FRAGOROSO SILENZIO
venerdì 1 maggio 2015
Renzi...Io lo pago il mio dissenso!
Da Luigi Mazza, coordinatore nazionale GaE in ruolo - Non uno di
meno, una lettera indirizzata ai genitori degli alunni, dove spiega i motivi
degli insegnanti per l'adesione allo sciopero del 5 maggio.
Cara mamma, caro
papà,
ti
scrivo col cuore in mano, ti scrivo perché è giusto che tu sappia cosa succede
in questo periodo infuocato e storico, perché i tuoi figli fanno parte di
quella grande famiglia chiamata Scuola.
Sono
il maestro che ha accolto tuo figlio all'asilo (per noi è ancora asilo, anche
se adesso si chiama scuola dell'infanzia), colui al quale hai affidato il tuo
bene più prezioso per farlo crescere nei suoi primi rapporti sociali. Sono
quello che ha asciugato le sue lacrime, che lo ha coccolato, che lo ha fatto
sentire parte di un gruppo.
Sono
il maestro che ha insegnato a leggere ed a scrivere a tuo figlio, che lo ha
accompagnato negli anni più belli e spensierati, vedendolo crescere giorno dopo
giorno, fisicamente ed intellettualmente, lavorando con allegria, con empatia,
con il gioco, cercando di sorprenderlo, suscitando meraviglia per le cose del
mondo.
Sono
il professore che ha aiutato tuo figlio nell'età difficile dell'adolescenza,
cercando di stare in equilibrio fra ansia, emotività, paure, passioni, lotta.
Quello per cui tuo figlio non era un numero dell'elenco ma un nome, un volto,
una personalità, e poi sogni, speranze, problematiche. Sono l'insegnante che ha
cercato di indicare la via per affrontare la vita oltre la scuola, che ha
cercato di formare uomini e donne liberi, consapevoli, cittadini e non sudditi.
Sono quello che lo ha visto il giorno del diploma, impaurito, ansioso e poi
felice.
Sono
l'insegnante che ogni volta che parla dei suoi alunni, passati e presenti, li
indica sempre come "i miei ragazzi", e sarà così per sempre.
Oggi
combattiamo una dura lotta per il nostro futuro e chiediamo il tuo aiuto, il
tuo sostegno, la tua forza. Ti chiediamo di starci vicino perché da questa
battaglia dipende tutta la nostra vita, una linea sottile divide la
sopravvivenza dalla disoccupazione.
Ma
per chiedere il tuo aiuto devo spiegarti i motivi della nostra protesta.
Il
disegno di legge presentato dal governo presenta tante criticità ed è un
attacco mortale alla scuola pubblica.
Il
Governo ha pianificato una sorta di scuola-azienda con presidi-manager che
avranno un potere immenso, potranno scegliere gli insegnanti dei tuoi figli da
una sorta di "panchina virtuale" chiamata Albo territoriale, dove noi
insegnanti saremo inseriti. Da questi albi prenderanno i docenti per inserirli
nelle loro scuole, ma non per sempre, per piani triennali, quindi potrà
capitare che i tuoi figli avranno un insegnante a cui si affezioneranno, che li
renderà felici di andare a scuola e dopo tre anni lo vedranno sparire nel
nulla, riposizionato nell'albo territoriale in attesa che un "buon
preside" lo richiami da qualche altra parte, magari lontano centinaia di
chilometri. O potrà capitare che si ritroverà ad insegnare materie affini. Tuo
figlio innanzitutto ha bisogno di insegnanti competenti.
La
scuola statale, quella che tuo figlio frequenta ogni giorno per anni ed anni,
avrà sempre meno fondi; si legge, infatti, sul piano della "Buona
Scuola" che: "Le risorse pubbliche non saranno mai sufficienti a
colmare le esigenze di investimenti nella nostra scuola". Questo
significa che non son previsti ulteriori investimenti pubblici, c'è scritto
chiaramente che "i limiti saranno quelli delle risorse disponibili",
e che saranno i privati a investire sulla scuola.
Ma
questo, sai bene, porterà a scuole di serie A e scuole di serie B, o C
addirittura. Immagina quanti investimenti privati in zone ricche del Paese, ma
chi investirà nelle zone depresse? Chi investirà nei quartieri di periferia
della tua città? Nessuno. Ci saranno scuole gioiello e scuole che cadono a
pezzi. Ma tuo figlio deve avere le stesse possibilità, in qualunque zona
d'Italia è nato. E quale sarà il risultato? Ci saranno sempre più scuole private
e scuole statali extralusso per i figli dei ricchi e le scuole disastrate per
tutti gli altri. Una riforma che crea diseguaglianza sociale quindi, che crea
discriminazione territoriale.
E
chi pagherà questi mancati investimenti dello Stato? Li pagherai tu. Li
pagheranno le famiglie che già pagano tanto per mandare i figli a scuola. Tutto
questo è inaccettabile.
Per
non parlare dell'integrazione degli alunni disabili, che viene fortemente
limitata. Si sta portando il discorso più sul piano sanitario che scolastico. E
chi favorirà questa politica della non inclusione? I centri specializzati che
nasceranno e che allontaneranno gli alunni con Bisogni Educativi Speciali dalle
nostre scuole. Ragazzi e ragazze che invece han bisogno di stare a contatto con
i compagni, han bisogno di vivere la normalità della scuola, han bisogno di
vivere un'esperienza unica ed irripetibile come solo la Scuola sa essere.
Il
Governo ha tentato di far passare una riforma reazionaria per una riforma
rivoluzionaria. In televisione, sui giornali, son passati messaggi falsi,
messaggi che prospettano una scuola nuova, migliore, mentre la realtà dice che
la scuola sarà distrutta.
Noi
vogliamo una scuola "Buona", una scuola dove i tuoi figli vivano
serenamente ed in armonia, una scuola dove si insegna la democrazia, la
solidarietà, la cooperazione, l'integrazione. Una scuola sicura, anche dal
punto di vista strutturale, una scuola con classi formate da un massimo di 23
alunni. Basta con le classi pollaio. Tuo figlio ha il diritto di essere seguito
non deve essere un numero qualsiasi in un elenco.
Ci
dicono che protestiamo senza motivo, che è assurdo protestare contro un governo
che ci vuole assumere, ma a che prezzo questa assunzione? Noi vogliamo
un'assunzione da cittadini non da sudditi. Abbiamo il diritto di non avere il
terrore di poter esprimere un parere contrario a quello del Dirigente
scolastico. Abbiamo il diritto d'insegnare liberamente, come l'articolo 33
della Costituzione ci garantisce. Abbiamo il diritto di vivere il nostro lavoro
con passione e non con angoscia.
Noi,
giorno 5 maggio, scenderemo in piazza contro questo DdL della vergogna.
E
protesteremo per noi, per i nostri alunni, per i genitori. Solo lottando
insieme avremo una scuola migliore.
Sempre vigili
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Purtroppo sono sempre in TV a bombardare con false notizie e se non ci si aggiorna diversamente passa l'idea dello slogan la "buona" scuola!!Si avranno come per la Sanità ....l'eccellenza al nord e le scuole diroccate al sud......sempre più analfabetismo.......Ornella
RispondiEliminaMi pare che l'adesione allo sciopero sia stata parecchio alta: circa il 70% degli insegnanti. Nel corteo di Roma ho visto anche tante persone che sembravano "genitori" con figli al seguito ma anche intere scolaresche delle superiori. Un bello spettacolo di partecipazione civile. I problemi sono due. Il primo: questo Governo se ne fotte di parti sociali ed opinione pubblica che dissente. Rappresenta e persegue ben altri interessi. Il secondo: c'è ancora troppa gente, la maggioranza, collegata al tubo catodico del televisore.
RispondiEliminaCiao Upupa, buona giornata.
ottima adesione... ma il Renzi si gira dall'altra parte
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