FRAGOROSO SILENZIO

lunedì 28 febbraio 2011

Io,Berlusconi educatore e la scuola pubblica....





Il “signore” degli show…inutili

Lo show fatto qualche giorno fa è stato a favore di …cristiani dalla doppia moralità,della gente che si definisce caritatevole,di chi si professa “ buon samaritano”…

Le frecce lanciate nell’ennesima battaglia di una guerra logorante e faziosa sono andate a colpire omosessuali, single,problema delle intercettazioni e la scuola pubblica…in particolare hanno colpito gli insegnanti “colpevoli”, a detta del “signore”, di “inculcare” negli alunni principi contrari a quelli che auspicherebbero i loro genitori…e i presenti hanno applaudito. Ma cosa hanno applaudito? A mio parere hanno applaudito un vecchio farneticante e le sue oscene esternazioni,le sue bieche offese e i suoi scellerati principi….Fosse per lui, gli omosessuali dovrebbero “incassare” le offese e non replicare,così come i single e i “rossi” magistrati che fanno uno scorretto uso delle intercettazioni…meschino,meschino ancor di più quando invita tutti al bunga-bunga…

E’ veramente il trionfo della maleducazione… E’ possibile che un uomo di stato denigri la scuola di stato? Si, lo ha fatto!

Ha denigrato vergognosamente il lavoro “encomiabile” di molti docenti che lavorano nonostante gli ostacoli frapposti dal governo, decurtazione dell’orario scolastico,tagli alla spesa, blocco degli stipendi,innalzamento del numero degli alunni per classe,ecc.

La scuola pubblica è una scuola inclusiva che accoglie gli alunni rispettandone le diversità,considerandole una risorsa,un valore aggiunto,un “ponte” che abbraccia l’altro in quanto persona.

Questa scuola, da sempre,sollecitata ad assumere impegni nuovi nei confronti degli alunni e dei genitori,continua a farlo,nonostante tutto,e lo fa con atti decisionali rispettosi del suo ruolo,della sua specificità e della sua funzione. Abbiamo avuto molti pedagogisti importanti che hanno formato migliaia di docenti e che ci hanno insegnato i “principi” fondanti di una scuola efficace ed efficiente…Negli ultimi anni molti politici hanno cercato di demolire il ben fatto…

Che dire? Mi rivolgo a lui…con molto rammarico…

Caro “signore”,

lei fa riferimento al lavoro degli insegnanti in modo quanto meno errato, nessuno di noi “inculca”…il suo è un linguaggio,oltre che pedagogicamente scorretto, datato, obsoleto e arcaico. Nessuno dei suoi “adepti” le ha spiegato l’evoluzione della nostra lingua e l’uso corretto dei vocaboli?

Le “parole” sono importanti,raccontano il mondo, la realtà,i sentimenti,le emozioni,la nostra umanità…per questo vanno utilizzate correttamente.

Il suo discorso è la negazione dell’impegno sociale assunto dalla scuola da sempre:il miglioramento delle condizioni di ciascun cittadino…perché è con la cultura che si sconfiggono idee e comportamenti anticostituzionali, è con la cultura che la società progredisce,cresce e si distingue.

La scuola di stato,come la chiama lei,si delinea sì come una scuola socializzante,ma anche come una scuola attenta ai contenuti culturali e alla serietà dell’impegno. Lei ha provato in tutti i modi a svilire l’importanza di questa scuola in favore di quella privata ( che pochi cittadini possono permettersi…ma lei ragiona sempre con il “suo” portafoglio e non con quello degli italiani…), ma il suo darsi da fare non è andato a buon fine perché non è riuscito a “demolire” la coscienza professionale dei docenti che operano in questa scuola,nonostante i suoi tanti decreti…

Vede,

noi insegnanti sappiamo bene che è nel concreto dell’azione educativa, nel modo di “stare” a scuola, nell’organizzazione del lavoro della classe,che devono emergere i valori della cultura, della giustizia,dell’accoglienza,del rispetto dei tempi di ciascun allievo,della valorizzazione delle differenze e non per ultimo il valore del merito e della solidarietà.

Il lavoro quotidiano si traduce nella costruzione di relazioni importanti,significative,improntate al rispetto e fondate sullo spirito di collaborazione che facilita lo scambio proficuo di esperienze ed idee. Questo per indicarle il percorso tracciato dagli insegnanti “facilitanti” l’apprendimento di conoscenze non finalizzate ad un sapere astratto,ma alla loro utilizzazione contestualizzata,nella vita…

Noi promoviamo l’impegno,il lavoro “sudato” sui libri,sui banchi e non la “scorciatoia”,non la furbizia, non l’uso di “mezzucci” per arrivare al successo, al denaro facile…il successo i nostri alunni lo conquistano con lo studio costante, con il lavoro puntuale e assiduo.

La scuola,lei lo sa, ha diversi problemi, (molti di questi li ha creati lei e il suo governo),ma non problemi deontologici e etici..A differenza di quella privata che ha il solo scopo di “coltivare” i rampolli dei ricchi,di formarli ad una “elite” d’appartenenza e di isolarli dalla massa…L’obiettivo formativo primario di questa scuola è far acquisire una “conoscenza” ben strutturata:il denaro compra tutto!!!!!!!

Questo, d'altronde, è il suo insegnamento…con il denaro lei compra la salute, il sesso, le proprietà,il potere…

La “mia” scuola,quella pubblica, insegna il rispetto per l’altro, la solidarietà, la comprensione,la collaborazione, la responsabilità,la giustizia…i Principi della democrazia!!!!!!!!

I nostri tanti “cervelli” che lavorano negli altri paesi, caro signore, sono il risultato del lavoro costante della scuola pubblica…della continua attenzione dei docenti agli alunni che devono essere accompagnati nel loro processo di apprendimento, stimolati alla curiosità intellettuale,con un comportamento incoraggiante per rafforzarne l’autostima,e non indurre atteggiamenti di rinuncia…

Le dirò ancora qualcosa che di certo non le farà piacere…

La nascita delle nuove professionalità va ad inserirsi nella storia della nostra scuola e questa, faticosamente,viste le condizioni oggettive in cui opera, si è organizzata perché l’esigenza di competenze trasversali necessarie per imparare a riflettere su se stessi e sul mondo che ci circonda è un reale bisogno della nostra era, occorrono teste pensanti, persone in grado di leggere criticamente la realtà e questo è uno degli obiettivi fondamentali di ciascun docente…perché questi,contrariamente a ciò che lei pensa e dice, si adoperano per costruire un clima collaborativo anche con l’esterno,con una maggiore apertura al quotidiano,con un collegamento fattivo con il tessuto sociale per consentire un migliore sviluppo dell’attività formativa, una migliore preparazione e un più coerente orientamento degli alunni.

Questo è ciò che facciamo…cerchiamo,in completa solitudine delle istituzioni,di veicolare la cultura dell’essere e del divenire, non solo la cultura del leggere e dello scrivere,noi “amiamo” il nostro paese e vogliamo che sia culturalmente avanzato in ogni luogo, in ogni paese e frazione…noi non ignoriamo le minoranze…e le dirò di più…non facciamo uscire gli alunni così come sono entrati!!

E’ un lavoro difficile,faticoso sa, ma quando il lavoro ci coinvolge,quando cerchiamo di risolvere un problema,quando cerchiamo soluzioni significative,il lavoro non pesa ed è remunerato..emotivamente!

Lei invece vorrebbe una scuola per ogni categoria, una scuola per dirigenti, una per i “prescelti” dalla società,una per chi dovrebbe solo “obbedire e applaudire “ i suddetti…ma: “ Una scuola che seleziona distrugge la cultura. Ai poveri toglie il mezzo d’espressione. Ai ricchi la conoscenza delle cose. ( Scuola di Barbiana)

Questo e altro ancora vorrei dirle,ma il problema è “ la conoscenza delle cose” che non si ha ,per dirla con la scuola di Barbiana...

Lei ha diffuso, nel paese, l’arte del dimenticare e dell’immaginario, noi diffondiamo l’arte dell’imparare…dell’essere una persona consapevole.

Sempre vigili