FRAGOROSO SILENZIO

sabato 17 settembre 2011

Solo vizi e niente virtù...






“Estremamente breve e travagliata è la vita di coloro che dimenticano il passato,trascurano il presente,temono il futuro: giunti al momento estremo,tardi comprendono di essere stati occupati tanto tempo senza concludere nulla” Seneca



Per alcuni è un paese di m..., per altri non è un paese normale,per altri ancora è il paese delle anomalie...per me è un paese dall’orgoglio, ferito, offeso, anestetizzato dalle attraenti ma false promesse, dalle bugie, dalle parole intriganti,seducenti dei politici rampanti, un paese da salvare.
Un paese dalla credibilità compromessa che fatica a far sentire la propria voce, la propria forza del diritto e dell’amor proprio.
Un paese infantile che si fa gioco delle regole, che ancora permette ad una classe dirigente ipocrita e maleodorante di alzare la voce e di mostrare indegnamente la propria incapacità politica al mondo intero. Un paese dove c’è posto per faccendieri e truffatori e non per i cittadini onesti e lavoratori,dove ogni viltà è scusata alla faccia del buon gusto,dove chi ci governa è una presenza imbarazzante.
Un paese che non riconosce la drammaticità della situazione economica, sociale, culturale,dove i giovani sono quotidianamente traditi da una società legalitaria e sfacciata nel suo imporre regole non condivise, scritte da una generazione “adulta” che non intende abbandonare il palcoscenico,convinta di essere la sola in grado di gestire, di condurre la barca. La barca però è in un mare in tempesta e occorre forza, creatività, genialità e ingegno per individuare la rotta giusta...E’ la generazione degli anni del benessere,ma ormai è la generazione dei capelli tinti, delle dentiere,del viagra, delle perversioni antiche. Occorre liberarsene, occorre fare posto ad una vera politica, ad una classe dirigente in grado di lavorare seriamente con impegno e dedizione, non a tempo perso...perchè questo è il mio paese e non è tempo di requiem...è il tempo di dare i primi posti non più agli arroganti,agli incapaci, ai cattivi maestri,che ci hanno portato alla deriva aggrappandosi alle poltrone con i legacci e creando un sistema corrotto e irresponsabile, trasversale e pervasivo...ai partiti, sindacati,enti ....
Abbiamo bisogno della gioventù operosa e generosa di idee che vede oltre,aldilà dell’oggi in grado di progettare un futuro migliore per tutti...dove si possa comprare una casa,avere figli, avere degli ospiti, preparare un pasto decente e dormire tranquilli...
Sempre vigili

Violente cariche contro studenti e precari mentre contestavano la manovra sotto Montecitorio.
THURSDAY, 15 SEPTEMBER 2011 16:26 UNICOMMON
Contro questa manovra verso la rivolta europea del 15 ottobre: le nostre vite non sono in debito! Ieri pomeriggio ancora una volta precari, studenti, disoccupati, occupanti di case hanno assediato il Palazzo mentre dentro veniva approvata una manovra ingiusta e marcatamente di classe, e che prova a sferrare, con l'articolo 8, un colpo alla democrazia sostanziale in questo paese generalizzando il modello Marchionne e finendo di smantellare il welfare state. Se non si vogliono cambiare le regole del gioco che ha portato alla crisi, ne toccare privilegi, transizioni e rendite d'altronde i soldi da qualche parte andranno presi!

Un Palazzo sordo alle richieste della piazza e alla sofferenza di milioni di persone in questo paese che già hanno pagato cara la crisi, e che vengono ulteriolmente impoveriti dalla manovra. Ancora una volta ieri è esplosa la rabbia in piazza con un lancio fitto di uova, vernice, fumogeni, petardi, monetine (come contributo di "solidarietà dei precari") al grido di "noi la crisi non la paghiamo" e "dimissioni", che ha avuto come risposta una violenta carica della polizia che provocato anche diversi feriti.
Se la piazza di ieri è stata un gesto dovuto di indignazione e rabbia ancora non basta: di fronte al bivio a cui siamo tra costruire e praticare l'alternativa qui e subito e un modello sempre più liberista guidato da una governance capitalista sempre più autoritaria, dobbiamo costruire un movimento largo e che sappia riempire le piazze e bloccare il paese, che non si accontenti della testimonianza e delle liturgie protestatarie, ma che mobiliti milioni di persone su una questione semplice: non vogliamo pagare noi il disastro di banchieri e finanzieri, se il gioco della finanza globale non funziona più, cambiamo le regole!