FRAGOROSO SILENZIO

domenica 13 aprile 2014

Carcere...Giallo sulla morte di Niki Aprile Gatti,ispezione nel carcere di Sollicciano


Oggi su Marsicalive…
Giallo sulla morte di Niki Gatti, ispezione di Battista e Bonafede nel carcere di Sollicciano

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Bonafede e Di Battista ispezione a Sollicciano, il carcere più duro d’Europa
Il 17 marzo Alessandro Di Battista (M5s) ha depositato un’ interrogazione parlamentare destinata al Ministero della Giustizia per far chiarezza sulla morte dell’informatico Niki Aprile Gatti avvenuta nel carcere di Sollicciano il 24 giugno 2008. Il ragazzo è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta Premium (numerazioni 899) insieme ad altre 17 persone  ed è stato l’unico a non avvalersi della facoltà di non rispondere. Niki era incensurato e per presunta frode informatica da Cattolica è stato tradotto, solo lui, al carcere fiorentino, considerato uno dei più duri d’Europa, e ciò è confermato anche dal un fatto accaduto in questi ultimi giorni: l’Inghilterra ha vietato l’estradizione di Hayle Abdi Badre, cittadino somalo accusato dalla Procura di Firenze di reati finanziari, perchè sarebbe potuto essere recluso a Sollicciano. L’istituto fiorentino, insieme ad altri, viene considerato non idoneo per la detenzione. Infatti la Corte Europea ha condannato l’Italia per condizioni inumane e degradanti, poiché è stato ( e viene tuttora) violato l’articolo 3 della Convenzione  europea sui diritti umani. Sollicciano nel corso del tempo è stato interessato da diverse morti, alcune da accertare. I deputati Di Battista e Alfonso Bonafede (Vice Presidente della Commissione Giustizia) si sono recati presso il carcere di Sollicciano, proprio per verificare il numero dei suicidi, degli atti di autolesionismo e le condizioni in cui versa la struttura. L’Istituto è entrato in funzione nel 1983, ma sembra una struttura molto più vecchia: è fatiscente, le mura in alcuni punti sono marce a causa delle infiltrazioni di acqua, non ci sono differenze fra celle ed uffici entrambi versano in condizioni di degrado. I detenuti hanno lamentato l’impossibilità di fare attività rieducative, o semplicemente guardare la televisione. Il personale ha lamentato la scarsità di mezzi finanziari per la manutenzione della struttura e sono sotto organico. Ma ciò che ha destato sorpresa è un’incongruenza fra i dati dell’Istituto e quelli delle associazioni che si occupano di morti in carcere. Il 24 aprile 2009 sul dossier di Ristretti Orizzonti, ripreso poi dai quotidiani nazionali, da blog e da un’interrogazione parlamentare dei Radicali, risulta che a Sollicciano è morto un ragazzo marocchino:Ihssane Fakhreddineinvece dai documenti, visionati da Bonafede e Di Battista, è risultata un’altra persona, di altra nazionalità ed oggi sono scomparsi i riferimenti su Ihssane Fakhreddine. Nessuno in questi anni ha sollevato questa divergenza, come mai? Si apre uno scenario pieno di dubbi e interrogativi ed i deputati del Movimento 5 stelle vogliono assolutamente fare chiarezza e continueranno ad indagare.
Samanta DI Persio

Sempre vigili


domenica 6 aprile 2014

Ministro Boschi,si comincia dalla cultura!








All'uomo irrazionale interessa solamente avere ragione. All'uomo razionale interessa imparare.
( Karl Popper )

Non credo sia blasfemo dire che gli italiani si dissetano all’unico abbeveratoio che conoscono: la televisione.
I più non leggono i giornali e tanto meno  libri; in pochi navigano in Internet con lo scopo di informarsi,di ampliare le proprie conoscenze, di confrontare notizie.
Così ,quando la Lega, all’insegna del motto” le idee non si arrestano”,i “ dotti” italiani pensano che sia cosa buona e giusta! Non che il concetto sia sbagliato,è l’uso che ne fa e la situazione in cui lo sbandiera che dovrebbe far riflettere.
Anche le promesse fatte per un ventennio dal mistificatore,dal milione di posti di lavoro, al ponte sullo Stretto,alle grandi riforme costituzionali,al taglio degli stipendi dei parlamentari,erano cosa buona e giusta,ma la realtà è stata ben altra…
Una realtà amara, piena di falsi annunci, di false lotte all’evasione,di false preoccupazioni per i cittadini che interessano solo in quanto limoni da spremere.
Rassicurarli con il “faremo,cercheremo,innoveremo…” è deriderli,è privarli di quella dignità cognitiva che i cittadini, pochi, tentano continuamente di rivendicare nelle manifestazioni,là dove non vengono malmenati,arrestati o denunciati…o nei Blog di denuncia,nei tanti siti specifici…
Come osi protestare?
E questi cittadini,in Internet, non giocano al massacro,come fa qualcuno, non cercano un soffio virtuale,provano a confrontarsi, a capire come sopravvivere ad una dirigenza nazionale inetta e becera capace solo di coniare slogan moschicidi.
E’ la TV che fa da padrona per la formazione dell’opinione pubblica generale,ma ci si sofferma spesso alla “forma” delle parole e non alla sostanza. E così, i vari figuranti dei salotti allestiti per l’uso, più parlano e più il vuoto prende forma e si riempie di niente.
Solo trucchi studiati per anestetizzare le menti, per distogliere l’attenzione e dirigerla su altro.
Forse per non raccontare che il paese ormai è al collasso ed ha bisogno della badante tedesca?
Così, per nascondere l’inevitabile, si alzano i toni e non per risolvere i problemi per crearne…
Così accade che i politicanti di bell’aspetto disprezzano con saccenza la cultura,l’esperienza, lo studio, ma quando la politica non riconosce ,anzi,disprezza la cultura vuol dire che il paese oltre alla disoccupazione mortificante,alla povertà che avanza implacabile,alla corruzione dilagante,ha un altro grande problema: un’ignoranza degenerativa che mostra debolezza,mancanza di capacità e conoscenze per attuare cambiamenti reali e necessari, eccessivamente sbandierati e dichiarati già FATTI.
E’ quello che ha fatto,a mio avviso,il ministro Boschi accusando i “ professoroni” di aver sempre ostacolato le riforme,dimenticando volontariamente che questi “ professoroni” un potere politico non l’hanno mai avuto e il più delle volte non sono stati ascoltati.
E’ vero che nel passato i tanti professori di diritto hanno avuto reazioni a dir poco negative su alcune riforme,ma non si può sempre buttare il bambino con l’acqua sporca.
Competenza è anche confrontarsi e  saper distinguere…
Cosa che non ha fatto neanche il “ segugio” Nardella  che puntualmente e con ostentata sicurezza indica la via da seguire…la sua!
Visto che, in breve tempo, ha scalato la piramide della carriera e della notorietà e la TV benedice.
Come reggeremo le sfide globali????????
Con un esercito di scalatori della notorietà o con idee,competenze,valori di cittadinanza e di bene comune????
L’urgenza Nazionale  la superiamo con il giovane uomo che ha fretta e che si dichiara “ rullo compressore” ?????????
Lo spero!!!!!!!!!!!
Sempre vigili





martedì 18 marzo 2014

Niki Aprile Gatti, Alessandro Di Battista e un'altra interrogazione parlamentare...







"L'indifferenza è la paralisi dell'anima,è una morte prematura" A Checov

Il Movimento cinque stelle si occupa di nuovo di Niki…e lo fa con un’interrogazione parlamentare presentata da Alessandro  Di Battista …
Questa una parte del testo.



"Qualche giorno fa ho parlato con la mamma di Niki Gatti. Niki il 24 giugno 2008 fu ritrovato morto nella sua cella. Il reato a lui contestato: frode informatica. Fu arrestato insieme ad altre 17 persone, solo Niki ha risposto ai magistrati durante l’interrogatorio di garanzia, tutti gli altri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Tanti misteri: un livido a forma di cerchietto sul braccio, testimonianze dei compagni di cella divergenti, un furto nell’azienda dove lavorava e uno nella sua abitazione e tutti gli indagati sono tornati liberi. Niki ha collaborato con la giustizia, ma per lui giustizia ancora non c’e’ stata: la sua morte archiviata come suicidio. La madre Ornella Gemini chiede verità e giustizia da quasi 6 anni, il Ministro della Giustizia ha il dovere di intervenire per rispondere agli interrogativi. 
Io ho appena depositato un’interrogazione al riguardo. Mi auguro che il Ministro Orlando risponda rapidamente e che vi siano giornalisti e blogger interessati ad approfondire la vicenda e riaccendere dei riflettori su uno dei migliaia di casi italiani ancora troppo oscuri. Un abbraccio a Ornella e alla sua famiglia."

Inoltre l'Onorevole si augura che vi siano giornalisti e blogger interessati ad approfondire la vicenda di Niki e riaccendere i riflettori su questo caso ancora senza verità...

Quella depositata dall’On. Alessandro Di Battista,è la quarta interrogazione parlamentare a chiedere che si faccia luce sulla misteriosa morte di Niki Aprile Gatti.

Queste le altre interrogazioni....
      Questo è il nuovo indirizzo del Blog di Niki Aprile Gatti....dopo l'attacco informatico e la rimozione del Blog, la mamma ne ha realizzato un altro...

http://nikiaprilegatti.com/


Quanto occorre aspettare ancora?
Non ci prenderete mai per stanchezza!!!!!!!!!!!
Sempre vigili

venerdì 28 febbraio 2014

Maroni rompe i maroni...









Si grida al cambiamento,lo si invoca,lo si pretende…
La realtà è che nessuno vuole il cambiamento perché il sistema non lo consente,pena ritorsioni da chi il sistema lo ha consolidato.
Ma il paese soffre…
Così accade che l’Italia è al 48 posto della lista dei paesi per tasso di alfabetizzazione infatti
cinque italiani su cento sono analfabeti, trentotto su cento leggono con difficoltà una scritta semplice, l’abitudine alla lettura di libri non coinvolge più del venti per cento della popolazione.
Il linguista Tullio De Mauro cita vari studi, concludendo che nel 2008 soltanto il 20 per cento della popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea.
19 dicembre 2013-repubblica.it
L'Italia è tra i paesi peggiori d'Europa per abbandono delle aule: lascia i banchi troppo presto il 17,6% degli alunni, con punte del 25% nel Mezzogiorno. A renderlo noto è l'Anief (l'associazione che riunisce gli insegnanti italiani), che sottolinea come ci stiamo allontanando troppo dalla media dei 28 Paesi dell'Ue, scesa quest'anno al 12,7%, e all'obiettivo comunitario del raggiungimento del 10% entro il 2020. Sono ancora cinque le nazioni ancora molto lontane da questa meta; tra loro anche l'Italia, che per numero di 18-24enni che hanno lasciato gli studi prima del tempo è riuscita a fare peggio anche della Romania, che è al 17,4%.
E ancora…
Come se non bastasse, poi, in Italia la spesa in istruzione è sempre più misera: tanto che (dati Ocse alla mano) il nostro Paese si piazza per investimenti nella scuola al 31esimo posto tra i 32 considerati. Solo il Giappone fa peggio di noi. Per non parlare degli stipendi degli insegnanti, tra i più bassi: con 32.658 dollari l'anno nel 2010 nella scuola primaria (contro i 37.600 della media Ocse), 35.600 dollari nella scuola media (39.400 Ocse) e 36.600 nella secondaria superiore contro 41.182 dell'area Ocse.
Il problema è complesso, ma nessuno ne parla anche perché i media sono distratti dal nulla,la politica intenta a celebrare se stessa, la società intera a proclamare i tanti debiti che affliggono i più…
Nessuno si pone il problema…occorre mettere in campo scelte concrete per riconoscere il valore e il lavoro della scuola.
Scelte da tempo attese di “concreta valorizzazione del sistema pubblico di istruzione e formazione,quale risorsa decisiva per la ripresa della crescita dell’intero paese”…
E cosa leggiamo???
In Lombardia Maroni ha archiviato una petizione con 15 mila firme promossa dall’associazione “ Non uno di meno” che chiedeva l’abolizione dei buoni scuola. Risorse regionali che finiscono nelle tasche delle scuole private, mentre le risorse per la scuola pubblica sono state falcidiate…da 24 milioni a 5 milioni, per i buoni scuola si è passati da 33 milioni a 30 milioni…
E ancora …
La regione ha pensato bene di rivedere i criteri di calcolo per accedere ai buoni scuola.
Per le famiglie con figli alla scuola pubblica, per avere il contributo che va da 60 euro a 290, occorre dimostrare di avere un ISEE non superiore a 15000 euro, per le famiglie che scelgono le private,con un buono di 2000 euro,il tetto ISEE è stato alzato a 38000!!!!!!!!!!!!!
Non animus surdis.
( Non cantiamo ai sordi)

Sempre vigili

martedì 18 febbraio 2014

Auguri Niki...mi piace ricordarti così....






Mi perdoni chi dice,credendoci veramente, parole forti e forse anche speranzose, come la morte non è niente, sono passato solo dall’altra parte…
Non volevo che tu passassi dall’altra parte, non volevo che tu non potessi più sognare e realizzare i tuoi sogni, non volevo che tu non potessi mai più abbracciarmi e dirmi ciao zietta, non volevo che tu non potessi più prendere un caffè con me, non volevo che tu non potessi più farmi abbracciare un tuo “cucciolo” che avrei amato come mio,non avrei mai voluto vederti come ti ho visto, non volevo che tu avessi visto spegnersi il sole nei tuoi occhi, non volevo che tu non potessi  mai più amare, vivere, soffrire come noi umani. Non volevo che tu non ridessi più, non volevo che tu non avessi più la stessa voglia di giocare che viveva con te, che era te… Allora non mi serve un sermone, non mi serve pensare ad un mondo che non c’è, mi serve un tuo abbraccio…
 Non avrei mai voluto incontrare persone che ti ricordano, volevo incontrare persone che gioivano con te, volevo vivere con te!
La tua assenza distrugge ogni sogno, ogni speranza, ogni giorno di festa e non,ogni buon proposito…non perdonerò, non scuserò, non capirò mai chi ha provocato tutto questo…
Non volevo venire da te dove sei, volevo venire da te con bicchieri e bottiglia per brindare ai tuoi meravigliosi 32 anni!!!!!!!!!!!!!!!!!!
A voi  che siete gli artefici di tanto disastro vi auguro di provare solo in parte ciò che abbiamo provato noi perché sarebbe sufficiente a farvi impazzire…e non credete che il tutto sia come lo state vivendo …con la semplicità della vostra indifferenza…tutto ritorna!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Chi dice che la morte non è niente…è così??????????????
Niki, un abbraccio grande come non mai!!!!!!!!!!!!

Zietta


lunedì 10 febbraio 2014

Che animale sei?






 Ho letto questo articolo e mi è sembrato più che esaustivo, così lo pubblico per cercare di capire (meglio) insieme la disavventura di questa società che va sempre di più alla deriva…

La polizia postale ha sequestrato il video del pestaggio di Bollate…


Da :http://www.lettera43.it/

Rapaci, voraci, autoassolutorie. Danno il cattivo esempio. E non hanno remore. Ma a pagare le conseguenze sono i figli.


Senza un aiutino da parte della famiglia non si diventa come Gianna, Giovanna, o comunque si chiami quell’adolescente subumana, un fagotto in tuta grigia, sneakers e capelli mal tinti, che fuori da una scuola di Bollate ha preso a calci in testa una coetanea fra le urla di incitamento dei compagni. Nessuno di loro è intervenuto in difesa dell’aggredita, ma anzi tutti pronti a filmare la scena e a postarla su Facebook, ignari persino delle conseguenze penali del gesto.
EDUCAZIONE, QUESTA SCONOSCIUTA. Senza una madre come quella di Giovanna, che sempre sui social network scrive una giustificazione incerta e deresponsabilizzante nel tono e nel lessico («le persone possono anche sbagliare»), non si cresce come Giovanna. Senza madri come quelle di Giovanna, si apprende che si chiede scusa quando si urta qualcuno in metro con lo zaino, che si fa passare avanti la signora anziana in fila al supermercato, che si abbassa il tono del cellulare in treno, che se si prende un brutto voto a scuola la colpa è nostra e non dell’insegnante a cui siamo antipatici e che dunque va insultato e minacciato, meglio se da tutta la famiglia.
PORTATRICI DEL CATTIVO ESEMPIO. Ma le madri di Giovanna sono ormai la maggioranza. Ripercorrendo la cronaca degli ultimi mesi, troviamo solo mamme che favoriscono la prostituzione delle figlie per potersi comprare borse griffate e biglietti per concerti, madri che invitano i figli ergastolani evasi a non costituirsi «in memoria di tuo fratello morto per liberarti», madri che giustificano appunto un pestaggio brutale, condotto fra bestemmie e auguri di morte.
NON SONO CASI ISOLATI. Che cosa può aver visto in casa, una ragazzina, per comportarsi in quel modo? Quali conversazioni ha ascoltato, sempre che il termine “conversazione” sia adatto a scambi verbali che hanno prodotto quel risultato? Che cosa ha letto, o non ha letto? Che cosa ha guardato, che cosa ha visto, che cosa le è stato proposto da padre, madre, fratelli? Come si trascorrono le serate, nella famiglia di Giovanna?
Ognuno da solo davanti a Facebook con il proprio lessico minimo e le proprie afasie? E se credete che questi siano casi isolati, casi di cronaca ben diversi dalla realtà, provate a guardarvi attorno.
Rapaci, voraci, autoassolutorie: sono le madri 2.0 
La brutta moda delle madri rapaci, voraci, autoassolutorie, avide di tutto e pronte a prenderselo anche attraverso i figli «perché quello che non ho avuto io deve averlo lui» è diffusa oggi come 20-30 anni fa, quando essere madre era una gioia, magari un dovere, ma non certo uno status, non sarebbe mai stato neanche possibile immaginare.
Le madri di oggi, vittime di una cultura che favorisce l’autogratificazione sempre e comunque, fosse pure nella scelta di uno yogurt cremoso, si vivono come Giunone, portatrici di eternità e generatrici di impagabili geni, e i segnali iniziano presto, con il puerperio.
QUELLO SGUARDO CARICO DI RABBIA. Alla prima carrozzina che vi falcia le caviglie sul marciapiede perché non vi siete scostati abbastanza velocemente, osservate lo sguardo della madre che la spinge e lo coglierete accigliato, carico di rabbia e di dignità offesa: lei ha sacrificato notti in discoteca, viaggi di lavoro in posti lontani, cene con gli amici, un giro vita di vespa per dare un figlio alla patria e voi non vi prostrate timorosi e adoranti?
L'ARIA STRAFOTTENTE E I CAPELLI TINTI. Sono le stesse madri che, due anni dopo, trovate in metropolitana mentre occupano due posti, lei e il piccolo, senza prenderlo in braccio anche se sulla carrozza rimangono in piedi tre anziani. Le stesse madri che, nei due anni successivi, lasciano l’auto accesa in mezzo alla strada per accompagnare il bambino proprio davanti al portone della scuola, e che per tutto il suo percorso scolastico tormenteranno gli insegnanti, tutti inequivocabilmente incapaci di riconoscere i segni del disagio in quel figlio che potrebbe fare tanto bene «se adeguatamente stimolato».
La madre di Giovanna con i suoi pigolii di donna vinta, i capelli tinti in casa e l’aria strafottente della ragazzina raccontano certo un’altra realtà, anche sociale.
LA PIAGA DELLA DERESPONSABILIZZAZIONE. Ma il tema è identico. E riguarda il senso di onnipotenza in cui non solo culliamo, ma in cui cresciamo i nostri figli, e di cui noi stessi vorremmo godere attraverso di loro. Un sentimento ancora più pericoloso perché postula la deresponsabilizzazione: «Le persone possono anche sbagliare». No, madre di Giovanna: non “le persone”, figura astratta, generica, appartenabile alle altre categorie sulle quali scarichiamo i nostri fallimenti come “la società”, “la scuola”, “i nostri tempi”, ma “mia figlia”. «Mia figlia ha sbagliato, io ho sbagliato».  La società che forma i nostri figli siamo noi. La colpa è nostra.
Domenica, 09 Febbraio 2014

Sempre vigili


martedì 28 gennaio 2014

Forma mentis galeotta...


 Gli uomini sono uguali.Non la nascita,ma la virtù fa la differenza. ( Voltaire)


In un’Italia che fa fatica a sopravvivere,dove la maggior parte della popolazione annaspa economicamente e  la disoccupazione giovanile supera il 40%, ci sono persone che guadagnano 1,2 milioni al mese e accumulano oltre 20 incarichi ben retribuiti…
Leggo,rifletto e mi arrabbio…nei confronti di una politica corrotta e collusa...
Tutti sapevano da tempo,a tutti faceva comodo...






Nell'inchiesta "Dirigenti di classe" di un anno e mezzo fa, oltre ai molteplici incarichi e possibili conflitti di interesse del presidente Mastrapasqua, emergevano impegni parlamentari per riformare la governance dell'Inps. Ad oggi non sono ancora mai stati attuati


Un anno e mezzo fa in una puntata di Report dedicata ai dirigenti pubblici, ci eravamo occupati anche del Presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, e quindi dei suoi molteplici incarichi e conflitti di interesse. Pensando che avere sulle spalle la gestione del più̀ grande ente previdenziale europeo fosse già di per sé un impegno sufficiente per chiunque. Anche aldilà delle regole, e per sole ragioni di opportunità. Dato che Mastrapasqua è anche direttore dell’Ospedale israelitico, ha il suo studio di commercialista e siede in una ventina di collegi sindacali. Poi è Presidente di Equitalia e di Idea Fimit, la Sgr di cui l'Inps ha circa il 30% e dove sono stati conferiti molti immobili di Enpals e Inpdap.
Della questione avevamo chiesto conto sia ai vertici dell'Ospedale Israelitico, che all'allora Ministro del lavoro, Elsa Fornero, che però non vedeva ragioni specifiche per chiedere a Mastrapasqua di fare solo il Presidente dell'Inps, e tantomeno ragioni di conflitto di interesse. Il Ministro però, dopo che la Camera a maggio 2012 aveva approvato all'unanimità la mozione Moffa (dell'allora Presidente della Commissione Lavoro) per modificare la governance dell'Inps, aveva a sua volta istituito una Commissione che a giugno 2012, nella relazione finale, scriveva che il Presidente Inps dovrebbe avere solo quell'incarico.
Riflessioni, consulenze, e impegni parlamentari evidentemente finiti - come spesso accade nel nostro paese - al vento, visto che Mastrapasqua ha conservato tutti i suoi incarichi. E siccome - come spesso accade nel nostro paese - bisogna arrivare a un'inchiesta giudiziaria, adesso il Presidente del Consiglio Letta chiede all'attuale ministro del Lavoro di fare chiarezza. Ci vorranno altre commissioni, nuove consulenze e esperti al lavoro, o basterà riesumare le vecchie carte e provvedere rapidamente?
27 gennaio 2014 da: corriere.it

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