FRAGOROSO SILENZIO

martedì 21 maggio 2013

Prof,perché i genitori non mi capiscono?







Devo rispondere...
Dove inizio?
Siamo onesti...mi sto impelagando, e se facessi finta di niente?
 Disonesta...non è da te!
E cos’è per me?
Il mio cervello fa una capriola,un’altra...non scappo ....due occhi indagatori mi fissano e attendono!
Ho deciso...ma la vedo difficile...
L’adolescente comincia a dare segni di impazienza...Prof,allora?
Sto organizzando le idee...Va bene...
“A volte accade. Non è nelle loro intenzioni,è che spesso fanno fatica ad ascoltare altre idee,altri modi di leggere la realtà,altre prospettive, le tue!
Non è perchè sono rigidi o pragmatici è solo che forse non hanno mai messo in discussione ( si fa per dire)la loro idea di mondo così ben pianificata,organizzata e disegnata con le forme e i colori del futuro. Hanno impiegato anni a realizzare la “quiete dell’organizzazione”, perché così si fa, e con questa idea si sono innamorati, sposati,avuto figli e tenacemente hanno sognato cosa la vita doveva essere per te!
Una vita bella,con un futuro accattivante e ricco di successi. Ma non tutti i desideri si declinano come vogliamo,a volte le nostre idee ( quelle degli adulti ) si irrigidiscono, forse perché sono così parte di noi che rivisitarle costerebbe...il prezzo delle certezze accantonate come un piccolo tesoro da custodire. Sono comode quelle certezze, ci consentono di vivere senza scossoni,senza temporali,alla luce del sole che scalda l’anima...
E’ quando tu metti in discussione  questa visione del mondo che l’inquietudine si fa strada e la quiete diviene tempesta...
Una tempesta che indebolisce quelle idee,le confonde e così ci si sente nudi,incapaci di pensare”nuovo”...
Sai quante volte  cullandoti perché non avevi sonno o per una febbre alta,i tuoi pensavano e già ti vedevano adolescente,adulta,mamma? Sai quante “foto” hanno scattato con la mente? Ti hanno vista  intelligente più di altri,creativa,motivata,costruendosi aspettative...( lo so è sbagliato...ma è la verità...)
E’ grazie a questa meravigliosa “dimensione emotiva” che ti hanno accompagnato, spalleggiato,incoraggiato negli anni osservando ciò che diventavi..
Il vivere scorre come acqua tra le mani, come il vento che scompiglia i capelli,come una notte agitata, il mondo poi ha iniziato a correre velocemente e forse quella visione del mondo non è più adeguata all’oggi.
 Nelle notti insonni,nei momenti difficili o nei giorni faticosi, l’unica  speranza che alimenta i cuori è il pensiero della tua felicità...e questo è ciò che i genitori di tutto il mondo desiderano sempre ...la felicità dei figli; vogliono che tu sia felice,che guardandoti allo specchio ti riconosca e ti apprezzi per la persona che sei,per le speranze che coltivi come fiori rari!
Non lasciarti, non perderti,tieni sempre stretta, stretta te stessa,a loro preme la tua felicità..
E la felicità è fatta di piccole grandi cose come parlare con loro e spiegare ciò che pensi,ciò in cui credi,ciò che sogni...
A volte una “reazione” esagerata da parte loro, non è altro che una strenua difesa di ciò che avevano coltivato, non “ non comprensione”; è paura di smantellare il precostruito,è vacillare di fronte a ciò che non si è mai pensato.
Tu non scoraggiarti,non stancarti perché ti ascoltano anche se a te sembra di no,faticano ma ti ascoltano.
Dà il tempo alle tue idee di prendere forma,di dispiegarsi come ali di farfalle, di prendere il volo e quando assumeranno maggiore chiarezza e saranno ben riconoscibili,i genitori saranno dalla tua parte,come sempre.
Allora le emozioni saranno un tutt’uno con quel luogo che le contiene...l’amore, quell’amore che c’è tra di voi!
Sai, quella ricerca affannosa che fai per spiegare chi sei,abita nel loro affetto e non bisogna rinunciare alla sfida che il tuo tempo ti lancia..capiranno perché sono loro che ti hanno  insegnato quel sentimento immenso  che ti permette di percepire e vedere l’altro...vuoi che non capiscano ?
Si difendono dalla realtà che ti vuole libera,autonoma,responsabile di te... E’,molte volte, paura del distacco naturale,( naturale??) ...è difficile lasciarti camminare con le tue gambe,proprio per quei sogni fatti negli anni...così dolcemente accarezzati,idealizzati talmente   tanto da sembrare veri...
E’ difficile anche per te  trovare la giusta strada,non essere combattuta dalle mille domande,orientarti tra i mille perché,ma il legame di solidarietà, di amore,di empatia sarà sempre forte tra voi e vi aiuterà,anche se oggi è necessario ristrutturarlo in modo diverso ...forse più rispettoso dei tuoi bisogni, delle tue aspettative...
Essere figlio è un lavoro faticoso,serio...serve costanza, pazienza e dedizione,un po’ come essere genitori...e si fa fatica quando occorre  ridefinire o rinegoziare  alcune idee.

Tu credici a questo legame, proteggilo e tienine cura,andrà oltre le sfide del tempo,oltre le lacrime e i dolori che la vita potrebbe darti,è come un porto sicuro dove rifugiarsi in caso di tempesta...e lì troverai sempre le risposte ai tuoi dubbi...
 Dirsi ti voglio bene è una carezza all’anima, lo si può dire in tanti modi,anche ascoltando!"


 Sempre vigili


















12 commenti:

  1. Cara Iolanda, il tuo post ha portato un problema del cambio di generazioni, cioè di padri e figli.
    Non è mai stato così difficile il rapporto tra genitori e figli come in questo momento.
    Nessuna delle due cerca di capire l'altra!!!
    Così si arriva anche alle tragedie.
    Ricordo che negli anno 50 noi figli avevamo più rispetto per i nostri genitori, ma già erano altri tempi. Oggi causa il benessere ci siamo dimenticati di cose molto importanti.
    Ciao e buona giornata cara amica.
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Tomaso forse dovremmo dare loro la possibilità di costruirsi valori personali importanti anche se sono diversi dai nostri...

      Elimina
  2. Perfetto, complimenti, una bellissima lezione nella lezione, che andrebbe letta anche dai genitori e, perché no, anche dai nonni.
    Un caro saluto,
    aldo.

    RispondiElimina
  3. Se avessero fatto a me un discorso come questo, quando anche a me è toccato vivere lo "scontro generazionale", forse avrei fatto qualche minchiata in meno ed avrei espresso meno presunzione. Comunque, tutto sommmato, è andata bene! Però, credo proprio che questa dovrebbe essere una riflessione che dovrebbe essere letta da tutti coloro che sono genitori e anche da quelli che faticosamente fanno i figli!

    Ciao Upupa, buon fine settimana.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Carlo...ai miei tempi non c'erano riflessioni da fare,solo OBBEDIENZA!!!!!!!!!!! Ma non era giusto...

      Elimina
  4. Quante volte ho sentito parlare di situazioni simili. Certo, non nel modo preciso e caldo che ti fa onore. Ma sono pur sempre temi su cui riflettere a fondo.

    RispondiElimina
  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  6. E una domanda che mi faccio spesso anche io purtroppo..

    RispondiElimina
  7. ...quanto mi manchi Jolis, quanto mi mancano i nostri discorsi, solo con te si riusciva a parlare ad un livello diverso♥ ♥
    Ti voglio bene

    RispondiElimina