FRAGOROSO SILENZIO
domenica 13 ottobre 2013
Niki Aprile Gatti e...nessuno dorma!
13/10/2013 06:07
«Mio figlio Niki non si è ucciso Io scoprirò tutta la
verità»
Pierluigi Palladini
p.palladini@iltempo.it AVEZZANO Questa non è una storia normale. Questa è una
brutta vicenda di misteri, carcere e morte avvenuta ora, in uno stato di
diritto. È la peggiore di...
AVEZZANO Questa non è una storia normale. Questa è una brutta vicenda di
misteri, carcere e morte avvenuta ora, in uno stato di diritto. È la peggiore
di tutte le storie. Quella di una madre a cui viene strappato un figlio e
restituito un cadavere. È la storia di Niki Aprile Gatti, 26 anni, avezzanese,
morto in carcere dopo cinque giorni di detenzione preventiva. «Come è morto
Niki non sono riuscita a scoprirlo neanche con due opposizioni - esordisce
Ornella Gemini, madre di Niki - alle loro archiviazioni per suicidio. Niki non
si sarebbe mai suicidato e per loro lo avrebbe attuato con il laccio di una
scarpetta (in un carcere di massima sicurezza e ad un primo ingresso sono stati
lasciati i lacci? No, infatti alcuni detenuti mi hanno fatto sapere che non
vengono lasciati). Quel laccio, restituitomi neanche deformato, come scrisse
Beppe Grillo nel suo Blog, "non avrebbe sorretto neanche un criceto"
figuriamoci un ragazzo alto 1,80 e di un peso di 90 kg! Sufficiente, però, per
uno strozzamento omicidiario». La vita di Ornella Gemini, dal quel giorno, è
diventata lotta per la verità. «Niki era la mia vita, la mia ragione di vita.
Era un ragazzo pieno di sogni e talento che non ha mai avuto problemi con la
giustizia e mai fatto uso di droghe. Era all’Università a Roma ad Ingegneria
informatica, quando venne contattato da un altro ragazzo per un lavoro a San
Marino con un’azienda del settore. Lui la vide come un’occasione per attuare e
sviluppare le sue capacità e decise di partire. Improvvisamente, dopo un anno e
mezzo, il 19 giugno 2008 mi telefonò una sua amica per comunicarmi che avevano
arrestato tutti. Iniziò il calvario di telefonate agli avvocati fino a quando
seppi che l’accusa era truffa informatica e che Niki era stato tradotto nel
carcere di Rimini. Saprò solo 24 ore dopo che non era vero e che era a
Sollicciano. Solo lui era stato portato lì. E perché l’avvocato mi aveva
mentito? Perché a Niki è stata negata la telefonata alla famiglia? Perché io
l’ho dovuto sapere da estranei e non dovevo sapere dov’era? Niki è stato
l’unico fra i 19 arrestati a non avvalersi della facoltà di non rispondere,
voleva parlare col magistrato e raccontare ciò che sapeva, ma 10 ore dopo non
ne ha avuto più la possibilità! I colloqui fatti in carcere, di cui ho copia,
evidenziano un ragazzo con la certezza che non appena parlato col magistrato e
chiarita la sua posizione, uscirà da quel posto. Niki chiese quando sarebbe
stato interrogato e l’agente rispose: "La tua matricola ancora non arriva,
può anche darsi che tu venga mandato a casa o se arriva la matricola sapremo
ogni cosa, la matricola arriva domani (25 giugno)". Ebbene Niki non
avrebbe aspettato neanche di vedere se l’indomani sarebbe uscito perché parlava
con questo agente alle 10 del 24 giugno e dall’autopsia si scoprirà che Niki è
morto il 24 giugno alle 10». Straziante l’ultimo ricordo: «L’ultima volta che
l’ho visto è stato il 23 giugno fuori dal tribunale di Firenze. Cercavo
disperatamente di avvicinarmi al blindato e gli agenti della penitenziaria mi
urlarono "Stia a 20 metri di distanza altrimenti arrestiamo anche
lei!". Con Niki, hanno ammazzato anche me e la mia famiglia. Chiudo con
una frase del Presidente Pertini: "Ricordatevi quando avete a che fare con
un detenuto, che molte volte avete davanti una persona migliore di quanto non
lo siete voi". In attesa della Giustizia ricorderemo Niki per quel che era
e non per l’orribile morte inflittagli. È stato istituito un premio per
ricordare il suo talento all’Itis di Avezzano, il cui bando per gli studenti
uscirà a dicembre e con l’accordo del dirigente Anna Amanzi, verrà assegnato al
vincitore a giugno e sarà intitolato "Premio Niki Aprile Gatti". Il
premio sarà assegnato allo studente che si distinguerà per attività progettuali
particolarmente creative nell’informatica. È stata costituita anche
un’associazione "@ssociazione Niki Aprile Gatti", che promuove la
cultura tramite attività ricreative e formative. Tutto questo in linea con lo
splendido ragazzo che era Niki e di cui hanno privato me, la mia famiglia e la
Società tutta».
Pierluigi Palladini
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La scoprirò possono esserne certi!!!!
RispondiEliminaAndrò avanti senza tregua! ....Pagheranno
Grazie
La Mammapersempre di Niki
Sempre...
EliminaCara Iolanda, sono rimasto malissimo dallo sgomento! Sembra una storia avvenuta un secolo fa in una stato del Sud Amarica.
RispondiEliminaQuesto caso io lo avevo sentito vagamente in TV che affermavano che questo ragazzo aveva da che fare con la droga. ecc.
Ma ignoravo tutto questo. Crediamo che la nostra cara Italia sia giusta!!! ma mi pare che semplicemente una vergogna.
E la chiamano giustizia!!! Ciao e buon pomeriggio cara amica.
Tomaso
Caro Tomaso ...questa è la VERITA'....purtroppo!
EliminaSapete che so tutta la verità e che vi sono stata vicina e lo sono ancora...
RispondiEliminaSempre...
Grazie Gianna!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Di cuore..
EliminaFascisti e Psichiatria da me volate via come diceva un gruppo folk calabrese.
RispondiEliminaCmq le tanti morti misteriose in carcere e anche nei reparti psichiatrici (Mastrogiovanni e tanti altri) degli ospedali non sono una cosa nuova.
BISOGNA LOTTARE CHE QUESTE COSE NON AVVENGANO PIU'!
idiot
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