotti penitenziari in grado di supplire all'assenza di psicologi nelle ore serali, al problema sovraffollamento il capo del Dap Franco Ionta dovrà fornire soluzioni nero su bianco entro un mese, termine previsto dall'ordinanza firmata tre giorni fa dal premier Berlusconi in forza della quale Ionta è stato nominato commissario delegato.
www.primadanoi.it/
“Il Dap e il suo capo Ionta, non scarichino le loro responsabilità sulla direzione del carcere di Sulmona. Il detenuto che si è suicidato la notte scorsa era un internato nella casa di lavoro dove il lavoro non c'è, era tossicodipendente, malato di Hiv, con problematiche di salute gravissime: che ci faceva in quella struttura, visto che aveva già pagato il suo conto con la giustizia?". E' quanto dichiara la deputata radicale Rita Bernardini, membro della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.
"Giunge voce che irresponsabilmente il Dap voglia scaricare nel supercarcere di Sulmona altre decine di internati provenienti da tutt'Italia - prosegue la Bernardini - si preoccupi, piuttosto, di non condannare a morte e di non torturare i detenuti come avviene ogni giorno negli istituti penitenziari italiani dove è possibile incontrare solo la morte civile, altro che la rieducazione prevista dalla nostra Costituzione".
"L'uomo che si è impiccato a Sulmona - continua la deputata radicale - aveva sicuramente 'bisogno di trattamento', non certo di quello che gli si poteva garantire nel supercarcere abruzzese dove all'ordine del giorno ci sono sovraffollamento, mancanza di mezzi materiali e di risorse finanziarie, carenza di personale di ogni tipo e con una sanità letteralmente allo sfascio. Sulla vicenda presenterò l'ennesima interrogazione che non riceverà la risposta del governo, come è ormai d'abitudine, nonostante il regolamento della Camera fissi in 15 giorni il termine entro il quale deve arrivare la risposta".
/www.adnkronos.com
Si tratta di un napoletano di 39 anni che si è impiccato con una calzamaglia
I sindacati di polizia penitenziaria: "Una macabra conta destinata ad aumentare"
Benevento, detenuto suicida in cella
18esimo caso dall'inizio dell'anno
ROMA - Nuovo suicidio in carcere. Questa volta è accaduto a Benevento, dove un detenuto italiano si è tolto la vita. Si tratta del 18esimo caso dall'inizio dell'anno. Un dato preoccupante, come denunciano i sindacati di polizia penitenziaria che registrano un fenomeno in crescita: 48 i casi nel 2008 passati a 72 lo scorso anno. L'uomo, 39 anni, napoletano, collaboratore di giustizia, si è suicidato nella tarda serata di ieri impiccandosi con una calzamaglia nella propria cella del reparto transito della casa circondariale di Benevento, struttura che ospita quasi 400 detenuti a fronte dei circa 240 posti regolamentari.
"La macabra conta, purtroppo e inevitabilmente, è destinata ad aumentare - dichiara il segretario generale della Uil penitenziari, Eugenio Sarno - è chiaro che le soluzioni tampone ed estemporanee adottate dal Dap nulla risolvono, se non addossare sulle già fragili spalle della polizia penitenziaria responsabilità e competenze estranee al proprio mandato", aggiunge.
"Il fenomeno dei suicidi in carcere - afferma il segretario generale del Sappe, Donato Capece - ci preoccupa, come ci preoccupa la grave rivolta di Porto Azzurro e le continue aggressioni a poliziotti penitenziari. La carenza di personale di polizia penitenziaria (ben 6mila unità) e di educatori, di psicologi e di personale medico specializzato, il pesante sovraffollamento (oltre 67mila detenuti in carceri che ne potrebbero ospitare 43mila, con le conseguenti ripercussioni negative sulla dignità stessa di chi deve scontare una pena in celle affollate oltre ogni limite) sono temi che si dibattono da tempo, senza soluzione, e sono concause di questi tragici episodi".
"Il personale di polizia penitenziaria - prosegue il segretario del Sappe - è stato ed è spesso lasciato da solo a gestire all'interno delle nostre carceri moltissime situazioni di disagio sociale. Non si può e non si deve chiedere al personale di 'accollarsi' la responsabilità di tracciare profili psicologici che possano eventualmente permettere di intuire l'eventuale rischio di autolesionismo da parte dei detenuti. E' necessario dare attuazione alle previsioni contenute nel piano carceri del governo, potenziando maggiormente il ricorso all'area penale esterna e limitando la restrizione in carcere solo nei casi indispensabili e necessari. Ma è il mondo della politica che dovrebbe fare di più". Una cosa è certa, conclude Capece: "Se non fosse per la professionalità, l'attenzione, il senso del dovere dei poliziotti penitenziari le morti per suicidio in carcere sarebbero molte di più di quelle attuali".
L’amministrazione della giustizia è uno degli elementi rivelatori dell’efficienza di uno stato,ma anche del grado di civiltà complessivo e di sviluppo democratico di un Paese.
Infatti una giustizia equa,rapida,è non soltanto un fattore di modernità e di civiltà giuridica,ma anche un fondamento della stessa democrazia.
Occorre un carcere nuovo o un nuovo carcere?
Sempre vigili
Tristemente ho sentito al Tg!
RispondiEliminaCara Stella...è una tragedia!!!!!!!
RispondiElimina"Le carceri in Italia sono una discarica sociale". Lo ha detto Marco Pannella che insieme a una delegazione radicale composta da Rita Bernardini e Matteo Angioli ha compiuto una visita ispettiva alla casa circondariale Ucciardone a Palermo.
RispondiEliminaPrecedentemente erano stati nel carcere di Poggioreale a Napoli.
Questo il commento:
"Vi sono grandi situazioni di povertà, si continua a usare la pratica della detenzione in un modo che non sarebbe permesso né dalla costituzione né dalla giurisdizione europea e internazionale. Il carcere è il museo della barbarie e della partitocrazia del sessantennio che ha preso il posto del ventennio fascista". "C'è la dimostrazione che in Italia siamo caduti antropologicamente in basso.
All'Ucciardone ( Palermo), ha affermato Bernardini :
"Vi sono per ora 720 detenuti, con un sovraffollamento enorme nelle celle. I reclusi vivono in una struttura fatiscente, senza riscaldamento. Si sta per aprire una nuova sezione ma manca il personale per farla funzionare. L'organico è sotto di almeno 200 unità: 300 agenti di polizia su 500 previsti".
Il video: http://www.radioradicale.it/scheda/300836/incontro-con-la-stampa-di-marco-pannella-e-rita-bernardini-al-termine-di-una-visita-ispettiva-alla-casa-ci
Quanti altri morti ancora ???
UPUPA,
RispondiEliminaamica mia sensibile, tu lo sai che abbiamo le stesse idee e che abbiamo lo stesso modo di sentire, tuttavia, riguardo alla prigione ed al suicidio, devo confessarti che anche io vivo in prigione. Vivo da sola con due ragazze autistiche, sono al loro servizio. Non posso lavorare, non posso avere una vita affettiva perché non ho incontrato ancora nessuno all'altezza di condividere con me una vita così dura, non posso muovermi come vorrei e per di più sono costretta a subire le inefficienze del sistema e le miserie-limiti altrui, continuamente. Penso alla morte ogni giorno. Eppure non me la do' questa benedetta morte, secondo te perché? Tuttavia, provo una profonda comprensione e pietà (in senso buono) per chi vive in tale stato di sofferenza ingiustizia e frustrazione, d'altronde, chi meglio di me?
Upupa
RispondiEliminasai la difficoltà che ho a parlare di carceri italiane, di chi le gestisce, di chi dovrebbe ricoprire ruoli delicatissimi come la rieducazione....
Siamo noi che non siamo in grado di dare civiltà al nostro paese, perchè se non fai niente sei colpevole....
Sono 54 i morti dall'inizio dell'anno di cui 4 "da accertare" 18 suicidi (...) gli altri per malattia una media di mortalità pari a 1 morto ogni 2 giorni MA SAI COSA SIGNIFICA????
SONO 100 GIORNI DALL'INIZIO DELL'ANNO 100:54= 1.8
SIGNIFICA CHE OGGI GIà NE è MORTO UN ALTRO!!!!
Mentre tutti sono occupati a fare "altro"....
Un bacio
Ornella
Cara Rosa oggi a Sulmona ne è morto un altro...è una guerra!
RispondiEliminaCara Marina sai che comprendo sia le tue difficoltà che le preoccupazioni...
RispondiEliminaè molto difficile,l'unica cosa che posso augurarti è veramente di incontrare una persona che apprezzi ed ami la tua straordinaria sensibilità...
Per TMO...cosa dire? questa è una vera guerra di cui nessuno se ne occupa....
RispondiEliminaA mia memoria non credo che nell'arco della mia vita sia mai venuto a conoscenza di tutte queste misteriose e strane morti nelle carceri italiane.
RispondiEliminaMolte, troppe cose non quadrano.
Upupa hai visto il calcolo di ieri???
RispondiEliminaE ti avevo dettoche ieri ne sarebbe morto un altro???
ECCOLO (LA MATEMATICA NON E' UN'OPINIONE...)
Ancora un suicidio in carcere, detenuto si toglie la vita nel penitenziario di Sulmona
ultimo aggiornamento: 09 aprile, ore 10:45
Sulmona - (Adnkronos) - A scoprire il corpo dell'uomo è stato un compagno di cella. Ignote al momento le cause del decesso. Una settimana fa un altro carcerato si era impiccato al rientro da un permesso premio. E' il 19esimo suicidio dall'inizio dell'anno. ....
(http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Allarme-carceri-detenuto-si-toglie-la-vita-nel-penitenziario-di-Sulmona_229386099.html)
Spero che un giorno arrivi un'alba e ci SVEGLIERA'!!!!
Ti abbraccio
Ornella
Caro monticiano...è vero troppo silenzio...cosa devono coprire?
RispondiEliminaPer TMO....altro che guerra...
RispondiEliminaCara Upupa, una tua frase mi ha colpito: "Secondo me la pena non può essere contraria al senso umano,al rispetto della persona…"
RispondiEliminaIo e il mio gruppo Amnesty lottiamo ogni giorno per far comprendere questo passaggio!
Non è facile per niente.
Sai per la buona parte chi va in galera merita quello ed altro e poco importano i dettagli!
Nelle menti c'e scarsa distinzione tra certezza della pena e rispetto dei diritti basilari.
Ottimo post.
Un bacio e la mia stima.
Cara Guernica...lo so che è un passaggio difficile,ma solo perchè molti si fermano all'apparenza e alle constatazioni superficiali...scusa ma io lo penso!!!!!!!!!
RispondiEliminaAiutateci ad attuare la finalita' rieducativa della pena firmando la nostra petizione,grazie
RispondiEliminahttp://comitatoconcorsoeducatoridap.blogspot.com/
ciao sono antonella si ammazzano perche' vivono e vengono trattati da animali non e' vero che la legge vale per tutti ci sono altri che hanno anni di carcere da scontare ma avendo i soldi non se ne fanno nemmeno un giorno e' uno schifo.
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