FRAGOROSO SILENZIO

domenica 31 gennaio 2010

"Noi abbiamo inventato la felicità"dicono gli ultimi uomini,e strizzano l'occhio...Nietzsche


“Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, chè mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre…


Il giorno della civetta “, Leonardo Sciascia

Un attuale ritratto dell’umanità in questa età globale…

Quella che “viviamo” è un’umanità plurale,differenziata,eterogenea che cammina sempre ai limiti del pieno e del vuoto,del minimo e del massimo,dell’universalità e dell’individualità…

Responsabile di questo altenante dualismo è….” la classe dirigente del paese perché “dirige” anche la formazione della pubblica opinione, organizza il sapere sociale,sceglie ciò che deve essere ricordato e ciò che deve essere dimenticato,costruisce la tavola dei valori,imponendo dall’alto esempi in negativo……o in positivo”( Il ritorno del principe).

Lo stesso Pasolini,ottimo profeta,aveva sostenuto che la cultura “popolare autentica”,quella delle campagne, dei quartieri periferici,era quasi completamente scomparsa per dar luogo ad una omologazione determinata dalla classe dirigente che attraverso la tv formava e “gestiva” il comune sentire…Ed ecco allora la “reale classificazione” degli uomini di Sciascia…

Pochissimi uomini…di quelli veri,poi sembra se ne siano perdute le tracce. E’ questo il comune sentire,il comune dire e, a volte,il comune giustificare l’esistenza dei “quaquaraquà” con l’assenza della “ricerca di senso” per il tipo d’uomo a cui naturalmente si aspira…

Forse, in questo mondo dominato e governato dalla scienza e dalla tecnica i principi dell’Etica non attraversano più la nostra vita e questa assenza annebbia la singola capacità di confrontare giudizi,punti di vista,idee,modi di essere e di pensare. In questo modo sempre di più si diffonde e si legittima il pensiero unico che mette in luce le nostre incoerenze,debolezze,resistenze che potendo,diversamente,superare ci renderebbero migliori,con una parola”autentici”.

Molti,in questa realtà così fredda e gelida,dove manca anche il controllo del tempo perché scandito dai ritmi della scienza e della tecnica e dove ciò che conta è la velocità e non la durata,come dice Bauman,si sentono soli.

Soli e inutili, a combattere una vita”liquida”, a causa di queste condizioni storico- culturali che hanno fatto del nostro “luogo” una foresta della disperazione …

Questa realtà porta all’emarginazione e all’insignificanza,quindi occorre fare un importante lifting a queste idee,a questi modi di pensare,di agire…così capiremo che molte idee ci vengono,ad esempio, dal guardare “ passivamente” la tv…i giornali…idee che ci impediscono di conoscere noi stessi e di aspirare all’essere autentici…

Ma chi è, come è,cosa fa l’uomo autentico?

Autentico, dal greco Autos,cioè “se stesso”,significa fedele a se stesso…

“Il vero uomo è colui che “ha trovato” qualcosa di più grande di sè per cui vivere”

( Vita autentica,V.Mancuso)

Il trovare questo qualcosa di più grande richiede, però, un cammino verso la ricerca,la conoscenza del sottosuolo della nostra anima, dell’origine del malessere che ci attanaglia…; un cammino verso la ricerca di vita autentica …la sola in grado di guarirci dall’insicurezza,dall’instabilità emotiva e dall’angoscia…

Kant nella “Critica della ragion pura”formula tre domande:

1) Che cosa posso sapere?

2) Che cosa debbo fare?

3) Che cosa mi è lecito sperare?

Kant usa la prima persona nel formulare queste domande non per caso,ma perchè si tratta di trovare la formula giusta per orientare la propria vita ad una vita autentica…vita che si realizza sia in solitudine che nella relazione con gli altri…

La speranza…quella speranza che dà forma e sostanza all’anima?

Allora un uomo autentico è quello che vive per una speranza più grande?

L’uomo autentico è l’uomo libero,è l’uomo che vive per la giustizia,il bene ,la verità…

E’ l’uomo che “crede” e “agisce” per il bene comune,per la soluzione della non-soddisfazione che è una fiamma che brucia qualsiasi forma di appagamento e generata dalla società dell’arrivare a tutti i costi…

E’ l’uomo che “cura” le anime solitarie e offese da una vita,a volte,indefinibile e punitiva che sembra “abbracciare l’illimitato e penetrare l’abisso”(D’Annunzio)…

E’ l’uomo che traduce il “vagare” nell’andare per e con…

E’ l’ uomo che non ha paura.. che non si spaventa delle idee,che potrà avere iniziativa nel senso creativo della parola…che vuol dire far qualcosa di originale,farlo spontaneamente,naturalmente,senza essere guidati,costretti,controllati…

E’ l’uomo intelligente…ma l’intelligenza può esserci soltanto quando c’è libertà di pensare, di sentire,di osservare, di interrogare…e così…”la vera libertà non è qualcosa che si possa acquistare al supermercato,essa è il risultato dell’intelligenza” (Krishnamurti)

E la via dell’intelligenza non è quella di guardare oltre il significato delle parole e vedere la realtà che nascondono?Molti di noi vivono di parole e quanto più sono “raffinate” ed “elaborate”tanto più ci soddisfano…ma…

L’intelligenza è comprensione…

La comprensione è un’esperienza intensa,una scoperta costante…capire significa vedere la verità di qualcosa subito,senza alcuna barriera di parole,pregiudizi…

barriere che cadono quando avrò capito l’importanza di non aver barriere…solo così arriverò all’autenticità…

Autenticità che ci permetterà di “cambiare” la nostra società che,oggi, è frutto di avidità,di invidia,di paura,di sfrenate ambizioni personali,di credenze…

Autenticità che ci permetterà di “curare” il male incurabile di questa società…di promuovere quelle “qualità” necessarie al rispetto della verità,giustizia, libertà….

“Ognuno vale tanto quanto le cose a cui si interessa”Marco Aurelio,da Pensieri .

Sempre vigili

34 commenti:

  1. Cara Upupa mia, questo post è bellissimo!:)

    Ricordo ancora la descrizione delle tipologie di uomini di Sciascia.Quel libro è uno spaccato progressista.Descrive benissimo i meccanismi attuali.
    E concordo con Mancuso.
    Io credo che valga la pena di vivere per fare rispettare i DIRITTI in ogni luogo e per ogni essere umano.

    Un bacio.

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  2. grazie Guernica....si fa quel che si può....
    un abbraccio

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  3. Una vera e propria tesi sull'uomo.
    Mio figlio sta leggendo LA VITA AUTENTICA di Vito Mancuso che tanto desiderava. Poi lo passerà a me.Sciascia aveva suddiviso bene gli uomini in cinque categorie all'ultima delle quali, i quaquaraquà, appartengono molti soggetti che oggi siedono abusivamente in Parlamento.

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  4. bellissimo libro!!!!!!!!!!ottima scelta.

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  5. Bellissimo post Upupa,
    come sempre....
    ...dove sono gli uomini Upupa???
    Li cerco e non li trovo..........
    Ti abbraccio
    Ornella

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  6. Le donne intelligente amano gli uomini intelligenti .

    Le stupide quando vedono uno che ha le pa.....

    le donne si annoiano (comunque le donne nelle scelte non

    sono tutte uguali...) e preferiscono i quaquaraqua che sono i cosiddetti uomini senza pa....quelli che sanno solo parlare senza concludere niente,che si vantano da soli ma in realtà sono il nulla, i mezzi uomini o addirittura i "Non uomini!"io credo fermamente nei valore degli uomini .
    Mi riferisco a quelli che sono capaci di avere le

    proprie idee di sostenerle senza cadere nell'ottusità e

    disposti al confronto con chi magari la pensa

    diversamente, "Altri requisiti imprescindibii sono, nell'ordine: onestà, intelligenza, capacità di ascoltare, generosità, cultura, senso dell'umorismo e un carattere forte. Ecco prima o poi quando scrivo poi arrivo sempre agli uomini ...politici e in quei pochi che in ogni circostanza della propria vita riescono ad essere veri uomini quelli che legittimamente sono fieri
    di avere improntato il proprio comportamento alla
    coerenza ed al coraggio di sostenere, sempre,
    le proprie idee.
    Senza voler scomodare Leonardo Sciascia
    che ha fatto la famosissima classificazione
    del genere umano che tu citi ,
    Mi pare fin troppo facile, per chiunque, collocare
    nella giusta categoria chi, negandosi al dialogo
    ed al confronto, dispensa strette di mano a destra
    e a manca e, perseguendo chissà quali obiettivi,
    cambia continuamente carro dal quale farsi trainare. Ma ha ragione Ornella tutti li cerchiamo .... ma dove sono???'
    CIAO E BUON POMERIGGIO

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  7. le donne intelligenti se non trovano uomini intelligenti... preferiscono stare da sole.
    Bel post, mia cara...

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  8. Per TMO...è una razza in estinzione!

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  9. Gli uomini veri sono quelli che dicono no alla mafia, quelli che muoiono per la libertà di tutti, quelli che hanno un ideale e lo difendono SEMPRE, quelli che rispettano gli altri.

    Gli ominicchi sono i servi del padrone di turno. Traditori e opportunisti, sono il genere umano più schifoso.

    Ti viene in mente qualche nome? A me si, Tanti!

    “Ognuno vale tanto quanto le cose a cui si interessa”
    Brava upupa!

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  10. Ciao Pupottina....verrò presto da te..

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  11. Bellissimo post Upupa, meraviglioso.
    A parte che concorda con le mie idee politiche e filosofiche in quanto citi Kant, uno dei miei preferiti.
    Che dirti? Provo iniziando dalla Tv, il nichilismo della mente umana, della ragione, dell'amor proprio e del senso del giudizio.
    non è più, e da molto, il mezzo per informare; è diventata la casa dove abitare perennemente, il posto ideale per chi " è rientrato in quello stato di minorità che deve imputare solo a se stesso" parafrasando Kant, perchè è comodo stare seduti e guardare facendo pensare gli altri.
    Ora questi altri sono gli stessi che vorrebbero noi come popolo bue ( e forse già lo siamo),immettendoci quella " paura di pensare" che invece ci renderebbe così belli.
    Le famose tre domande delle critiche Kantiane erano una esplosione di ragione, un interrogarsi critico dell'uomo, un cercare una etica pienamente degna dell'uomo per essere libero. Dovere era sinonimo di libertà, una libertà volute con regole scritte da noi stessi perchè solo noi potremmo esserne in grado.
    Ma tutto questo veniva scritto alla fine del 700, ora non ne è rimasta più traccia di quel tipo d'uomo, solo singoli individui, come noi, alla ricerca di una identità comune. Forse internet sola non basta...ma è un unizio.
    Lorenzo

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  12. Caro Lorenzo...internet non basta,hai ragione dobbiamo distruggere il nichilismo che ci attanaglia e cosa più pericolosa è che questa"brutta bestia"impera tra i giovani che non riescono a liberarsene...

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