FRAGOROSO SILENZIO
sabato 22 ottobre 2011
Pensavo al dopo...
Pensavo al dopo Roma,al dopo la battaglia, al dopo la distruzione...
Il dopo non c’è, o meglio c’è, ma è una negazione della democrazia,un affossamento della Costituzione,un proliferare di leggi repressive.
Non si danno risposte alla rabbia ,non si cerca di capire,di correre ai ripari,si legifera sull’onda dell’emotività figlia e madre dell’errore,un errore di analisi ma che offre ai “neri” un riconoscimento non solo come realtà oggettiva ma come realtà politica con cui fare i conti. Dimenticando che la realtà politica è quella marea di persone, centinaia di migliaia,che era a Roma a condividere un disagio sociale dilagante e un dissenso diffuso verso una dirigenza fallimentare e provocatoria che nega la precarietà, la crisi, l’assenza di un futuro possibile perché arroccata in un mondo dorato di privilegi, di lussi e pomposità e che offre invece un’ostentazione di un benessere che non ha nulla a che fare con l’indigenza e la povertà diffusa tra i cittadini di questo paese. Si continua a omettere, quanto meno a “far finta” di dimenticare, le ragioni profonde di un movimento che lotta contro una dittatura finanziaria opprimente . E’ negare il disgusto per le condizioni del paese e il disincanto dei più. E’ negare l’assenza di mediazione e l’assenza di forme di solidarietà, di civismo e di responsabilità collettiva della politica.
L’enorme partecipazione e l’eterogeneità dei partecipanti ha dimostrato l’urgenza di riaprire una discussione pubblica sui grandi temi della politica e della sua gestione. Occorre riappropriarsi di questo spazio, di questa discussione e abbandonare lo sterile dibattito, che da una settimana occupa ogni spazio,sulla violenza e la non violenza.
Anche perché la violenza non è solo quella che abbiamo visto sabato 15 e limitarci a riconoscere solo quella significherebbe limitarne i contorni e i diversi caratteri...La violenza non è un “luogo comune” di cui discutere tra beceri personaggi che si ergono ad anime pie, non è offrire un qualunquismo perbenista da elargire a chi sta ad ascoltare; non è costruttivo disseminare nei terreni aridi di idee e modelli presupposti comportamentali ad hoc che vogliono apparire come panacea. Occorre comprendere ,capire per risolvere...
Di fatto esistono tanti tipi di violenza molti dei quali non li riconosciamo come vera “violenza” perché subdoli, ma se noi ci impegniamo a trovare i tratti identificativi della violenza ci rendiamo conto che violenza è quando Bossi mostra il dito medio, quando offende il tricolore e inneggia ad un’Italia divisa; è violenza quando un ministro del governo dichiara di non sapere chi ha pagato la sua casa con vista Colosseo; è violenza quando il premier dice di aver pagato Ruby per non farla avviare alla prostituzione; è violenza quando un politico vola gratis con gli aerei di stato; è violenza vedere 60 macchine blu allo stadio per assistere al derby Roma –Lazio;è violenza permettere che cinque donne muoiano di lavoro mal pagato sotto un crollo annunciato; è violenza tenere i detenuti in carceri macello; è violenza costringere trenta studenti in stanze di pochi metri quadrati; è violenza non assicurare la giustizia a chi la chiede;è violenza distruggere o sabotare i tuoi tentativi di lavorare o trovare lavoro;è violenza non poter sfilare nelle strade delle città;è violenza chiamare missioni di pace le guerre;è violenza quando non si ascolta...perchè si offende e si mortifica la tua dignità; è violenza mettere in pratica qualsiasi forma di forza e crudeltà anche psicologica...
E’ violenza questo elogio della mediocrità istituzionale che si ascolta nei programmi che amano chiamarsi di “approfondimento” e che si legge nei giornali primi responsabili di un livellamento della società verso il basso.
Ogni violenza va condannata e punita.
Ogni violenza è terreno fertile di altra violenza, è seme che produce e ingrassa la cricca,è ciò che alimenta il circolo vizioso dell’incertezza e della paura...comprendere tutto questo è il primo passo per superarla.
Sempre vigili
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Continuo a confidare sul fatto che i diversi movimenti sociali in atto nel Paese contribuiscano al più presto a costruire un durevole sbocco politico di vero progresso.
RispondiEliminaCaro Adriano...confidiamo!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaho scritto un post anch'io su questo..
RispondiEliminaSpero che ciò che dice Adrians sia vero.
Ciao Upupa e buon pomeriggio. Pensare che i nostri "politicanti" possano fare una riflessione come la tua, scusa l'impertinenza, mi sembra ingenuo. Mi sarei meravigliato del contrario, semmai, visto che quanto accaduto l'hanno provocato loro. Ciò che meraviglia ancora di più è che certe "reazioni" siano state ascoltate da chi si definisce "a sinistra" dello schieramento politico.
RispondiEliminaTutta gente da mandare al macero... in senso metaforico si capisce. Ma quanti dubbi, anche per questo, al punto in cui siamo!!
Ed è violenza soprattutto quando gli attuali s-governanti approvano leggi contro i giovani, le donne, i lavoratori, i pensionati, i poveri e i malati ai quali viene sottratta l'assistenza.
RispondiEliminaIntanto LORO non si riducono i lauti stipendi e si tengono ben stretti tutti i privilegi.
Che siano stramaledetti.