FRAGOROSO SILENZIO

mercoledì 28 settembre 2011

Lezione dai giovani....






Leggo e pubblico...


«Cari Presidi, colpa vostra
se l'Italia è un paese per escort»
di Collettivo Studenti Pontedera


* Studenti del collettivo Scuole superiori di Pontedera (Pisa)
(la lettera è uscita oggi sulle pagine toscane de l'Unità)

Cari Presidi

scriviamo da una terra lontana, parole che forse non siete più in grado di capire. Siamo gli studenti del collettivo delle scuole superiori di Pontedera, cinque scuole superiori, quasi cinquemila alunni. Insieme, in questo collettivo, dopo un anno di proteste condivise, dopo nove giorni di occupazione condotti senza far danni, facendo proposte, incontrando esperti, assessori, senatori, gruppi musicali. Siamo ancora insieme dopo una fiaccolata per festeggiare insieme l’Unità d’Italia e ancora insieme dopo un concerto di fine anno in difesa della scuola pubblica. Insieme, noi studenti, qualche professore, qualche genitore, qualche operaio della Piaggio, qualche amministratore e poco altro. Insieme a discutere, a fare politica, a impegnarci come in una fortezza, ultimo baluardo prima della deriva, ultimo baluardo che crede ancora nella scuola pubblica che difende ancora la cultura e la bellezza, quella vera, quella che ci guida per il domani e non quella inutile e triste di una escort. Ultimo baluardo di un paese alla deriva che non crede più nella solidarietà ma che diventa ogni giorno più solo e più cattivo. Noi siamo qui. Ancora a ritrovarci, ancora a guardarci negli occhi ancora a parlare, ancora.

E voi? Voi dove eravate quando a poco a poco la scuola, e con essa il futuro di un intero paese, veniva scippata, derubata, quando a poco a poco tagliavano i bilanci, le ore, i professori, i banchi, la carta, le iniziative? Voi dove eravate mentre a poco a poco aumentavano le spese militari, le spese per la politica, le spese per le scuole private, per i privilegi, per le caste? Voi dove eravate quando si precarizzava il lavoro nel nome del libero mercato e della concorrenza, quando i vostri diplomati non sapevano dove sbattere la testa per trovare un lavoro? Voi dove eravate quando la cultura, che noi difendiamo era calpestata, derisa, ridicolizzata da grandi fratelli e idiozie televisive, quando l’informazione si faceva sempre di più disinformazione di regime?

Forse dietro scrivanie ad applicare circolari contraddittorie e inapplicabili, contrarie al buon senso, contrarie a chi vuol difendere il diritto di una scuola pubblica di tutti e per tutti. Forse a dire che la legge è legge, che va applicata! Probabilmente dissero così anche i Presidi quando nel 1938 furono emanate le leggi razziali, forse dissero così, sicuramente dissero così.

La Vostra generazione ci consegna un paese sull’orlo di un abisso economico, pieno di privilegi e di marciume, una mignottocrazia dove la cultura, quella che noi vogliamo difendere, ha meno valore di un calciatore panchinaro del Frosinone o di una velina semiscoperta di un programma in tarda serata.

Ci dispiace ma non accettiamo le Vostre lezioni su come protestare, se Voi aveste saputo farlo a quest’ora non saremmo qui, a quest’ora avremmo un altro tipo di scuola. Ci dispiace ma la Vostra lotta, se lotta c’è stata, è fallita, le Vostre parole ormai sono vuote, forse inutili, smentite dai fatti, rinnegate dalla storia.

Forse occuperemo, forse metteremo in atto altre forme di protesta o forse non faremo niente, ma non saranno le Vostre parole a dirci come fare. Incontriamoci, guardiamoci negli occhi, perché così bisogna fare, costruiamo insieme, senza ruoli. Ma niente lezioni e niente moralismi, per favore, la scuola non ne ha bisogno.


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Sempre vigili

16 commenti:

  1. Come dargli torto !!! purtroppo sprofondiamo sempre di più

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  2. Nessun commento. Ho imparato tante nobili cose.

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  3. Caro Valerio...hanno buona lucidità e pensiero critico, se solo li lasciassero fare!!!!!!!!!!

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  4. Caro Adriano...le loro affermazioni devono far riflettere...ma nessuno lo fa!!!!!

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  5. Con ragazzi come questi, e so che sono tanti, in tutto il Paese, i caproni non vinceranno mai.
    Ma dobbiamo assolutamente essere al loro fianco, non lasciarli soli. Mai.
    Sono loro che dovranno ricostruire la Democrazia.

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  6. scusa per questo commento fuori tema, ma c’è un problema di urgenza che interessa tutti i blog
    Comunicazione
    Sulle rettifiche in blog e multe ho inserito questa lettera che passo
    Cordiali saluti
    http://www.lacrisi2009.com/2011/09/rettifiche-in-questo-blog-gia-fatto.html

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  7. Non hai idea della gioia che ho provato nel leggere questa lettera scritta da giovani studenti con la testa sulle spalle ed il cervello che funziona.
    Grazie upupa, grazie a te e ai ragazzi.

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  8. CARA UPUPA .
    I sessantottenni i di prima quando studiarono il futuro se lo presero, e ora sono tutti impiegati statali , docenti magistrati.
    Sono sempre più convinto che i giovani di oggi in qualche modo deve lottare e prendere la situazione in mano , per via di questo corrotti politici che abbiamo c'è poco da stare allegri ,saranno i giovani di oggi a pagare le conseguenze ,di questa enorme lacuna causata dal nostro governo che ultimamente, che non si può definire "governo"....
    E' tempo che i nostri cari politici si alzino dalla loro sedia e se ne vadano tutti a casa propria che l'Italia ne ha le "scatole" piene di essere presa per i "fondelli" Cara Upupa ci vogliono i fatti . come si dice a Napoli : Con le parole si fa tanto ma ci vogliono i fatti.

    BUONA DOMENICA LINA

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  9. ciao Upupa
    il discorso fila... non posso darti torto...

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  10. Cara Upupa, non hanno tutti i torti ma neanche tanta ragione, io vorrei sapere da loro dove erano i loro genitori quando criticavano il governo Prodi che aveva messo delle leggere tasse per diminuire lentamente il deficit, e lo hanno criticato amaramente ed hanno votato Berlusconi che ha dato i nostri soldi alle banche, non ha salvato Alitalia e La Malpensa,(motivo per cui ha vinto) ed il deficit lo ha fatto schizzare alle stelle, le banche aiutate con i nostri soldi ci hanno affossato, gli speculatori ci stanno mangiando e soprattutto al governo ci sono persone non elette dal popolo, ma nominate da chi ha avuto la maggioranza e dicono che il popolo e' sovrano, dicono solo bugie ed e' stato un sacerdote a consigliare Berlusconi ed infine i sacerdoti gli facevano propaganda, mi domando; Ma Dio da quale parte sta? Dalla parte del P.D.L. Partito Dei Ladri?
    Sono indignato perche' ad ogni crisi se la prendono con le pensioni, ma allora tocca farmi una assicurazione e non pagare piu' i contributi a questo punto, cosi' sapro' di percepire qualcosa di concreto.
    Spero solo in Dio.
    Ti saluto upupa.
    gaetano

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  11. "... la Vostra generazione ci consegna un paese sull’orlo di un abisso... "

    Ciao Upupa e buona giornata. Magnifici questi ragazzi, soprattutto nell'individuare i ruoli e le responsabilità di ogni individuo. E' uno schiaffo a tutti coloro che stanno consegnando ai loro figli, appunto, un mondo che crolla.

    Lo stanno facendo senza alcuna vergogna, senza alcuno scatto d'orgoglio, vendendo anche la propria dignità ad un sistema arrogante e vigliacco. Credo che ogni "padre" dovrebbe leggere questa lettera e meditare, se ancora ne è capace.

    Non sono più giovane e non ho neanche figli. Da tempo, comunque, ho riposto nei giovani le residue speranze di vedere questo mondo cambiare.

    I miei "coetanei", sono dei perdenti dei quali mi vergogno.

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  12. Caro monticiano i ragazzi sono il futuro!!!!

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  13. Cara Lina...dobbiamo fare discorsi complessi ma pratici...la situazione del nostro paese è il risultato di vecchie volpi che furbamente hanno rubato tutto il possibile e tutti noi siamo responsabili per averlo lasciato fare...

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  14. Pupottina...e se fila!!!!!!!!!!!!

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  15. Caro Gaetano ho figli poco più grandi...e io come genitore sono stata sempre a...lottare con loro e con tutti i giovani...così anche molti altri....forse dobbiamo puntare il dito sull'arroganza di questa gente che non lascia, sull'indifferenza di molti italiani,sull'impotenza della gente comune....

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  16. Caro Carlo...l'unico scatto che hanno è quello di rubare ciò che è rimasto...senza dignità.,..

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