FRAGOROSO SILENZIO

giovedì 21 giugno 2012

A Niki...







“Domani,poi domani,poi domani: così da un giorno all’altro,a piccoli passi,ogni domani striscia via fino all’ultima sillaba del tempo prescritto”...Shakespeare



Ciao,
sono quattro anni che non ci sei più,ma per me è come se fosse ieri...
Il tempo non ha compiuto il suo lavoro,è trascorso invano,senza lenire il dolore,senza riuscire a fare in modo che la vita prendesse una direzione diversa,meno dolorosa.
Non è così perchè il dolore non ha limiti,oggi come ieri,oggi come domani.
Le cose, sai, non vanno molto bene qui, è una lacerazione continua,sembra che al dolore non ci sia limite. E’ un’altra vita, fatta di lacrime,difficoltà,solitudine. Siamo soli ad affrontare ciò che è stato scritto per noi e le parole non riescono a esprimere ciò che proviamo.
Ho imparato che la vita riserva giorni bui,ci aspetta nascosta dietro l’angolo, ci sorprende malevolmente e ci pugnala. Così è difficile convivere con tanto dolore, con il disincanto,con la cupa tristezza. Come descrivere l’immensità del dolore che ci confonde ogni pensiero,ogni attimo del giorno e della notte?
Le parole sono sempre inadeguate o dicono troppo poco oppure descrivono limitatamente emozioni e sensazioni che si sovrappongono in modo confuso e disordinato,dallo sbigottimento all’incredulità,dalla rabbia alla disperazione; sentimenti così intensi che si alternano nell’animo accompagnati dall’impotenza dissacrante di fronte a ciò che è.
Così il dolore diviene eterno, eterno come l’inutile susseguirsi del giorno e della notte, eterno come il bene che ti vogliamo, eterno come te.
A volte sembra che il mio tempo con te sia volato, mi sembra così breve,( e lo è stato)e allora penso alle cose fatte, dette, vissute insieme e non capisco perché tutto sia stato spazzato così con tanta ferocia.
Così la mia inquietudine dilaga,la mia tristezza tinge di colori opachi ogni cosa e l’amarezza è padrona dei miei pensieri.
Nicolì, così ti chiamavo per scherzo,
niente è più come allora, niente si colora di allegria e spensieratezza così come accadeva con la tua risata cristallina. Ricordi quanto mi prendevi in giro per il mio modo di ridere? Spesso mi dicevi: respira!
Ora il niente fa rumore e scuote il tutto,ma cosa c’è oltre il niente?
Niente è sollievo... il tempo?
Rafforza il dolore,logora l’anima e “sbalestra” la mente...
I giorni vanno... tra sussulti, sbandate e “inciampi”...il tempo corre inesorabilmente,incurante dei nostri perché.
E’ vero, con il tempo si impara che la vita non è sempre quella splendida speranza, ma un insieme di scossoni che ti colgono di sorpresa,che ti sconvolgono e ti travolgono impietosamente.
E...allora vorrei volare via da me, da questa realtà che non era scritta in nessun angolo della mia mente.
Ma non si fugge, non si vola lontano come uccelli migratori,non si può annullare ciò che ci ferisce nel profondo. A volte la ragione ci inganna, ci fa intravedere qualcosa di diverso,ci illude di nuovo, ma  è solo un’illusione...dura il tempo di un battito d’ali...
Sollevarsi dalla palude sembra un’impresa, così come ritrovare la strada,ma per dove poi?
Non è facile alleggerire il cuore appesantito,così le parole vagabonde fanno un giro vizioso,si allontanano per poi tornare,per rinnovare continuamente emozioni e sensazioni di altri tempi mirabilmente custodite nel mio cuore.
Tutto è ben custodito e il tempo non sarà mio nemico,lascerà che i ricordi restino lì a farmi compagnia.
Come è fuori luogo questo pensiero...
Il tempo...magari potessi ridisegnarlo,riportarlo indietro...magari solo per dirti ti voglio bene!
“ Assordante silenzio
nelle pieghe cupe dell’anima mia,
Intenso,buio e invadente
diverso dalle immagini vivide
che la mia mente vigile
mi rimanda.
Immagini colme di te,di chiasso,
di discorsi mai sopiti,mai
dimenticati.
I miei pensieri,
pieni di te,
ballano nell’immenso vuoto
che mi riempie”.
  zietta